Questo è un capitolo tratto dal libro del 2014 “Solo uno- Analisi di una rivalità”, scritto da Rossana Capobianco e Riccardo Nuziale Non lo riconosceremmo più, ormai, quel tennis. Quello riservato solo a pochi, quello che gli amici ti guardavano come fossi un extraterrestre quando confessavi di rimanere a casa per seguire la finale di […]
Finisce con un enorme delusione la giornata femminile del WTA 1000 di Pechino, con la sfida di cartello tra Coco Gauff e Naomi Osaka interrottasi sul punteggio di un set pari per il ritiro della giapponese a causa di problemi fisici alla parte bassa della schiena.
In un torneo che sta davvero stentando a prendere quota e che dopo quasi una settimana ancora ha vissuto più di momenti negativi tra ritiri e forfait, con solo le partite di Zheng Qinwen a dare una vera scossa all’evento, questa tra Osaka e Gauff doveva essere ben più di un 6-3 Naomi e 6-4 Coco. Non si è capito cosa fosse successo malgrado per l’ex numero 1 del mondo ci sia stato il trainer in campo già nella prima frazione ma gli ultimi game del secondo parziale sono stati giocati male e non per errori suoi.
Avanti 6-3, sul 3-3 riusciva a raccogliere un importantissimo break forzando le azioni dell’avversaria che sotto pressione sceglieva di essere sempre molto aggressiva e giocare ad alto rischio fin dal servizio finendo per cedere col colpo più debole, il dritto, proprio sulla palla break. Da quel cambio campo, però, Osaka è calata tantissimo nell’energia profusa. Il primo doppio fallo della partita le costava l’immediato controbreak e, sul 4-5, faceva tanta fatica a spingere la palla. Un brutto dritto in rete ha consegnato il doppio set point alla rivale e sul 15-40 ha messo in campo una prima sotto ai 150 chilometri orari, limitando tanto la spinta con le gambe. I colpi successivi sono stati più d’appoggio e piazzamento finché al quinto rovescio non ha deciso di lasciare andare il braccio sbagliando però in lunghezza.
Uno sguardo molto frustrato al proprio angolo mentre Gauff esultava, una camminata a testa bassa verso la propria panchina e dopo una breve conversazione con l’arbitro la decisione di non cominciare nemmeno il set decisivo. Una giornata che aveva visto Naomi cominciare male in entrambi i parziali, perdere già tre volte la battuta in un set e mezzo, mettere a segno appena un ace: c’era qualcosa di diverso dai giorni scorsi, che farebbe magari escludere un problema manifestatosi proprio sul finale di secondo set. Certo è che anche la sfortuna ci si è messa di mezzo in una fase dove sta cercando di ripartire e se l’obiettivo per questo finale di stagione era arrivare in top-30 per essere testa di serie all’Australian Open ora è tutto da vedere.
Gauff, invece, sarà in campo giovedì contro la qualificata Yuliia Starodubtseva. Ucraina, classe 2000, che ha ripreso la propria attività professionistica nemmeno due anni fa dopo aver messo tutto da parte per completare un percorso di studi negli Stati Uniti e che nel 2023 si era avvicinata prepotentemente alla top-100, con questo torneo riuscirà finalmente a entrarci e finora il suo cammino è stato pressoché perfetto con vittorie in due set contro Laura Siegemund, Katerina Siniakova, Elina Avanesyan e oggi il netto (e sorprendente, nel risultato) 7-5 6-0 contro Anna Kalinskaya.
L’altro quarto di finale vedrà di fronte Paula Badosa, numero 15 del seeding, alla wild-card Zhang Shuai che dopo 24 sconfitte consecutive ha rotto il ghiaccio e si è lanciata con quattro vittorie consecutive.
Risultati
[Q] Y. Starodubtseva b. [10] A. Kalinskaya 7-5 6-0
[4] C. Gauff b. N. Osaka 3-6 6-4 ritiro
[WC] Zhang S. b. [23] M. Frech 6-3 6-4
[15] P. Badosa b. [2] J. Pegula 6-4 6-0