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Finisce male una stagione indimenticabile per il tennis italiano, anche se le Finals e la Coppa Davis potrebbero offrire qualche altra soddisfazione. A Bercy, torneo in cui spesso si arriva con la lingua di fuori, la debacle è stata non troppo dolorosa ma certo poco piacevole. Aveva cominciato Cobolli, che si era ritirato perché non ha recuperato dal problema alla spalla avuto contro de Minaur a Vienna, a cui si è aggiunto Sinner, che ogni tanto viene visitato da qualche misterioso virus. Restavano in parecchi ma tra ieri e oggi sono saltati tutti, chiudendo un bilancio davvero negativo: in sei partite gli italiani hanno perso dodici set (ovviamente) senza vincerne nemmeno uno, racimolando in tutto la miseria di un paio di tiebreak. Le delusioni maggiori sono arrivate oggi, perché Darderi, Fognini e Sonego avevano già fatto il loro, soprattutto gli ultimi due, che sono passati dalle qualificazioni. Ma oggi tra Musetti e Berrettini, e lo stesso Arnaldi che pare non riuscire più a migliorarsi, qualcosa in più era lecito attendersela. Invece Musetti è stato maltrattato da Struff e Berrettini ha sciupato un break d vantaggio nel secondo set contro Popyrin, avversari solidi, capiamoci, ma non certo dei fenomeni.
Lo stesso Arnaldi, che aveva di fronte Rune, sembrava avesse fretta di smettere e Rune si è limitato all’ordinaria amministrazione concedendo qualcosa solo in chiusura di match.
Rimane un torneo sempre abbastanza anomalo, visto che tra ieri e oggi, con le partite non ancora terminate, hanno già perso Paul, Tiafoe e Rublev, che adesso è costretto a sperare che de Minaur non vinca tre partite e che Dimitrov non arrivi in finale o Tsitsipas non vinca il torneo, per qualificarsi per Torino. Con i chiari di luna di fine stagione non è detto che nessuno di questi tre eventi si verifichi e allora toccherà sperare nella luna storta di Djokovic ad Andrei.
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