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09 Set 2024 10:43 - ATP
Il pagellone dello Us Open, Sinner da 10, delusione Alcaraz e Djokovic
di Enzo Cherici
Sinner : 10
Ai vincitori Slam diamo sempre un 10 d’ufficio, ma la cosa bella è che lui s’è portato a casa questo titolo senza neanche giocare da 10. Lo ha fatto solo in pochi, selezionatissimi momenti ed è diventata la specialità della casa: quella di giocare bene quando conta veramente, nei punti importanti. Ed è per questo, ad esempio, che non perde un tiebreak addirittura da Wimbledon!
A New York ha sicuramente giocato da 10 in quella che è stata la vera e propria finale anticipata, nei quarti di finale contro Medvedev. Per il resto è andato la 70-80% al massimo, accelerando ogni qualvolta se ne presentava la necessità. In finale col povero Fritz ha giocato al gatto col topo. Ogni volta che l’americano provava a tirar fuori la testa, lo sommergeva con la sua concretezza. Quella che appartiene a lui e a nessun altro. Quest’anno siamo a un record di 55-5, ma se contiamo gli ultimo 12 mesi – dallo scorso Us Open – lo score dice 75 vittorie e sole 7 sconfitte. Fenomeno.
Fritz: 8,5
Ha giocato un gran torneo, con la chicca della vittoria su Zverev nei quarti di finale. Ottima anche la vittoria in semi con Tiafoe, ma in finale si è visto che non possiede l’aura che dovrebbe aver un possibile vincitore Slam. Ce la farà mai? Se dobbiamo proprio sbilanciarsi in un pronostico, la nostra risposta è… no!
Draper: 8
Tutti a dire che ha avuto un tabellone fortunato e non saremo di certo noi a negarlo. In effetti non ha dovuto battere nessun top per arrivare in semifinale. A meno che non si voglia considerare un top De Minaur, che però si è spinto fino ai quarti (voto 7) in non perfette condizioni fisiche. Ma non è certo colpa sua se gli altri sono caduti tutti come birilli, lui il suo lo ha fatto. E anche in semifinale contro Sinner, finché il fisico lo ha sostenuto, ha giocato una bella partita. Da tenere d’occhio.
Tiafoe: 7
Ha fatto il Tiafoe. Ha esibito i muscoli, ha sbraitato, si è dimenato, ma al momento della verità – la semifinale con Fritz – come spesso gli accade s’è sciolto sul più bello. Torneo certamente positivo, ma forse ha perso l’occasione della vita per giocare finalmente una finale Slam.
Medvedev: 6-
Era arrivato ai quarti contro Sinner nelle migliori condizioni possibili. Tabellone semplice, match vinti rapidamente, poco tempo passato in campo. Contro Jannik però è stato deludentissimo, non dando mai nemmeno per un attimo l’impressione che potesse farcela. Era la finale anticipata del torneo e da un ex campione Slam era lecito attendersi di più. Peggio per lui, meglio per noi.
Zverev: 5
Gli manca sempre un soldo per fare una lira!
Con l’eliminazione di Djokovic nella parte bassa del tabellone era diventato il favorito assoluto, ma lui – una sicurezza almeno in questo – ha fallito ancora una volta. Contro Fritz nei quarti ha giocato una partita inguardabile, senza senso, ed è giustamente tornato a casa. Il paradosso è che – anche grazie ai disastri degli altri – ora è salito addirittura al numero 2 del ranking. Il computer non mente mai naturalmente, ma il campo dice che nel momento della verità lui trova sempre il modo di perdere le partite importanti. E intanto il tempo passa…
Djokovic: 4
Con il corpo e con la mente è rimasto a Parigi, con l’oro al collo, dove ha realizzato il sogno della vita, vincendo l’unica cosa che ancora mancava nella sua ineguagliabile carriera. Qui ha mandato la sua controfigura e al buon Popyrin (voto 6,5) non è parso il vero di travolgerlo senza scampo. Ora dovrà tornare alla svelta presente a sé stesso, altrimenti le Finals di Torino rischia di vedersele dalla TV…
Alcaraz: 3
Vale quasi lo stesso discorso fatto per Djokovic, solo che lui neanche l’oro al collo aveva. Anzi, a new York portava addosso ancora i segni della sconfitta e della delusione di Parigi.
Annata senz’altro super positiva con i trionfi di Roland Garros e Wimbledon (più Indian Wells), ma per scalzare Sinner dalla prima posizione mondiale avrà bisogno di tanta continuità in più. Che è poi la specialità della casa di Jannik…
Musetti: 5
Abbiamo letto dichiarazioni soddisfatte dopo la sconfitta con Nakashima, commenti di addetti ai lavori ammirati per il grande livello di gioco espresso… Sarà, ma ha perso appunto con Nakashima, non con Sampras. Vale naturalmente anche per lui il discorso fatto per Djokovic e Alcaraz, ma è un top 20 e certe occasioni andrebbero sfruttate meglio.
Cobolli 6,5
Ha giocato un bel torneo, facendo ampiamente il suo. La sconfitta al terzo turno con Medvedev era ovviamente nelle cose, ma quello che impressiona di lui è vedere i progressi continui torneo dopo torneo. Bravissimo.
Arnaldi: 5-
Aveva giocato due buoni match nei primi due turni e proprio per questo la delusione nel suo caso è ancora più cocente. Perdere ovviamente si può, ma aveva un corridoio di tabellone interessantissimo ed uscire in quel modo (tre set a zero) contro Jordan Thompson grida ancora vendetta. Peccato mortale.