Paolini: “È stata dura, ma giocare una finale Slam è bellissimo”

Jasmine Paolini non è riuscita a mettere la ciliegina sulla torta splendida di un Roland Garros che la spingerà, in singolare, ben dentro la top-10 WTA. A fermarla, proprio in finale, soltanto una spietata Iga Swiatek impostasi 6-2 6-1 in un’ora circa di gioco. Ci sono stati però applausi, meritati, all’ingresso in conferenza stampa e la toscana ha commentato: “È stata dura, ma con anche tanto divertimento. Giocare una finale Slam è bellissimo. Oggi mi sento di aver dato il 100%. Iga è un’avversaria strepitosa ma me la sono goduta”.

A chi le ha chiesto sulle sensazioni di questa nuova fase di carriera, con anche l’ingresso in top-10, Paolini ha risposto: “Mi sento di giocare sempre meglio, cerco di fare le cose migliori e con ordine, un passo alla volta. Non so dove questo cammino mi porterà ma sono molto curiosa ora”. Mentre sui cambiamenti in riferimento anche alla brutta sconfitta dello scorso anno al Roland Garros ha detto: “Ho perso male quella sera, contro Olga Danilovic. Lo ricordo bene. Lei giocò alla grande, ma anche quest anno l’ha fatto. Però sì, credo di aver guadagnato tanto in costanza. Forse ora sto riuscendo a prendere meglio le occasioni che mi capitano”.

In riferimento invece al match di oggi e a quanto Swiatek qui sia durissima da affrontare: “Lei gioca in maniera fantastica qui. Ti toglie tempo e mette rotazione sulla palla. Può difendersi davvero bene. Sulla terra rossa è incredibile. Ma anche sul cemento, dai, ha vinto davvero tanto. Ha solo 22 anni (23 appena fatti, nda) e qui ha quattro titoli. Questi numeri non sono normali, diciamo così. Giocarci contro qui è qualcosa di completamente diverso. Oggi non so cosa avrei potuto fare di diverso. Forse riuscire a vincere qualche game in più per sentirmi più in partita. Non so. Forse anche lei poteva sbagliare qualcosa, forse no. Lei ha giocato a un livello incredibile per tutta la partita. Nessun errore, solo vincenti. Ho cercato di giocare al mio meglio ma non è per nulla facile a quell’intensità. Non ho mai affrontato nessuna che gioca con quell’intensità. È stata la partita più dura della mia carriera da quel punto di vista”.

Sui suoi sogni e obiettivi futuri: “Non so, ancora non c’ho pensato. Vorrei proseguire così per poter riaffrontare Iga da qualche parte, poi che sia anche primo o secondo turno non mi importa. Penso però che ritrovarla potrebbe farmi capire dove poter aggiungere qualcosa nel mio gioco. È difficile, ma allo stesso tempo mi da modo di capire dove posso migliorare. Per quello anche mi sto godendo il momento. Amo giocare a questo livello contro le grandi giocatrici. Qui ho affrontato Rybakina, numero 4, e ora Swiatek, numero 1. Non so dove mi porterà il futuro e quale sarà il mio prossimo sogno, ma è bello ora vivere nel presente e godermi questi momenti”.

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