di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
È Nicolas Jarry il secondo finalista degli Internazionali d’Italia 2024. Se, nonostante una partenza sprint, al connazionale Alejandro Tabilo era andata male dinanzi ad Alexander Zverev, il più blasonato dei due cileni approdati al penultimo atto è riuscito ad andare oltre, battendo lo statunitense Tommy Paul con il punteggio di 6-3 6-7(3) 6-3 in due ore e quarantatré minuti.
La posta in palio in questa seconda semifinale era altissima, dato che per entrambi i contendenti (Paul n. 14 del seeding e n. 16 ATP, Jarry n. 21 e n. 24) quella di raggiungere il primo match clou in carriera in un Master 1000 era un’opportunità da sfruttare a ogni costo. Dopo alcune fasi in equilibrio, è stato Jarry a staccarsi, dando l’impressione di poter chiudere la pratica in due set, quando, dopo essersi aggiudicato quello d’avvio, si è issato sul 4-2 nel secondo.
Il tennista del New Jersey, che proprio oggi festeggiava ventisette anni, ha reagito, recuperando lo svantaggio e rinviando il verdetto al tie-break. Qui ha fatto propri i quattro punti iniziali, indirizzando così subito dalla sua parte un “jeu decisif” poi chiuso per sette a tre.
Nel terzo il break decisivo è giunto al sesto game, dopo che in precedenza ambedue i giocatori avevano mancato una chance. Jarry, che ieri aveva eliminato in rimonta Tsitsipas, è salito 5-2 e, al servizio sul 5-3, 40-0. Incontro finito? Neanche per sogno. Paul ha annullato uno dopo l’altro i tre match point e poi anche un quarto, guadagnandosi due palle per il controbreak. A suon di pesanti diritti, però, il sudamericano è riuscito a evitare di allungare pericolosamente la sfida e la quinta occasione di chiuderla è stata quella buona.
Alla vigilia del torneo, Jarry, che è già certo di ritoccare il career high (lunedì sarà almeno n. 17), non aveva mai superato i quarti in un “1000”. Domenica avrà addirittura la chance di alzare il primo trofeo in questa categoria. Contro Zverev non godrà dei favori del pronostico, ma il bilancio dei confronti diretti, tutto sommato, gli lascia un certo margine per tentare l’impresa: è vero che il tedesco ha conquistato quattro affermazioni su sei head to head, ma sulla terra rossa lo score è in parità (2-2), con il ventottenne di Santiago che si è imposto in due set nell’ultima sfida, la semifinale di Ginevra dell’anno scorso.
L’ultimo cileno a raggiungere il match clou di un evento così prestigioso era stato Fernando Gonzalez, proprio a Roma nel 2007: Mano de Piedra eliminò in semi Filippo Volandri, rimediando solo quattro game contro Rafa Nadal nella prima finale maschile al meglio dei tre set della storia capitolina.