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Un fantasma si aggira per l’Australia. Dopo aver battuto abbastanza facilmente Thiem, un altro che non sembra proprio vivo, Rafa Nadal ha concesso appena tre game a Jason Kubler. Certo, anche l’australiano non è certo tra quelli più in forma, visto che prima di costringere Karatsev alla resa l’ultima partita l’aveva fatta – ritirandosi, si nota una strana circolarità – contro Arnaldi allo US Open. Però è confortante vedere che il numero 672 del mondo, vincitore di 22 slam, ci crede. Sul suo cammino adesso c’è Jared Thompson, che ha approfittato di un altro forfait, quello di Humbert, prima magari di un vero e proprio match vintage contro Dimitrov. Ma come direbbe Rafa un passo alla volta. Le considerazioni sulla forma dello spagnolo sono premature e meglio vedere cosa succederà quando giocherà con un top 30 prima di azzardare qualsiasi considerazione ulteriore.
Tra l’Australia e l’estremo oriente c’è stato tanto tennis in questi primi giorni dell’anno e purtroppo Musetti ha iniziato come aveva finito, cioè non troppo bene. Contro Kotov non sarebbe proprio il caso di perdere, anche in un torneo di preparazione, soprattutto in questo modo abbastanza bislacco, senza mai essere davvero in partita. La sensazione è che Musetti sia in attesa di ricominciare per davvero, ma non pare un processo brevissimo, vedremo che riuscirà a combinare con Barazzutti.
In Australia c’era anche Djokovic, che ha lamentato un dolore al polso ma chi ci crede?, e pure Arnaldi, ancora in corsa a Brisbane, proprio dove c’è anche Nadal. La United Cup non ha dato grosse soddisfazioni ma ha svolto il suo compito, quello di preparare al grande appuntamento che ci aspetta tra una decina di giorni.
Insomma, si è ricominciato e naturalmente sappiamo tutti che gli occhi sono puntati su Sinner. L’altoatesino, come Alcaraz in fondo, consapevole del ruolo da prima donna ha deciso di farsi attendere. Li vedremo a Melbourne.
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