di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
Jannik Sinner si prende la rivincita su Ben Shelton nell’ATP 500 di Vienna, ma il secondo incontro nel giro di poche settimane tra i due mette in chiaro una cosa: questa sfida può diventare un grande classico, in futuro. Ci si aspettava un americano scarico, dopo la vittoria a Tokyo ottenuta appena domenica e migliaia di chilometri e fusi orari da smaltire per arrivare in Austria: non è stato così, affatto. Sinner la vittoria (7-6 (2) 7-5 il punteggio) se l’è dovuta guadagnare, con Shelton che non ha regalato niente e anzi, ha messo alle corde il numero quattro del mondo. Jannik è stato straordinario nei momenti caldi della partita, e il meraviglioso dritto all’incrocio delle righe con il quale ha guadagnato il break decisivo (l’unico, dell’incontro) nel secondo set è la fotografia di una crescita incredibile a livello mentale. Gli sguardi d’intesa con Darren Cahill (in versione quasi ultras, insolito per uno come lui) sono stati il segnale più chiaro di quanto questo match fosse pesante. Non tanto per il torneo di Vienna o per il risultato in sè, ma perchè entrambi sanno che Ben Shelton, classe 2002, sarà certamente uno scomodo, molto scomodo, in futuro, e una sconfitta oggi poteva aprire qualche crepa nella rivalità fra i due a livello di fiducia.
Una vittoria insomma che ha un peso specifico importante, per Sinner, ma applausi anche al 21enne americano: non è facile volare da una parte all’altra del mondo e fare una partita del genere. Molto si è deciso al servizio, e lì è stato Jannik a parla da padrone, con un incredibile 79% di prime messe in campo e l’84% di punti vinta con la prima, contro il 56% di Shelton, che fa della battuta il suo cavallo di battaglia. Sinner è stato eccezionale anche nel contrastare le quattro palle break avute contro, annullate quasi sempre con ace o servizi vincenti, quasi a volere chiarire a Shelton che adesso la battuta è un’arma anche dalla sua parte. Il primo set è volato fino al tie break, dove l’azzurro ha subito preso il largo con un 5-0 senza storia, per poi chiudere 7-2.
Il tutto sembrava ripetersi anche nel secondo, ma sul 5-5 Sinner è stato bravissimo a sfruttare le imperfezioni dell’americano (a livello tattico, ancora un pò così) e portarsi a casa il game e break con uno straordinario dritto. Per Jannik adesso il derby contro Sonego (domani, giovedì, non prima delle 17.30). Nessun problema, per il resto, anche per Daniil Medvedev, testa di serie numero uno del torneo, che si è sbarazzato di Arthur Fills in due set (6-4 6-2).