Karolina Muchova, sconfitta nella finale del Roland Garros per 6-2 5-7 6-4 contro Iga Swiatek, si è presentata in conferenza stampa al termine della partita per parlare coi giornalisti di quanto accaduto in campo.
La delusione è abbastanza evidente fin dalle prime parole, dove racconta di sensazioni un po’ amare, anche se ha aggiunto che sentirsi chiamare “Grand Slam finalist” sia qualcosa che ancora la emoziona. Ma dove è stata la differenza oggi? “Lei ha avuto una gran partenza, ha impresso il suo ritmo e stava facendo tutto bene. Io ero lenta, ma ho cercato di continuare a toglierle ritmo e col break nel secondo set sono piano piano entrata in partita. Nel terzo sentivo che tra noi la differenza era davvero poca, che entrambe abbiamo avuto chance. Lei è stata più brava di me, ecco qui la differenza”.
Toglierle il ritmo, aumentare i rischi, usare maggiormente gli slice. Tutte armi che per la ceca hanno funzionato in maniera ottimale. Fino al momento dove non ha saputo reggere la pressione, sotto 4-5 al terzo, ed è capitolata. Nella premiazione si era anche lasciata andata a stress e delusione, con qualche lacrima versata e Chris Evert che l’ha consolata parlandole nell’orecchio: “Non so se vuole che ti dica cosa mi ha riferito, quindi la tengo per me. Però è stato un momento speciale, dove ho lasciato andare tutte le mie emozioni. C’era uno stadio intero che mi applaudiva, io alla fine di due settimane così estenuanti… c’erano tante emozioni in me lì”.
Malgrado la sua prima finale WTA sia giunta sulla terra battuta, Muchova ha detto che non si sarebbe mai aspettata questo exploit al Roland Garros. E ora arriva l’erba, dove lei ha spesso fatto bene con due quarti di finale su quattro edizioni di Wimbledon giocate.
Su come riuscirà a guardare a questo traguardo tra qualche settimana, Karolina ha detto: “Nono, già adesso lo vedo come qualcosa di straordinario. Poteva finire anche meglio, ma è qualcosa che non dimenticherò mai. Ho dato tutto oggi, non ho alcun rimpianto.
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