Anhelina Kalinina ha visto l’occasione più grande della sua carriera finora sfumare a causa del fisico che non ha retto il nuovo sforzo profuso per poco più di un set nella finale contro Elena Rybakina.
A Roma, la tennista ucraina si è dovuta ritirare indietro 4-6 0-1 tra le lacrime, dopo una partita maledetta cominciare alle 23, orario assurdo per l’inizio di una finale in un WTA 1000.
In serata, tra sala stampa e telecronisti vari, si era sparsa la voce che le ragazze (lei e Rybakina) avessero deciso di giocare comunque senza rinviare la partita a domani. Poi a Kalinina in conferenza stampa è stato chiesto una spiegazione.
Considerando tutti i ritardi, quanto tardi il match sia cominciato, l’organizzazione vi ha chiesto se volevate giocare oggi o rinviare tutto a domani? Avete voluto voi giocare stasera?
“Ecco, per quanto ho capito non abbiamo avuto scelta perché domenica hanno tutto occupato. Non potevano spostarci a domani”.
Una sorta di beffa, perché questo ritardo non ha agevolato nessuno, nemmeno la WTA che ha visto una delle sue finali più importanti a un orario molto scomodo. Ancor peggio di Madrid quando Iga Swiatek fu mandata in campo alle 23 per la sua semifinale contro Veronika Kudermetova.
Parlando dell’infortunio invece, l’ucraina ha detto: “Oggi ho sentito di essere arrivata al mio limite fisico. Ho sentito fastidio alla gamba già dopo la partita contro Haddad Maia. Ieri mi sono spinta oltre il limite, sono stata in grado di farcela, ma oggi non ce l’ho fatta. Dopo due, tre game ho cominciato a cedere. Ho provato, ma è stato assolutamente impossibile”. In vista di Parigi, Anhelina non vuole drammi: “Credo davvero fosse questione di enorme stanchezza, fin da martedì. Ora non abbiamo in programma alcun genere di lavoro, voglio riposare e recuperare per quattro giorni. Oggi sono dispiaciutissima per quello, ma credo sia stata la decisione migliore. Volevo giocare, davvero, ma già quando sono tornata nello spogliatoio stavo per cadere per un crampo alla gamba. Credo il ritiro sia stata la decisione migliore”.
Infine, un bel passaggio dell’ucraina su Elena Rybakina: “La conosco da molto prima che lei diventasse la giocatrice attuale. Facevamo assieme i tornei da 25.000 dollari, in Cina. Era sei, sette, otto anni fa forse. Lei è ancora molto giovane ma ha già migliorato tantissimo del suo gioco. È diventata molto costante, sa fare benissimo tante cose. Potenza straordinaria, fitness, tutto. Ma il suo servizio, già allora negli ITF era un colpo straordinario, e ora è davvero un’arma enorme. Senza alcun dubbio. Lei è una giocatrice straordinaria, una delle migliori al mondo. Sono certa che così potrà anche raggiungere il numero 1 del mondo”.
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