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WTA Stoccarda, Jabeur: “Felice Charleston abbia rappresentato un nuovo inizio”

Ons Jabeur sembra tornata a star bene, prima ancora che a giocare bene.

Le due cose saranno probabilmente collegate, ma le sensazioni della tunisina sono di qualcosa completamente diverso rispetto a quando è rientrata dopo l’intervento al ginocchio.

Oggi nella conferenza stampa di pre-torneo a Stoccarda la tunisina, a proposito di questo periodo trascorso tra Indian Wells e adesso, ha dichiarato: “Sì è stato tutto abbastanza difficile. Tornare tra Indian Wells e Miami, non mi aspettavo granché in termini di risultati, stavo testando il mio corpo e tornare pienamente in salute era la cosa più importante in quello del momento, oltre a risentire un po’ la tensione delle partite e tutto. Non è stato bello, soprattutto a Miami. Sono felice che Charleston abbia rappresentato un nuovo inizio per me. Siamo stati in grado di lavorare meglio e svolgere tutto il lavoro che ci eravamo prefissati. Ora penso di essere sulla buona strada. Sono più in salute e mi trovo sulla terra, che adoro”.

I primi tre mesi dell’anno furono pessimi. “Ho avuto un sacco di pensieri a gennaio. Positivi e negativi. Pensavo che forse è destino che a inizio anno non riesca mai a giocare bene, dall’altra però temevo che vedendo le ragazze giocare così bene mi sentissi destinata a scendere di livello”. Ha definito il titolo a Charleston come inatteso, senza perdere set e crescendo nel livello partita dopo partita. È rimasta paziente, e ne abbiamo approfittato per chiederle se sia stato difficile per lei visto la risonanza che ha nel suo paese, le pressioni ulteriori che possono esserci e tutti questi passaggi magari non ben compresi: “No è più difficile per me, perché non sono una persona paziente. Devi imparare ad avere calma, o questo sport se non sei paziente ti entra nella pelle. La pressione invece del mio paese, o del mio continente, è diversa. Cerco sempre di prendere le cose positive. Alle volte mi piace giocare con un po’ di pressione addosso, ma cerco di trovare il giusto bilanciamento. Ci sono persone che si svegliano alle 2/3 del mattino per vedere le tue partite, ci tieni a fare bene anche per loro. Per me queste piccole cose sono invece enormi. Vorrei mettere un sorriso sul volto di queste persone e dare loro motivo per sognare”.

Quando le è stato invece chiesto del suo primo match qui alla Porsche Arena, che sarà contro Aljona Ostapenko o Emma Raducanu, Jabeur si è sciolta. Prima in maniera canonica: “Sì, penso che la guarderò stasera. Sono due ottime giocatrici, entrambe colpiscono forte, forse Ostapenko un po’ di più”. Poi è partita: “Sarà divertente vedere tutte le chiamate e i segni, che non c’è hawkeye, e vediamo cosa succederà (ridendo, nda). Per quanto mi riguarda, prenderò pop corn e mi godrò ogni volta che Ostapenko contesterà una chiamata (ride ancor di più, nda). Penso che sarà una bellisima partita, e spero che si stanchino abbastanza”.

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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