Coco Gauff è forse una delle più deluse, tra le top-10 almeno, di questa prima parte di stagione.
Pochi risultati veri, molte delusioni tra cui l’incredibile sconfitta patita a Miami contro Anastasia Potapova. In tutto ciò, anche l’addio di Diego Moyano che la seguiva da un anno circa per motivi personali.
Da questo punto di vista, lo scorso fine settimana a Delray Beach per la Billie Jean King Cup diventava un’occasione non tanto per le partite in sé (molto facili, contro una nazionale di caratura inferiore come l’Austria) ma per ritrovare serenità e spinta, unita a un team e non da sola a rimuginare su quanto accaduto fin qui. Lo ha detto anche oggi nella conferenza stampa di presentazione al WTA 500 di Stoccarda: quel weekend, quella settimana passata a fare gruppo, è stata un toccasana. Ne aveva bisogno l’intera persona ‘Coco’ frustrata alla fine del singolare di Miami, poco serena anche dopo la vittoria in doppio e che a inizio aprile ha dovuto “incassare” questa separazione: “Sì non è stata proprio una mia decisione. Lui aveva un paio di questioni personali da affrontare, purtroppo è stato qualcosa di improvviso, dico così perché credo che nessuno di noi due avrebbe voluto smettere visto il lavoro dell’ultimo anno. Però lo capisco, lo accetto. So che è una persona che se dovessi chiamarlo rispondere immediatamente. Adesso sono tornata con mio padre, di nuovo (ride, nda). Speravo di trovare un coach prima dell’inizio della stagione su terra, ma il tempo era davvero poco. Sono abbastanza alle strette, per cui invece di introdurre qualcuno di nuovo proprio adesso ho cercato di avere stabilità. Vediamo più avanti comunque, sento di essere un po’ al limite di questo percorso e che dopo l’Europa potrei decidere per un cambio”.
È arrivata appena ieri dalla Florida, non l’ideale per giocare un torneo così. Coco però non si butta giù: “Credo che questa sia più una settimana che dovrò usare per capire su cosa lavorare. Ovviamente vorrei vincere, ma non so bene come andrà con un viaggio così. Sono arrivata ieri, ho fatto subito un primo allenamento, oggi un altro, poi forse più tardi ancora. Mi son trovata forse meglio di quello che pensassi, ma vediamo come andrà ora. Prima della Billie Jean King Cup ho fatto tanto allenamento sulla terra, ho lasciato solo a un paio di giorni quello sul cemento, proprio per non farmi trovare impreparata per l’impegno con la nazionale, ma prepararmi bene per la terra era una priorità”.
Con Moyano, dice, aveva trovato buona costanza sulla terra battuta, di aver trovato più sicurezza in generale nelle decisioni da prendere durante lo scambio: “Ora avrei bisogno di qualcuno che mi aiuti a continuare il lavoro di essere una giocatrice più offensiva. Ho questo pensiero in testa, cerco di metterlo in pratica già ora. E Diego mi aiuta aiutato tanto alla battuta. Prima credo fossi continuamente in top-3 nel circuito per i doppi falli, ora penso di non essere nemmeno nelle prime 10. Forse era stato il grande miglioramento fatto con lui”. Detto ciò, Gauff si dice di avere il morale piuttosto alto: “Dopo Miami era tutto un po’ calato, avevo avuto una brutta sconfitta, mi era rimasta in testa. Poi però è arrivata la Billie Jean King Cup. Se penso a dove ero lo scorso anno a questo punto, mi sento messa meglio e posso sorridere e avere fiducia. Penso sia soprattutto una questione di dover combattere questi pensieri che ho, essere più fiduciosa, perché poi quando vado in campo sono sempre molto motivata e dimentico un po’ tutto.
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