Nella giornata del media day di Indian Wells, i big dei tabelloni ATP e WTA si sono presentati alla stampa in attesa di cominciare il loro cammino tra venerdì e sabato.
Il succo di tutto quanto, alla fine, è che si è visto per la prima volta Carlos Alcaraz.
Ieri, al secondo giorno consecutivo senza la sua presenza all’Indian Wells Tennis Garden, si erano cominciate a spargere alcuni voci in sala stampa. Chi non sapeva dove fosse, chi pensava non avesse ancora recuperato dal problema di Rio de Janeiro. Nella serata di ieri, però, gli organizzatori del torneo avevano pubblicato l’orario delle conferenze stampa odierne e il suo nome appariva nella lista.
Come se non bastasse, a far rientrare definitivamente il principio di allarme ci si è messo lo stesso spagnolo che è arrivato al campo di allenamento per cominciare a preparare l’avvicinamento all’esordio (che sarà nella giornata di sabato). Di fronte ai microfoni, poi, ha spiegato che quel fastidio in Brasile derivava dalle tante partite giocate in maniera ravvicinata dopo aver dovuto saltare l’intera trasferta australiana, che lo ha portato poi al forfait da Acapulco: “Ho giocato tanto” ha detto “e spesso finivo tardi, che rendeva più complicato il mio recupero. Così alla fine ho sentito un po’ di affaticamento, ma ora è tutto a posto”.
Tra le donne, invece, gli spunti più interessanti sono arrivati dalle prime due giocatrici del ranking. Iga Swiatek, la leader, ha affermato che non sta pensando a tutti i punti che ha da difendere da adesso fino a fine stagione: “Non guardo la classifica. Non difenderò mai tutti quei punti, a me importa la Race. So che se gioco bene avrò una classifica alta, potrei avere titoli importanti”. Ribadendo, poi, come nella nuova geografia tennistica sia spuntata una traccia di Polonia: “È qualcosa che mi rende molto orogliosa. Vorrei che da noi ci fossero più campi, più strutture, più aiuti, mentre era praticamente tutto sulle spalle di mio padre. Ci sono altri paesi con sistemi perfetti, da noi non è così, ma senza aiuti sono riuscita ad arrivare qui ed è qualcosa che mi da enorme orgoglio”.
Infine, Aryna Sabalenka ha voluto ricordare a tutti quanto la sua etica al lavoro in questi anni è forse il fattore che più le ha garantito di arrivare a grandi risultati. Nel 2019, qui a Indian Wells, perdeva agli ottavi contro Angelique Kerber e dal giorno seguente, sfruttando il torneo di doppio in cui ha concluso vincendo il titolo, è stata sistematicamente in campo per allenarsi due ore ogni giorno. C’è voluto tempo perché si materializzassero, con la vittoria all’Australian Open dello scorso gennaio, ma da allora invece di perdere tempo tra festeggiamenti: “Qualche giorno di pausa, per fortuna, poi sono tornata in campo con una voglia enorme di rivivere quei momenti. È stato qualcosa di incredibile, molto meglio di tutto quello che ho mai pensato, e ora ho una voglia enorme di rifarlo e una motivazione enorme per lavorare”.
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