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15 Mar 2023 09:06 - Interviste
Caso Tsurenko, Swiatek: “Ci sarebbe meno tensione se la WTA avesse preso provvedimenti da subito”
di Diego Barbiani
La conferenza stampa di Iga Swiatek, dopo il 6-3 6-1 inflitto a Emma Raducanu nel quarto turno del WTA 1000 di Indian Wells, è stata segnata verso la fine da una domanda fatta da noi di Oktennis riguardo alla vicenda di Lesia Tsurenko.
La polacca, che da febbraio 2022 sta dando continuo spazio pubblico alle vicende ucraine perché il suo paese è direttamente coinvolto nella grave crisi umanitaria succeduta all’invasione russa, non si è tirata indietro puntando anche il dito contro una cattiva gestione della WTA per esempio nel far capire a tutti da subito cosa fosse giusto o sbagliato.
Per quanto Swiatek sia una ragazza timida, introversa, sente talmente tanto forte la vicenda da spendersi in una risposta di circa sei minuti. Non tutto il discorso fila, nei fatti, perché vi garantiamo quanto fosse provata emotivamente dalla questione tanto da fermarsi in diversi momenti. Si parla di tensioni nello spogliatoio WTA, di inadeguatezza delle misure prese da parte dell’associazione stessa, di scene poco piacevoli come chi indossa maglie di squadre di calcio russe entrando in campo, chi dovrebbe avere delle responsabilità perché preso da esempio da fan e bambini, e soprattutto il fatto che molte delle discussioni ora siano solo sul bannare o meno russi e bielorussi, quando invece si dovrebbe pensare soprattutto a ciò di cui hanno bisogno tennisti e tenniste ucraine.
Vorrei chiederti se hai letto della vicenda di Lesia Tsurenko e del suo ritiro dal torneo, con un’opinione a riguardo vista anche la tua vicinanza all’Ucraina.
“Beh, è certamente una situazione difficile. Per me è abbastanza forte perché mi sembra che queste situazioni stiano avvenendo tipo con persone che indossano magliette di squadre di calcio russe, perché all’inizio della guerra noi non avevamo una vera leadership che ci guidasse in questa fase, e c’è molta tensione nello spogliatoio che… beh, ovvio che ci sia, c’è una guerra, ma forse ce ne sarebbe di meno se la WTA avesse preso dei provvedimenti da subito come spiegare a tutti cosa fosse giusto o sbagliato.
Capisco benissimo perché si sia ritirata, onestamente rispetto tantissimo le giocatrici ucraine. Se una bomba cadesse nel mio paese o la mia casa fosse distrutta, non so come potrei prendere la cosa, onestamente, e al tempo stesso competere nel circuito WTA. Hanno bisogno davvero di essere forti mentalmente per poter giocare ogni settimana. Capisco davvero bene, dunque, perché non se la sia sentita. E, allora, dovrebbe essere fatto di più per aiutare le giocatrici ucraine, perché per me… cioè, tutto quello che discutiamo nel tennis è più se russi e bielorussi possano avere il permesso di giocare, o cosa si voglia da loro. Non penso sia giusto, perché dovremmo concentrarci maggiormente sull’aiutare i tennisti ucraini e provvedere loro di tutto quanto abbiano bisogno perché loro, davvero, devono prendersi cura delle loro famiglie, e c’è un peso enorme sulle loro spalle. Io cerco di aiutarli quanto posso, perché credo che con tutto quello che stia capitando, le azioni che sono state prese fino a questo punto, non credo siano abbastanza. È dura, veramente dura. E con tutto quello che sta succedendo… scusami, credo che dovremmo pensare tutti con un orizzonte ampio e non preoccuparci se noi arriveremo a guadagnare soldi in quella settimana o nella prossima, ma pensare più a quelle azioni che davvero potrebbero fermare l’aggressione russa.
Penso che con tutto quello che stiamo facendo nel tennis, con il fatto che siamo esempi per i fan, per i bambini, abbiamo anche noi delle responsabilità. È un peccato che alcune persone siano nate in paesi che fanno la guerra ma penso che con quelle responsabilità debbano essere tutti più attenti alle volte. Non so come finire bene quella frase. Così sì, questo è quanto. Spero tu capisca cosa intendo. Penso sinceramente noi, come tennisti, siamo in una situazione migliore rispetto a molte delle persone in Russia o Bielorussia o Ucraina, perché ci sono tantissime persone che hanno perso il loro lavoro a causa della guerra. Penso che coi soldi che guadagniamo, anche i tennisti russi o bielorussi si sentano al riparo.
I tennisti ucraini hanno davvero tanto da sopportare nelle loro menti, e capisco perfettamente perché si sia ritirata. Spero sia pronta per competere nei prossimi tornei”.
Quando parli di responsabilità, per dare un esempio, dici che i tennisti russi o bielorussi hanno la responsabilità di dire certe cose e fare dichiarazioni pubbliche circa i loro sentimenti circa…
“Penso che tutti abbiamo la responsabilità di mostrare il giusto esempio e fare la giusta cosa. Non posso influenzare i valori di qualcuno, ma penso noi siamo quelli che dobbiamo dare il buon esempio. C’è la responsabilità in ognuno di noi, ed è anche per questo che guadagniamo quei soldi. È per questo che siamo di fronte alle telecamere. Ci sono vantaggi per questo, ma anche svantaggi. Alle volte questa responsabilità è uno svantaggio, ma è così”.