Australian Open: male Trevisan, Giorgi facile. Samsonova elimina Paolini

[Q] A. K. Schmiedlova b. [21] M. Trevisan 6-3 6-2
C. Giorgi b. [PR] A. Pavlyuchenkova 6-0 6-1

Credevamo fosse vicina l’eventualità di un derby tutto azzurro al secondo turno dell’Australian Open tra Martina Trevisan e Camila Giorgi, e invece per la testa di serie numero 21 l’esordio nel primo Slam stagionale è stato da dimenticare. La toscana, reduce da una United Cup in continua crescita e brillando nelle ultime uscite contro Iga Swiatek e soprattutto Maria Sakkari, ha racimolato appena cinque game contro la qualificata Anna Karolina Schmiedlova.

La giornata è stata inevitabilmente condizionata dal grande caldo: le partite delle due azzurre non hanno subito interruzioni solo perché non si era ancora raggiunto il punto di rottura della regola basata su una scala di valori che a “5” impone la sospensione delle attività. Trevisan, in particolare, è parsa particolarmente colpita perché la sua prestazione è stata ben lontana da tutto quello che si era visto fino a 10 giorni fa. Al di là degli errori, il corpo sembrava viaggiare a rilento ed era abbastanza pesante negli spostamenti.

Cinque break subiti dall’azzurra in altrettante occasioni concesse, con anche molta frustrazione che emergeva andando avanti nell’incontro e molti sguardi rivolti al proprio angolo a cui spesso sembrava dire: “Non la sento, non la sento”. Molto probabilmente faceva riferimento all’impatto della palla sulle corde. Schmiedlova, che qualche anno fa è arrivata fino al numero 26 del mondo, non doveva strafare: con queste condizioni di caldo afoso, per quanto il corpo possa essersi preparato, è sempre meglio rimanere abbastanza bilanciati nel livello. E aumentare mano a mano, con più spinta, più angoli, più fiducia.

Chiuso il primo set, per la slovacca è stato tutto abbastanza facile prendendo subito il largo nel secondo e chiudendo agevolmente col servizio a disposizione sul 6-3 5-2. E ora riavrà Giorgi, affrontata e battuta nell’unico precedente giocato ben otto anni fa, nel 2015, a Katowice. Era la finale del torneo polacco, Anna Karolina si impose 6-4 6-3 in un’ora e mezza.

Camila ha avuto un primo turno ancor più agevole: nemmeno un’ora per liquidare una spaesata e irriconoscibile Anastasia Pavlyuchenkova 6-0 6-1. Difficile anche cogliere vere indicazioni, se non una migliore condizione rispetto a un’avversaria che ha fatto qualche partita prima di questo Slam, dopo quasi un anno ferma, ma che di fronte a un’avversaria di livello è stata da subito in apnea, lontanissima da una situazione generale accettabile.

Bastava notare qualche punto nelle prime fasi per capire l’intero copione. Troppo più pesante e pulito l’impatto di Giorgi, con la palla che viaggiava bene e metteva in impaccio la russa, continuamente impegnata nel capire come proporre una difesa, un contenimento, un modo per allungare gli scambi almeno oltre il terzo colpo. Si è dunque finito dopo 50 minuti di assolo, buono per le statistiche e qualche bel vincente dell’azzurra ma inutile nel discorso generale. Certo che per l’azzurra, scivolata ora al numero 70 del mondo, avere un secondo turno Slam contro comunque una qualificata deve essere un’occasione da sfruttare per cominciare una risalita verso posizioni un po’ più valevoli del suo calibro.

[18] L. Samsonova b. J. Paolini 6-2 6-4

Niente da fare per Jasmine Paolini, sconfitta in maniera piuttosto netta nella sfida quasi derby contro Liudmila Samsonova.

Il punteggio finale dice 6-2 6-4 per la russa di forti connotati italiani, ma la differenza in campo è stata totale già da un primo set chiuso con 11 vincenti e 11 gratuiti per la numero 18 del seeding e un solo vincente a fronte di 15 non forzati della toscana, che non aveva contromisure da opporre alle potenti palle che arrivavano dall’altra metà di campo e cercava soprattutto di non farsi aggredire dovendo snaturarsi abbastanza ed essere lei a prendere l’iniziativa.

Era una situazione molto difficile, ogni tanto guardava il suo angolo con lo sguardo di chi non sapeva bene come fare. “È troppo potente” diceva, Jasmine. La superiorità del primo set, chiuso con un rovescio dal centro sulla linea di fondo, era tale che nel secondo malgrado Paolini abbia comunque vinto più game e magari Samsonova era un po’ calata con più errori di vincenti, comunque la differenza di cilindrata era tale da non lasciare molto scampo all’azzurra.

Per Samsonova, nell’ottavo di Ons Jabeur, al secondo turno ci sarà la vincente tra la croata Donna Vekic e la qualificata russa Oksana Selekhmeteva.

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