Di Alberto De Laurentis Pensieri e parole di Lorenzo Sonego, intervistato durante l’evento organizzato da Mizuno Italia presso il Mizuno Flagship Store di Torino, in occasione delle Atp Finals. D. Un 2024 tra alti e bassi, come hai vissuto questa stagione? “La prima parte della stagione è stata molto complicata, anche a causa del cambio […]
Ancora una giornata esaltante per Musetti e per i famigerati “mendicanti di bellezza” di Galeano memoria. Per chi non è legato al risultato, o che almeno lo considera per quello che è, la visione di questo ragazzo che nemmeno le bavose sbraitate dei dirigenti legati al comandante in capo possono sminuire è gioia per gli occhi. Lo spirito del tennis, ma probabilmente lo abbiamo già detto, si è sicuramente reincarnato e a questo punto c’è solo da vedere quanta voglia avrà Musetti di migiorarsi e di regalare ore e ore di fatica ad una mano e ad una fantasia gà ampiamente da slam. Non siamo usi all’entusiasmo e sicuramente andrà considerato il fatto che tradizionalmente Bercy arriva alla fine di una stagione in cui i big si preparano alle finals e sono spesso logorati da una stagione faticosa. Rimane che una cosa è vincere giocando come Khachanov altra giocando come Musetti. Lorenzo fra l’altro riesce in un’impresa finora non riuscita nemmeno a Sinner o a Berrettini, battere un top5 in un torneo così importante. ci riusciranno anche loro, ma intanto non pare casuale che ci sia riuscito Musetti.
Musetti perdeva un primo set in modo sin troppo generoso e dopo averlo condotto quasi per intero. Soprattutto nella parte centrale Ruud doveva faticare enormemente per tenere il servizio, spesso sorpreso dalla semplice rapidità e fantasia di Lorenzo. E invece, come visto mille e mille volte, nel decimo game era il giocatore più giovane a regalare un incredibile break, e con esso il set. Musetti andava 40-15 ma prima un dropshot abbastanza avventuroso e poi una volée bassa molto difficile giocata con sufficienza davano a Ruud la possibilità di portarsi a 40 per la prima volta in risposta. Musetti completava il disastro con un rovescio lungo e con una discesa a rete su una buona seconda che Ruud riusciva a tirare giù costruendo un passante troppo complicato per l’ialiano.
Musetti sembrava accusare il colpo, e nei prii game del secondo set perdeva un po’ di brillantezza, ma abbastanza a sopresa finalmente arrivava il primo break nel quinto game. Era Ruud stavolta a perdere la misura dei colpi, prima un dritto a uscire finiva in mezzo alla rete e sulla palla break il norvegese non controllava un dritto strettissimo di Musetti. Lorenzo però si distraeva e nel game successivo restituiva il favore, grazie anche ad una volée semplicissima, che si era costruito in modo fantastico e che appoggiava in mezzo alla rete. Per fortuna però al nono game Ruud faticava di nuovo sulle accelerazioni di Musetti e tornava ancora inditro di un break. Stavolta il recupero non riusciva e Musetto pareggiava i conti tenenedo il servizio a zero.
Il terzo set cominciava con un Ruud visibilmente contrariato che cominciava sortite su territori per lui non troppo favorevoli. Le discese a rete avevano anche senso da un punto di vista tattico, ma il norvege non ha quella che si chiama “mano delicata” e nemmeno l’abitudine a giocare nei pressi della rete, così Musetti riusciva a metterlo in difficoltà già nel terzo game. Ruud si salvava in qualche modo ne terzo game ma nel quinto capitolava. Era ancora una discesa a rete “di frustrazione”, cioè dopo che aveva provato – e chiuso con un errore – un paio di scambi stretti in cui Musetti replicava con rovesci impeccabili, a dare la palla break a Musetti, che con un passante lungolinea di rovescio sin troppo sempice, per lui, trovava Ruud lontanissimo. Sempre più furioso, Ruud con un doppio fallo dava via libera all’azzurro. Il norvegese ci provava, già nel game successivo, ad alazare il livello, ma Musetti trovava sempre la giusta replica, fino a far perdere lucidità all’avversario. Musetti aveva anche la possibilità di dilagare ma giocava male una palla break nel settimo game e la partita si allungava. Musetti però non dava nessuna possibilità sul proprio servizio e chiudeva al decimo, meraviglioso game, classicamente da cineteca, pieno di rovesci da sogno e chiuso a una voleina quasi canzonatoria. Adesso probabilmente ci sarà Djokovic e ovviamente parte sfavorito. Riuscisse a riprodurre il gioco di oggi per noi sarebbe già sin troppo.
Ottavi di finale
[1] C. Alcaraz b. G. Dimitrov 6-1 6-3
H. Rune b. [7] A. Rublev 6-4 7-5
[16] F. Tiafoe b. A. de Minaur 6-3 7-6(5)
[8] F. Auger-Aliassime b. [WC] G. Simon 6-1 6-3
[6] N. Djokovic b. K. Khachanov 6-4 6-1
L. Musetti b. [3] C. Ruud 4-6 6-4 6-4
[5] S. Tsitsipas b. [Q] C. Moutet 6-3 7-6(3)
[14] P. Carreno-Busta vs T. Paul