di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
[6] F. Auger Aliassime b. [1] R. Nadal 6-3 6-4
Sotto gli occhi alquanto mesti di Toni Nadal, oggi allenatore di Auger Aliassime, quello che è stato uno dei massimi fuoriclasse dello sport di ogni tempo ha verosimilmente celebrato il suo passo d’addio. Se ne va Nadal, sconfitto dallo stesso avversario che meno di due mesi fa aveva messo alle corde definitivamente il suo grande rivale, quello il cui nome verrà sempre in mente quando vi racconteranno delle avventure di Rafael Nadal, vincitore di 22 slam e nemmeno una volta “maestro” come se davvero fosse così importante questo torneo di fine anno. In fondo c’è anche una certa logica che sia proprio il torneo che meno di tutti ha dato soddisfazioni a Rafacito a sancire con una certa ineluttabilità l’addio ai grandi titoli. Si trascinerà forse fino al Roland Garros Rafa, ma la sensazione è che non è detto che ci arrivi. Sei mesi sono lunghi e tra la famiglia che si è allargata, il corpo martoriato da un ventennio irripetibile per noi che guardiamo figurarsi per lui, e tanti avversari che non vedranno l’ora di ornare le proprie cinture con lo scalpo più prestigioso di tutti, non è impossibile che passi definitivamente la voglia, ora che quell’altro non c’è più.
Ci sarebbe da parlare del match, che Nadal ha affrontato con la stessa serietà di sempre ma con i colpi e i piedi che non volevano saperlo di fare quel passo in più, imprimere quella potenza in più, necessari per fare partita pari con uno che di anni ne ha appena ventidue. Seppure stanco dal rush finale e sicuramente non in grande condizione, Felix ha pur sempre una mobilità notevole e pure una relativa tranquillità, legata alla conquista dell’obiettivo, immaginiamo. Nadal era uscito bene dai blocchi, conquistando subito due palle break, anche se non erano servite, ma fino al settimo game, cioè fino a quando il fisico ha tenuto, non ha corso rischi, anzi, proprio al settimo game, ha avuto la possibilità di allungare. riuscendo a strappare altre due palle break. Prima un classico “servizio-dritto” poi un altro terribile drittaccio alla fine di uno scambio sostenuto, hanno permesso a Auger Aliassime di passare indenne anche questo pericolo. Solo che Rafa nel game successivo si è perso e alla prima palla break concessa ha tirato lungo un colpo che mai avrebbe sbagliato un paio d’anni fa. Così la partita è andata proseguendo in un clima un po’ surreale, con Nadal che provava a raschiare il fondo della sua inesauribile volontà agonistica, non trovando però nulla. Il break in apertura di secondo set arrivava in un modo quasi blasfemo, senza che Auger Aliassime facesse nulla di più che tenere la palla in campo. Ma insomma, avete capito l’andazzo, il canadese non infieriva, evitava di andare 4-1 pesante, fallendo una palla break non certo complicata, giocava con qualche apprensione i suoi turni di servizio ma chiudeva senza troppi problemi al primo match point. Non che Nadal non si sia giocato i punti fino alla fine, ha persino avuto una palla break per rientrare nel set, ma difficilmente le cose sarebbero cambiate.
Ci sarebbe una terza partita da giocare ancora, e paradossalmente Rafa è ancora in corsa per essere in nuovo numero 1 del ranking, se si incastrano tutta ua serie di combinazioni, la più improbabile di tutti pare adesso essere quella di una partita vinta da Rafa. Ma per fortuna dimenticheremo presto queste giornate torinesi, grigie come solo a Torino sanno essere. Quale miglior posto per farsi assalire dalla tristezza al pensiero di quello che è stato e che non sarà mai più?