È Tatjana Maria ad aggiudicarsi il titolo nel WTA 250 di Bogotá, torneo che ha visto in finale la veterana tedesca numero 237 del mondo superare 6-2 4-6 6-3 la “debuttante” Laura Pigossi, 27 anni e numero 212 del mondo.
Una partita impronosticabile alla vigilia, nata però da un cammino subito molto tortuoso per le teste di serie. Oltretutto, considerando Bogotá in una collocazione sempre molto difficile nel calendario perché dopo Indian Wells e Miami, e nella settimana di Charleston, sono pochissime le top-100 che scelgono di scendere fino in Sud America.
La più attesa era Maria Camila Osorio Serrano, campionessa su questi campi un anno fa ma che si è arresa in semifinale, da numero 1 del seeding, alla brasiliana Pigossi proveniente invece dalle qualificazioni. Un 7-5 7-6, in quel caso, che ha fatto anche riaffiorare il dolore al gomito avuto durante il torneo di Monterrey e che l’ha costretta dopo Indian Wells a una pausa per cercare di recuperare al meglio per il torneo di casa. Oltretutto, dovrà ora saltare l’impegno con la nazionale nel prossimo fine settimana in attesa di capire quando potrà tornare a giocare.
Così Pigossi, dopo aver anche salvato tre match point a Dayana Yastremska nei quarti di finale, si è trovata sorprendentemente in finale e, contro di lei, l’altrettanto sorprendente Maria che vanta un titolo WTA in carriera, sull’erba di Birmingham nel 2018. A 34 anni, tornata da poco dalla seconda gravidanza, la ex signora Malek ha dato fondo a tutte le sue risorse nel suo tennis fatto quasi solo di slice e rovesci a una mano, favorita probabilmente da un’avversaria che ama la terra battuta ma di fatto non mette tanta spinta alla palla. Così si è creata una bella lotta dal momento in cui Pigossi ha fatto il break per il 4-2 nel secondo set, spingendo la finale fino al set decisivo.
Alla fine la tedesca ha però potuto festeggiare, con anche i due bambini a bordo campo che sono corsi ad abbracciarla. Un titolo da numero 237 del mondo vuol dire anche diventare la quinta tennista dal ranking più basso nella storia della WTA a vincere un titolo. La leader è Angelique Widaja che si impose da 579 del mondo nel 2001 a Bali. Di recente ci fu Margarita Gasparyan che nel 2018 vinse a Tashkent da numero 299 delle classifiche. Proprio a Bogotá, anche per rimarcare come non sia affatto anomalo avere giocatrici fuori dalla top-100 capaci di mettersi in mostra, Fabiola Zuluaga fu profeta in patria quattro volte nella sua carriera e nel 2002 si impose da numero 285 del mondo. La nostra Francesca Schiavone nel 2017 era fuori dalle prime 160 del mondo. Lo scorso anno Osorio era 180, adesso Maria, da 237 del ranking.
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