Ci sarà anche Danielle Collins al via della prossima stagione tennistica. La statunitense, che concluderà il 2024 in top-10 dopo gli ottimi risultati della prima parte di stagione, prenderà parte con la maglia degli Stati Uniti alla United Cup che inaugurerà l’anno nuovo tra Sydney e Perth. La notizia è che la finalista dell’Australian Open […]
[14] C. Alcaraz b. [8] H. Hurkacz 7-6(5) 7-6(2)
La finale di Miami di domenica incoronerà un nuovo campione Masters 1000: con il successo in due tie break su Hubert Hurkacz, Carlos Alcaraz si guadagna l’opportunità di sfidare Casper Ruud per il titolo. L’impresa dello spagnolo non può che riportare alla mente quanto fatto dal connazionale Rafa Nadal 17 anni prima: anche il maiorchino raggiunse la prima finale 1000 nel torneo della Florida a soli 18 anni. Alcaraz proverà a spezzare il tabù spagnolo a Miami, dove la rojigualda non è mai riuscita a imporsi. Ci hanno provato Nadal (5 volte), Ferrer, Moya e Bruguera, tutti sconfitti in finale.
Contro l’esuberante potenza di Carlitos nulla ha potuto neanche un Hurkacz reduce da 10 vittorie consecutive nel suo torneo preferito, la partita è stata meno spettacolare rispetto a quella tra Alcaraz e Kecmanovic ma l’iberico ha mostrato ancora una volta una straordinaria freddezza nei momenti chiave di un match giocato sul filo dell’equilibrio e senza neanche un break. La differenza l’hanno fatta una manciata di errori in più da parte del polacco, che comunque può dirsi soddisfatto per aver difeso fino all’ultimo, con le unghie e con i denti, il titolo conquistato un anno fa. Di fronte però si è trovato un giocatore che sembra davvero destinato a fare qualcosa di straordinario. In caso di vittoria finale Alcaraz sarà numero 11 del mondo (12 se sconfitto) ma nella Race è già sul podio, alla vigilia della stagione sulla terra che dovrebbe essere il suo habitat naturale.
“È fantastico poter giocare la mia prima finale Masters 1000 qui a Miami – ha detto lo spagnolo dopo il match -. Mi piace giocare qui. Il pubblico è incredibile, l’atmosfera è fantastica, tutto è fantastico. La partita contro Kecmanovic è stata dura e lunga. Sono andato a dormire alle 2 del mattino ma sono riuscito a dormire bene. Oggi è stata una giornata semplice. Mi sono scaldato un po’, mi sono riposato e mi sono preparato per la partita. Io cerco sempre di fare il mio gioco, colpire di dritto, usare la palla corta, cercare di arrivare a rete, essere sempre aggressivo. Ovviamente ho un piano diverso contro ogni giocatore. In ogni partita cerco di migliorare il mio gioco. È la mia idea, in ogni torneo e in ogni partita”.