Era il match più atteso della prima settimana di Indian Wells, la partita che dal sorteggio potevamo già figurarcela come almeno un ottavo di finale ma con potenzialità ben superiori.
Naomi Osaka contro Sloane Stephens, sfida tra due delle ultime quattro campionesse dello US Open, in un primo turno di un WTA 1000 con tabellone a 96 giocatrici, dunque entrambe fuori dalle teste di serie. Destino brutale, in un certo senso.
Sloane non ha mai vie di mezzo: o ti ammalia, o ti lascia sconcertato. Potenzialità enormi, emerse in alcuni momenti della carriera, in mezzo a lunghe pause tra enormi vicissitudini. In questo 2022 aveva perso al primo turno dello US Open ma aveva vinto a febbraio il suo primo titolo WTA dopo quattro anni, a Guadalajara. Un 250, ma propedeutico a incamerare buone sensazioni in vista del 1000 sul deserto californiano. Invece, il sorteggio, l’ha abbinata alla grande mina vagate. Naomi era assente dall’Australian Open e ci vorrà comunque del tempo per averla ai suoi massimi, ma soprattutto su queste superfici fa paura perché anche destabilizzata ha in teoria tante armi da sfruttare.
C’era frenesia, c’era voglia di rivedere una sfida che mancava dalle Finals del 2018 quando vinse Stephens in tre set. E invece è arrivato il vento. Raffiche costanti a 30 chilometri orari, con l’aria che entrava nello stadio e creava mulinelli ed enormi problemi. È andata peggio a chi era nei campi esterni vista la quantità di sabbia che si vedeva sollevarsi da terra e disturbare i campi laterali, ma anche sul centrale i problemi erano importanti. Osaka e Stephens per tutta la partita, finita 3-6 6-1 6-2 in favore della ex numero 1 del mondo, son sembrate come due ragazze che prendevano per la prima volta la racchetta tra le mani. Un disturbo continuo, in ogni scambio, su ogni palla che nessuna delle due riusciva a interpretare nella traiettoria e profondità. Era impossibile, per lunghi tratti, giocare, ma di fatto non c’è un regolamento che impone al gioco di fermarsi per vento. Entrambe tra un punto e l’altro si guardavano intorno sconsolate, spesso scomposte nel colpire la palla, magari muovendosi all’indietro per un colpo profondo e una raffica improvvisa fermava la palla oppure colpi che cambiavano completamente direzione, zone di campo dove era impossibile o quasi colpire, errori da principianti.
Osaka poteva vincere in due set, ha rischiato seriamente di perderla. In una delle rare volte in carriera dove ha dovuto fronteggiare ben 17 palle break, la giapponese era avanti 3-1 40-30 nel primo set quando ha perso la battuta (per la seconda volta) e ha vanificato poi gli sforzi di un recupero da 0-40 sul 3-3 per non concretizzare due chance di 4-3 e vedersi finire in svantaggio nel punteggio. I primi game sono stati probabilmente i peggiori, anche se per tutta la partita il livello era assai condizionato dalla tormenta di vento. Naomi non aveva il dritto dal centro del campo, oltre a tutti gli altri problemi del caso, e Sloane cercava di tenere la palla in vita il più a lungo possibile. Ha commesso 15 gratuiti solo nel parziale d’apertura, ma alla lunga è bastato per avere la meglio su un’avversaria che dopo quelle occasioni perse sul 4-3 ha sprecato tre chance di controbreak rispondendo malissimo col rovescio a delle seconde avversarie, pur avendo i piedi ormai a un metro dalla linea del servizio. Stephens serviva controvento, lei ha voluto in entrambi i casi forzare quando in quel momento doveva soprattutto appoggiare la palla. Perso quel game, è volato via rapidamente anche il nuovo turno di battuta perso per il 6-3 Stephens.
Il secondo parziale è stato quello della riscossa per Osaka, ma anche delle tante occasioni sprecate da Stephens. Sempre in un clima bestiale e oltre il limite del proibitivo, la giapponese rientrava da 30-0 per prendersi un primo break di vantaggio, confermato rimontando da 15-40 e servendo piuttosto bene fino al 2-0, lì dove alla terza chance ha messo a segno addirittura il doppio break. Ha litigato per tutto il primo parziale coi dritti dal centro verso destra, ora sembrava essersi calmata. O se non altro stava reagendo al grande affanno della prima frazione con un linguaggio del corpo molto più deciso e attivo. Stephens, ora frustrata, riusciva a tenere il servizio per l’1-4 e lì con un goffo errore di Osaka per lo 0-30 è arrivata di nuovo 0-40. Due righe della giapponese e un buon servizio hanno cancellato anche queste e, alla prima chance, un ace al centro ha dato il 5-1 alla ex numero 1 del mondo, divenuto rapidamente 6-1 giocando a favore di vento contro il rovescio della statunitense.
Il set decisivo però cominciava malissimo per Naomi, che con due doppi falli nel primo game (i primi dal primissimo punto del match) e due nel secondo stava per trovarsi sotto 0-3. Il salvataggio vero della sua partita è arrivato qui. Il dritto per cancellare la prima chance e un ottimo servizio l’ha portata sul 40-40. Sulla terza palla break concessa ha attaccato ancora col dritto prendendosi il punto a rete e con un ace, poco dopo, ha trovato il modo di sbloccarsi. Dopo i tanti pericoli che Stephens stava riuscendo a creare, è arrivato per lei un pessimo game al servizio con tre dritti sbagliati nei primi punti, anticamera del controbreak Osaka per il 2-2. Con un rapido turno di battuta la giapponese è andata a sedersi sul 3-2, prima di un nuovo break (a zero) per il 4-2. Qui l’ultima fatica della sua partita: scivolata indietro 0-30 ha dovuto ringraziare un clamoroso nastro sul 15-30 per non essere finita sotto di nuovo 15-40. Una prima di servizio vincente e un altro punto le davano il 5-2 dove, “grazie” anche a due doppi falli dell’avversaria, è arrivata al successo.
Enormi le difficoltà odierne, per entrambe, ed enorme in un certo senso è stata la reazione di Osaka che anche nei momenti più brutti non si è mai scomposta né innervosita, resistendo anche da un punto di vista mentale alle tantissime chance che ha dovuto concedere. Al prossimo turno avrà Veronica Kudermetova, numero 32 del seeding.
Buon esordio anche per Jasmine Paolini, che ha gestito molto bene l’impegno contro la qualificata Katie Boulter vincendo 6-3 6-2 e qualificandosi per il secondo turno dove affronterà la numero 2 del seeding Aryna Sabalenka.
Risultati (nome dell’avversaria al secondo turno)
T. Martincova b. [q] H. Watson 6-2 6-1 ([5] P. Badosa)
[Q] K. Juvan b. O. Dodin 6-3 6-3 ([32] S. Sorribes Tormo)
A. Anisimova vs [WC] E. Navarro ([18] L. Fernandez)
N. Parrizas Diaz vs S. Rogers ([10] A. Ostapenko)
[Q] Q. Wang vs [Q] M. Bouzkova ([14] J. Pegula)
N. Osaka b. S. Stephens 3-6 6-1 6-2 ([21] V. Kudermetova)
[LL] M. Frech b. M. Sherif 6-2 7-5 ([30] M. Vondrousova)
K. Kucova b. E. G. Ruse 4-6 6-4 6-1 ([4] A. Kontaveit)
K. Siniakova vs I. C. Begu ([6] M. Sakkari)
C. Osorio vs A. Sasnovich ([27] P. Kvitova)
M. Kostyuk b. M. Zanevska 6-7(5) 7-6(6) 7-5 ([30] E. Mertens)
[Q] D. Saville b. S. Zhang 6-3 6-3 ([9] O. Jabeur)
M. Linette vs [LL] A. Sharma ([13] V. Azarenka)
A. van Uytvanck b. [Q] D. Galfi 7-6(3) 6-4 ([17] E. Rybakina)
Y. Putintseva b. [Q] A. Krueger 6-3 6-2 ([31] V. Golubic)
J. Paolini b. [Q] K. Boulter 6-3 6-2 ([2] A. Sabalenka)
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