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Barty: “Ho chiesto di togliermi dal ranking WTA. Swiatek numero 1? Spero di sì, non c’è persona migliore”

Il giorno dopo l’annuncio del ritiro, Ashleigh Barty si è presentata alla stampa per dare qualche informazione in più.

Il modo e il tempo ha sorpreso tanti, e tra le varie domande da risolvere c’era ora la questione sul ranking WTA. Aveva possibilità di scegliere: rimanere nell’elenco e lasciare che i punti scalino oppure togliersi immediatamente compilando i moduli che ufficializzano il ritiro anche in quei termini.

Non è emersa la vera ragione del ritiro, anche se il volto era quello di chi ha semplicemente scelto di non comunicarlo ora. Con un sorriso stampato sul volto Barty ha tirato dritto: “Sii paziente, la pazienza è una virtù importante. Non ho segreti, sono un libro aperto e vi dico tutto quello che so”. In Australia hanno cominciato a girare alcune voci che la vorrebbero ripetere il percorso intrapreso nel 2015, quando si dedicò a un altro sport (il cricket) con ottimi risultati. Una famiglia di grandi appassionati di golf, un fidanzato/promesso sposo professionista di golf, una passione importante per il football australiano… “sono malata di sport, come tanti australiani. Non smetterò completamente di giocare a tennis, questo è un amore troppo importante. Voglio dedicarmi ora a dare opportunità ai bambini” soprattutto ai discendenti degli aborigeni, comunità a cui è fortemente legata.

A esplicita domanda, Ashleigh non ha nemmeno chiuso del tutto la porta a un nuovo, eventuale ritorno in futuro. Troppo legata, ancora, da non volersi precludere nulla. Lo stesso ritiro qui non arriva per ragioni scomode, quelle che ti portano a non sopportare più l’ambiente. Semplicemente, ha sentito che quello era il momento: “Per me non è mai stato importante il successo. La mia priorità era star bene. Avevo dei sogni nel cassetto che ho realizzato e sono molto felice di tutto quello che il percorso mi ha riservato”. Craig Tyzzer, il suo coach, ha poi preso la parola. Sorridendo ha detto che non è stato completamente sorpreso della decisione di Barty, perché già quando vinse il Roland Garros nel 2019 scherzosamente gli disse che poteva ritirarsi: “Quando ho capito che eravamo alla fine? Dopo Wimbledon, durante le Olimpiadi di Tokyo. Wimbledon era un chiaro obiettivo di tutti noi, e una volta raggiunto ho cominciato a realizzare non ci fosse più tanto rimasto in lei. La motivazione non era più la stessa, tranne quando ha giocato il doppio con Storm Sanders o il misto con John Peers. Però in singolare era vuota. E ho realizzato che era arrivata dove voleva, e sarebbe stata dura tenerla carica”.

Così il team Barty ha discusso parecchio del momento e, con un ultimo obiettivo che era quello di cercare di vincere l’Australian Open, hanno cominciato una preparazione in off season “piuttosto dura, devo dire, ma Ash ha fatto di tutto, a testa bassa, sempre molto concentrata” per “un ultimo grande crack”. Barty e Tyzzer avevano già deciso, tra le righe, che ci sarebbe stata verosimilmente un’ultima recita per cercare di realizzare l’ultimo sogno della ragazza di Ispwich, che ha ringraziato tantissimo il pubblico australiano per averle sempre mostrato affetto e lasciato fosse se stessa in ogni momento. Ashleigh avrebbe voluto salutare con addosso la maglia della nazionale australiana, nello spareggio di Billie Jean King Cup inizialmente in programma tra il 15 e il 16 aprile contro la Slovacchia nella “sua” Brisbane. La squalifica però della Russia a causa delle note vicende ha promosso la nazionale verde-oro alle Finals come prima squadra in lista e così le ragazze di Alicia Molik dovranno attendere l’ultima parte di stagione per esibirsi. Troppo in là per Barty, che dunque ha deciso di venir fuori con il video registrato assieme a Casey Dellacqua.

Infine, la questione ranking: “Ho chiesto alla WTA di togliermi dal prossimo ranking”. Ci sarà una nuova numero 1: “La mia nipotina più grande segue già parecchio il tennis e quando le ho parlato del mio ritiro ha detto ‘oh, avremo una nuova numero 1 allora?'”. Iga Swiatek è ora la grande favorita, dovendo vincere una sola partita o sperare che Paula Badosa non vinca il titolo a Miami. Nel caso la polacca, ancora ventenne, riesca a diventare la prima atleta del proprio paese a raggiugnere il numero 1, l’australiana ha dichiarato: “Non c’è persona migliore. Lei è una persona incredibile, un’ottima tennista, e il modo in cui ha portato questa fresca determinazione in campo è stato straordinario. Ho adorato confrontarmi contro di lei, sfidarla. Mi è piaciuto tanto allenarmi con lei, spendere del tempo con il suo team. Lei è veramente speciale, una delle prime a scrivermi. È stata davvero carina. Credo davvero meriti di diventare numero 1, glielo auguro e spero possa rimanere se stessa, continuare nel suo cammino e rincorrere i suoi sogni nella carriera come nella vita”.

Diego Barbiani

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