Partiamo con una premessa: quest’articolo vuole spiegare il perché Sinner, in prospettiva, vincerà più di Alcaraz.Sappiamo tutti che naturalmente il conto adesso è favorevole allo spagnolo (4 slam a 2, 5 mille a 3) ma, da un anno a questa parte, Sinner ha alzato il suo livello in maniera esponenziale e si è avvicinato tantissimo […]
28 Gen 2022 07:45 - Australian Open
Australian Open: Nadal spegne i sogni di Berrettini, in finale va lo spagnolo
di Piero Vassallo
[6] R. Nadal b. [7] M. Berrettini 6-3 6-2 3-6 6-3
È Rafa Nadal il primo finalista nel singolare maschile degli Australian Open 2022. Lo spagnolo batte Matteo Berrettini in quattro set col punteggio di 6-3 6-2 3-6 6-3 in due ore e 55 minuti e torna nell’ultimo atto dello Slam australiano dopo tre anni. Il sogno dell’azzurro di diventare il primo italiano in finale in due Major diversi si spegne con il dritto schiantato in rete con cui ha consegnato a Rafa il break nel quarto set, ma i rimpianti di Berrettini sono più per una prima ora e mezza di partita in cui niente ha funzionato. Una partenza lentissima, ingolfata nei colpi e nei movimenti, tutto il contrario di quanto si era visto sul cemento di Flushing Meadows due anni e mezzo prima – unico precedente tra i due prima di oggi – quando nel primo set Matteo mise in seria difficoltà lo spagnolo.
Un assist perfetto per un Nadal che invece ha dato subito gas e ha accolto di buon grado il break immediato nel secondo gioco del primo set. L’ideale per Rafa, che ormai sa di non avere più abbastanza benzina nel serbatoio per reggere a lungo su certi ritmi e tenta di accumulare più vantaggio possibile per non trovarsi in situazioni scomode con il passare delle ore. E quindi pronti via con un costante martellamento sul tremebondo rovescio di Berrettini, colpo che per quanto migliorato mostra ancora le sue lacune quando stuzzicato a dovere, cosa in cui Rafa è maestro grazie alla sua infida curva mancina. I 14 errori non forzati dell’italiano (la maggior parte col solito rovescio) hanno spinto ancor più velocemente il set tra le mani di Nadal, sempre incisivo e con i piedi ben vicini alla riga di fondocampo.
Dall’altra parte Berrettini si arrabattava con la prima di servizio – nei primi due set uno sconfortante 2/13 con la seconda – per proteggersi il più possibile dall’esuberanza di un Nadal ottimo per un’ora e mezza, al netto delle troppe difficoltà dell’azzurro. Un altro inizio shock di Berrettini ha messo il secondo set sui binari spagnoli, con un doppio break di vantaggio che ha dato ancora più sicurezza al numero 6 del seeding e messo la pietra tombale anche su questo parziale. Costretto ai vantaggi anche nel game di apertura del terzo set, Berrettini ha trovato la forza di resistere e piano piano si è aperto uno spiraglio quando Nadal ha dato i primi segni di calo, proprio come successo contro Khachanov e Shapovalov.
Il passaggio a vuoto del maiorchino è arrivato nell’ottavo gioco, quando in un lampo si è ritrovato sotto 0-40 con ampi meriti di Berrettini, bravo a fiutare il momento di down del suo avversario e a essere incisivo con dei colpi finalmente sicuri e profondi. Al servizio per allungare il match al quarto, l’azzurro non ha tentennato – la striscia di punti vinti consecutivamente alla battuta tra terzo e quarto set alla fine sarà di 23 – e ha acceso la fiammella della rimonta. Nadal ha atteso con pazienza la fine della tempesta – non senza rischiare – ed è stato proprio lui a rompere l’equilibrio nel quarto set, con la complicità di un Berrettini tradito dal dritto nel momento più delicato del parziale.
Un finale amaro per Matteo, in un torneo che resta comunque ottimo, con un best ranking ritoccato – sarà numero 6 da lunedì – ma che conferma ancora quel gradino di distanza con i top 5 evidenziato anche dai numeri: 13 sconfitte e soltanto 4 vittorie, di cui nessuna negli Slam. Nadal invece aggiunge un altro tassello alla sua collezione monstre di finali: quella di domenica sarà la 127esima complessiva, la 29esima negli Slam e la sesta in Australia, dove ha vinto solo nel 2009. Fermo per sei mesi – eccezion fatta per la brevissima parentesi a Washington – a causa del problema al piede sinistro, era arrivato “down under” con tante incognite. Ha ritrovato certezze vittoria dopo vittoria e adesso si ritrova nelle condizioni di poter agguantare il titolo Slam numero 21 e staccare Djokovic e Federer. Uno scenario impensabile fino a poche settimane fa.