Australian Open, match folle: Swiatek batte Kanepi dopo oltre 3 ore. Iga in semifinale contro Collins

[7] I. Swiatek b. K. Kanepi 4-6 7-6(2) 6-3

Tutto l’assurdo di un match clamorosamente in bilico per oltre tre ore è racchiuso nel punto che ha deciso la partita. Kaia Kanepi ha servito potente al centro, Iga Swiatek si è salvata e da lì ha cominciato una serie di parate a istinto spingendosi ben oltre la scritta “MELBOURNE”, normalmente posta a tre metri dalla linea di fondo. L’estone le ha provate tutte, ha giocato due schiaffi al volo di dritto e uno smash, eppure quella palla tornava sempre e l’ultimo schiaffo/smash è stato recuperato addirittura da un colpo in spaccata della polacca che ha fatto passare una palla bassa e infida dove Kaia non è riuscita a rigiocare in campo. Iga è impazzita, tra gioia, adrenalina, emozioni a mille al termine di qualcosa che è sembrato per lunghi tratti un romanzo duro e crudo, ma che per la prima volta in carriera l’ha vista ottenere la semifinale all’Australian Open.

Difficile giudicare le prestazioni da quanto visto. Kanepi e Swiatek sono andate in campo nell’ora centrale della giornata più calda dell’ultimo mese a Melbourne. Temperature sui 35 gradi e umidità alle stelle per la pioggia attesa in serata. La lotta, enorme, nata dal game sul 5-3 Kanepi nel primo parizla al 4-1 Swiatek nel secondo ha segnato entrambe nel set decisivo, cominciato quando l’orologio già segnava due ore e 20 minuti di testa a testa a tratti molto intrigante ma dalla qualità sempre molto limitata. I fattori negativi erano tanti: una nuova pessima al servizio per Swiatek, lo zero ritmo che propone Kanepi nella sua modalità di stare in campo, il caldo estremo che ha stancato oltre modo le tenniste. Iga è emersa dal baratro ma non ha mai veramente azzannato la partita. Non aveva le armi, oggi. Non ha avuto i numeri pessimi sulla seconda di servizio come contro Sorana Cirstea dove ha totalizzato un misero 24% di punti con la seconda e 17% solo nel set decisivo, ma la paura iniziale di essere sistematicamente punita dalla risposta di Kanepi le ha dato un blocco importante.

È stata lei comunque a scattare meglio. I suoi primi game sono stati piuttosto lisci, mentre in risposta era costantemente a palla break. 0/4 però fino al 3-3, con l’unica occasione avuta sul 2-1 30-40 quando non ha colpito bene un rovescio e la palla è uscita di poco lunga. Il problema, semmai, era trovare le giuste distanze da una palla che veniva (sportivamente parlando) maltrattata dalla racchetta di Kanepi. Il punto negativo fin lì era, come detto, il suo servizio. Un doppio fallo a game nei primi turni di battuta e addirittura sul 3-3 il break che deciderà il primo set, con la polacca che dal 30-0 commetteva due doppi falli e con un gratuito offriva la prima chance all’avversaria che, con una risposta vincente, si portava avanti e consolidava piuttosto bene per il 5-3. Da qui, la partita è entrata in una fase completamente diversa. Swiatek è riuscita ad allungare le sorti del parziale tenendo un game al servizio di 16 minuti, salvando quattro set point e l’unico dove Kaia ha veramente da recriminare è il terzo quando un suo dritto nei pressi della rete è stato colpito molto male. Nel decimo game, altro momento di passione. L’estone faceva doppio fallo sul primo set point col servizio, si guadagnava un altro col primo ace della sua partita. Non lo realizzerà, si andrà avanti, ma da quel momento ha cominciato a sfruttare tantissimo la traiettoria esterna da destra che con la prima era quasi sempre efficace. Dopo diverse chance mancate, alla nona occasione la prima vincente dava il set a Kanepi.

Swiatek, molto nervosa, perdeva la battuta nel primo game subendo la grande pressione dell’avversaria che sfondava col rovescio per l’1-0 e servizio. Era la fase forse migliore della giocatrice di Tallin, con Iga che sembrava sempre più persa nei suoi pensieri negativi. Dal 40-15 è cominciato però l’ennesimo game fiume. La polacca ha cominciato qui a essere più aggressiva. Vinceva praticamente tutti gli scambi sopra gli otto colpi ma spesso non faceva la differenza pur muovendo la sua avversaria. Alla seconda chance, l’importante 1-1 che le ha fatto cacciare il primo di tanti urlacci. Raramente si è vista una Swiatek così. Ha avuto sfoghi in campo, momenti dove cercava di scaricare il nervoso per ricominciare. Oggi era proprio in preda a un grande fastidio. Non aveva ritmo, non riusciva a giocare, il servizio la stava uccidendo e non riusciva a staccarsi da una fase continua e disarmante di pressione, palle che arrivavano velocissime, palle sulla riga, palle ingestibili se non con dei numeri difensivi arrivando in spaccata lontanissima dalla riga di fondo, chiamata a rincorrere ogni cosa sperando in un regalo. Ha cominciato a farsi sentire anche nei propri turni di battuta, emettendo un grunt piuttosto chiaro quando impattava al servizio, come a dare più spinta a una palla che non voleva correre ed era preda delle “sberle” che partivano dalla rivale.

Kanepi ha avuto un piccolo passaggio a vuoto quando sul 2-1 Swiatek, che aveva nel frattempo salvato un importante game al servizio, ha sciupato una chance di 2-2 con un dritto messo in rete, perdendo poi campo e subendo l’attacco della polacca che ha fatto un insperato secondo break consecutivo e ha allungato sul 4-1 recuperando da 0-30. Gli errori erano tantissimi, Iga aveva pochissime chance di costruire trame articolate, ma doveva trovare la chiave per palleggiare e tenere vivo lo scambio per aumentare le chance di errore di una Kanepi sempre più all’arrembaggio. Dopo un momento tranquillo, però, il servizio la tradiva nuovamente con un pessimo game sul 4-2. Kaia rientrava e agganciava il punteggio sul 4-4. Qui dopo il decimo doppio fallo complessivo di Swiatek per lo 0-15 c’è stata la reazione della numero 7 del seeding che ha vinto i successivi quattro punti. Fermata l’emorragia, le due si sono condotte abbastanza tranquillamente al tie-break dove Swiatek ha preso subito un minibreak ma è stato dal 3-2 in suo favore che si è creata la spaccatura decisiva: Iga ha risposto in campo un dritto su una prima dell’estone e con una riga successiva ha messo insieme due importantissimi minibreak che coi successivi due punti han voluto dire terzo set.

Due ore e 20 sul cronometro, entrambe che cominciavano a essere a corto di energie. Il terzo set è cominciato con un break per la polacca grazie a uno scambio vinto sul 40-30 ribaltando l’inerzia con un rovescio in spaccata giocato ben lontano dalla riga di fondo campo, ma portando l’estone all’errore col dritto, il colpo più altalenante per lei. L’allungo sul 2-0 non è stato decisivo, perché sul 2-1 il game per Swiatek è cominciato con un nastro beffardo della sua avversaria ed è proseguito col servizio che tornava prepotentemente sotto pressione sul 30-30 dove la sassata di dritto dell’avversaria le dava una palla break capitalizzata qui da un punto vinto addirittura in difesa da Kaia e chiuso con un brutto dritto affossato dalla polacca. Non c’era padrona: Kanepi si condannava a subire un nuovo break col secondo doppio fallo della sua partita sul 30-30, Swiatek approfittava di una risposta di rovescio lunga per cancellare una chance di 3-3. Sul 4-2 ha concretizzato la seconda palla del doppio break, ma il primo tentativo di servire per il match è stato pessimo, con due doppi falli e rovescio affossato a rete. La stanchezza ormai era tanta, e pure Kanepi cominciava il game successivo con un doppio errore al servizio mentre sul punto successivo Swiatek si è “vendicata” delle tante righe prese dall’avversaria con un dritto dal centro del campo colpito forse non benissimo ma atterrato proprio all’incrocio.

Il rovescio affossato a metà rete per lo 0-40 sapeva di resa, ko fisico, per Kanepi che ha annullato comunque bene il primo match point mentre sul secondo si è trovata a perdere un punto clamoroso dove ha fatto tutto quello che poteva, ma l’altra è arrivata ovunque fino a rigiocarle una palla che tra stanchezza e difficoltà sue oggi non avrebbe mai rimesso in campo. Questo, solo questo, ha separato Swiatek e Kanepi dopo oltre tre ore di match folle. Iga giocherà domani per un posto nella finale dell’Australian Open, cercando di recuperare quanto più possibile le energie perché contro di lei ci sarà Danielle Collins che, in quanto a intensità, non è seconda a nessuna.

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