Australian Open, italiani: Berry si salva, fuori Fognini e Caruso

[7] M. Berrettini b. B. Nakashima 4-6 6-2 7-6(5) 6-3

Matteo Berrettini si è presentato distrutto, fisicamente, ai microfoni sulla Margaret Court Arena di Melbourne appena dopo la partita vinta contro Brandon Nakashima per 4-6 6-2 7-6(5) 6-3 nel primo turno dell’Australian Open. Un match durissimo, non solo per l’ottima qualità di gioco del giovanissimo avversario ma per tanti problemi, anche di natura fisica, affrontati lungo le oltre tre ore di gioco.

È rimasto brillante, l’azzurro, mentre veniva intervistato, coprendo con un sorriso e una battuta (“non so se posso dirlo in tv”) il fatto che sia dovuto scappare dal campo per due volte a causa di pesanti problemi allo stomaco. Era un match dominato dai servizi, ma quando si scambiava era sembrato da subito avere qualcosa in meno di Nakashima, bravissimo soprattutto col rovescio a fare gioco e a pizzicare i punti deboli dell’italiano. Matteo faticava, e sul 4-4 non ha concretizzato in risposta una piccola chance che poteva valere oro. Dopo il cambio campo, al servizio per rimanere nel set, ha giocato forse il peggior game della sua partita con due brutti errori nei primi punti e uno 0-30 da cui non solo non è riemerso, ma è voluto dire set perso tra l’altro con il primo doppio fallo della sua partita proprio sul set point.

Ha reagito molto bene, crescendo un po’ tra servizio e dritto e approfittando di un leggero calo di Nakashima a inizio del secondo set per andare immediatamente avanti di un break e controllare meglio la situazione, ma dopo aver pareggiato i conti sono tornati, prepotentemente, i problemi. Si muoveva male, anche il coach Vincenzo Santopadre dalla panchina lo osservava poco convinto. Nella prima parte del terzo set Berrettini ha chiamato il fisioterapista in campo che lo ha visitato, sul 3-2 in suo favore (senza break) dandogli una pillola per quello che l’azzurro diceva essere un problema allo stomaco. La pausa, un po’ più lunga, ha però sortito l’effetto opposto perché Nakashima da lì in avanti è stato il migliore in campo fino al 5-4 e 15-40 in risposta. Matteo, a un passo dal finire indietro 2 set a 1, si è salvato grazie a due punti giocati non benissimo dall’avversario che ha avuto per la prima volta un pizzico di indecisione con due dritti: il primo un cambio in lungolinea finito largo di nulla, il secondo con un passante di dritto un po’ troppo centrale. Berrettini ha retto, è riuscito ad arrivare al tie-break senza soffrire ulteriormente ma lì, dal 5-0, ha avuto un nuovo tracollo di energie sbagliando tutto quello che poteva. Il dritto lo aveva abbandonato, una comoda volèe sul primo set point era finita a metà rete e da 3-6 lo statunitense si ritrovava 5-6, vanificando tutto in maniera altrettanto incredibile perché aveva nel dodicesimo punto la palla perfetta sul suo rovescio con tutto il lungolinea libero.

Vincere quel set, in quelle condizioni, è stata un’autentica liberazione. Berrettini nel quarto ha potuto partire avanti al servizio, Nakashima era calato e questo lo ha agevolato finché, sul 3-2, è arrivato il break che ha spezzato definitivamente l’incontro. C’è voluto ancora uno sforzo extra per chiudere, con lo statunitense bravissimo a recuperare da 0-40 sul 2-5 ma che ha regalato un punto importante a Matteo nel game successivo, quando era 15-30. Alla fine, in qualche modo, l’azzurro è vivo, sperando che questo problema intestinale possa abbandonarlo in vista dei prossimi turni a cominciare dalla sfida alla wild card statunitense Stefan Kozlov che ha superato 7-5 6-4 6-3 Jiri Vesely.

T. Griekspoor b. F. Fognini 6-1 6-4 6-4

Finisce subito, invece, l’avventura down under del nostro Fabio Fognini che continua la serie di risultati deludenti degli ultimi mesi. L’azzurro, semplicemente, non è mai stato in partita. Volato via il primo set senza quasi opporre resistenza al numero 62 del mondo tedesco, negli altri due parziali, Fognini ha provato ad alzare il suo livello ma con scarsi risultati, riuscendo ad avere solo due palle break in tutto il match. Peccato, speriamo che Fabio si metta al lavoro per il resto della stagione.

[25] L. Sonego b. S. Querrey 7-5 6-3 6-3

Tutto abbastanza semplice per Lorenzo Sonego che ha superato il primo turno degli Australian Open battendo quella che ormai è una vecchia (quassi) gloria. Querrey va in giro cercando di racimolare gli ultimi spicci per il dopo tenni ed è lontano parente dal giocatore che ha nella secondametà degli anni ’10 ha superato Djokovic e Murray a Wimbledon, arrivando addirittura fino alle semifinali di Church Road. Oggi ha ancora una battuta decente e poco altro, anche se nel primo set per un pelo non gli riesce un break che poteva però al limite prolungare il match, non certo capovolgerlo. Troppo superiore Sonego nello scambio per fare partita ed è tutto sommato andata bene che il risultato sia stato contenuto. Sonego, come accennato, ha corso qualche rischio nel sesto game, poi ha ritardato un po’ il break ma ha evitato lo stesso le famigerate “insidie del tiebreak” chiudendo il set al dodicesimo game. Nel secondo Querrey ha provato a partire forte ma di nuovo dopo i rischi nel secondo game la partita si è messa in discesa con Sonego che chiudeva con il doppio break. Terzo set di ordinaria amministrazione con il break decisivo nell’ottavo game.

Kecmanovic b. Caruso 6-4 6-2 6-1

Il lucky loser più famoso del mondo subito fuori al debutto degli Australian Open. Salvatore Caruso, ripescato in tabellone a seguito della decisione di escludere Djokovic, ha ceduto nettamente al serbo Miomir Kecmanovic, n.77 del ranking, che si è imposto 6-4, 6-2, 6-1. Il 29enne di Avola, n.146 del ranking, era alla sesta presenza, la quinta nel tabellone principale dove ha vinto solo un match contro lo svizzero Laaksonen nel 2021 prima di una sconfitta con polemiche nel secondo turno contro Fognini.

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