[6] G. Muguruza b. [2] B. Krejcikova 2-6 6-3 6-4
Quest anno Garbine Muguruza e Barbora Krejcikova si sono affrontate quattro volte, e ognuna di essere ha avuto risvolti delicati, tanto che durante il match di questa sera è sembrato in almeno quattro occasioni vedere la spagnola cercare un contrasto verbale con la sua avversaria. Per la ex numero 1 del mondo è arrivata una vittoria pesante, perché non poteva fallire o sarebbe stata eliminata dalle WTA Finals, ma grazie al primo set vinto la ceca può ancora giocarsi qualche chance nell’ultima giornata quando affronterà la connazionale Karolina Pliskova.
Come nella serata messicana di mercoledì, il pubblico si è radunato a gran voce sugli spalti occupando praticamente tutto lo spazio disponibile dello stadio sostenendo a gran voce Muguruza, la più apprezzata delle otto giocatrici anche grazie alla sua vicinanza culturale alla parte latino americana. Un 2-6 6-3 6-4 fatto di enorme fatica, passato attraverso un primo set terribile e rimesso in piedi faticando parecchio ma sciogliendo il braccio in diversi momenti del terzo parziale, lasciando per strada un atteggiamento che se non era falloso era costantemente in ritardo e cominciando a prendere più convinzione nei propri colpi, partendo soprattutto da una traiettoria centrale al servizio che dalla metà del secondo set le ha dato diverse soddisfazioni.
Può essere soddisfatta? Sì. Può essere la partita della svolta? Impossibile dirlo. Per larghi tratti della partita è stata in balia del ritmo di Krejcikova, che però verso il finire di partita era troppo fallosa e per il suo tipo di tennis fatto di estremo timing e precisione vedere palle volar via di così tanto, al di là dell’altura, era proprio per rigidità del braccio e ritardo nell’impatto, motivo per cui Muguruza aveva più fiato nella manovra.
Il match era cominciato con un break per parte, 22 errori complessivi nei primi 30 punti e Krejcikova che strappava per la seconda volta il servizio nel quinto game, riuscendo alla quarta chance a confermare il punto del 4-2 e chiudendo il set poco dopo. Nulla da segnalare, ne per lei ne per la spagnola, se non la caterva di gratuiti messi a referto da entrambe. 15 per la campionessa del Roland Garros 2021, 18 per la campionessa del 2016. In tutto ciò, però, Krejcikova aveva il pallino del gioco perché quando colpiva e manovrava Muguruza era sempre in affanno e in ritardo. Una spagnola quasi irriconoscibile, a tratti, che nel primo game del secondo set ha pure ricevuto una cascata di applausi di incoraggiamento dalle tribune col pubblico che sentiva le grandi difficoltà fin lì. Coi primi turni di battuta tenuti in maniera convincente è arrivato il primo cambio di rotta del match e il break del 3-1, confermato per il 4-1. Krejcikova ha reagito a sua volta e, sul 2-4, alla sesta chance ha portato a casa il punto del 3-4. In quel game per due volte Muguruza è parsa infastidita dall’avversaria che andava all’asciugamano per pulirsi le mani senza però rubare troppo tempo. Questo, unito a un punto in precedenza dove il nastro ha messo fuori causa la ceca e su cui non ha chiesto scusa, sono stati i momenti dove è sembrato riaffiorassero le ruggini del loro match di New York dello scorso settembre, con Garbine che si lamentò per perdite di tempo da parte di una Krejcikova quel giorno sofferente per un problema all’addome che si manifestò in maniera importante, però, anche nel match successivo di quarti di finale.
Si sbracciava, la spagnola, e voleva una reazione dall’arbitro che però ha lasciato correre non essendoci stata una reale infrazione della ceca. Perdeva la battuta e si innervosiva quando un suo colpo steccato sulla palla del 4-4 è stato chiamato out dal giudice di linea, quando invece aveva preso mezza riga. Il game è andato avanti, ha fatto il break, ha chiuso il set abbastanza comodamente. Nel terzo set c’è stato ancora spazio per un suo atteggiamento non proprio regolare quando ha chiamato fuori un servizio centrale di Krejcikova che non aveva grande velocità ma ottimo piazzamento, con hawkeye che ha confermato come la palla fosse arrivata proprio nei pressi dell’incrocio delle righe. Il momento di svolta è giunto comunque nel terzo game, quando Muguruza ha fatto suo un game in risposta di 10 minuti e sei palle break, scappando poi sul 3-1 e mantenendo da lì in avanti ogni game al servizio con solo qualche brivido sul 5-4 dove ha comunque recuperato molto bene dal 15-30 tra un rovescio dal centro all’incrocio, un ace e un ultimo errore dell’avversaria.
Rimane qualche piccola domanda sul fatto che per gran parte del terzo set sembrava palesare qualche fastidio alla coscia destra. Paradossalmente, l’inizio dello stretching alla gamba è coinciso anche col suo momento migliore in campo, dove riusciva a essere aggressiva ed efficace. Con questo risultato lei balza al secondo posto per via della differenza set a ora favorevole (3-3) rispetto a Karolina Pliskova (2-3) mentre Krejcikova rimane a zero punti, un solo set vinto e quattro persi. A parte Anett Kontaveit, già qualificata, tutto rimane però in gioco e la stessa Krejcikova potrebbe approdare in semifinale dovesse battere Pliskova e dovesse l’estone liquidare la spagnola in due set.
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