ATP Vienna: Zverev vince il quinto torneo dell’anno, niente da fare per Tiafoe

[4] A. Zverev b. F. Tiafoe 7-5 6-4

Un torneo che non dimenticheremo facilmente si è chiuso con una partita quasi banale nelal sua normalità. Alexander Zverev ha battuto Frances Tiafoe e si è aggiudicato il diciottesimo torneo della sua carriera. Del resto da quando ha vinto le Finals del 2018 contro Djokovic, il tedesco ha perso l’ultimo anno di un torneo solo contro gente come Medvedev, Thiem e il Nick Kyrgios che fu, lasciando solo briciole a tutti gli altri. Tiafoe aveva battuto Zverev una sola volta su sei precedenti, nell’ormai lontano 2017, ma il grande torneo giocato questa settimana forse gli aveva dato qualche speranza. E qualche altra speranza deve avergliela data una clamorosa risposta di dritto nel quinto game, arrivata dopo tre sciocchezze in palleggio di Zverev e che gli consentivano di raggiungere il tedesco, che aveva cominciato mettendo le cose in chiaro e cioè brekkando già al terzo game Tiafoe. Il resto del set Tiafoe è stato encomiabile, soprattutto per come è riuscito a tenerlo lontano Zverev nei propri turni di battuta, ma purtroppo per lui proprio nel game che doveva portare il match al tiebreak, il tedesco ha improvvisamente alzato il livello di attenzione e si è procurato due set point. Il primo Tiafoe lo ha annullato con un ace centrale, ma nel secondo, costretto a giocare una seconda, ha tirato largo un dritto che ha chiuso il parziale. Tiafoe è sembrato lentamente sgretolarsi, ha salvato una palla break nel game di apertura del secondo set e altre tre nel sesto, trascinando ancora un pubblico che già contro Sinner aveva mostrato di apprezzare la generosità di Frances. Ma Zverev al servizio ha concesso solo un palla break abbastanza casuale nel nono game, che ha avuto l’effetto di svegliare il tedesco che ha messo in fila sette punti consecutivi chiudendo il match con una risposta di rovescio su una seconda abbastanza debole.

Il torneo di Vienna va in archivio lasciando ai tifosi italiani qualche rimpianto, perché rimane poco chiaro come Sinner sia riuscito a perdere la semifinale. Tra le tante cose che Sinner deve ancora impare, saper perdere deve occupare un posto di rilievo, anche perché gli capiterà più spesso di qnato non creda ed è strano che non si sia già abituato. Le dichiarazioni poco cortesi sul comportamento di Tiafoe, al quale si possono imputare tante cose ma mancanza di rispetto proprio no, sono da evitare, anche perché non ha certo perso per quello. Insieme al rimpianto Sinner farebbe bene ad avere anche la soddisfazione di essere arrivato in top10, grazie ad una programmazione abbastanza accurata che sa come fare punti nel ranking, un po’ com’è successo a Fognini: tanti 250 e la speranza in un exploit. Per entrare in top10 basta, per le Finals vedremo a Bercy.
Uscendo dai ristretti confini patrii, Vienna verrà ricordato per la consacrazione di Alcaraz, che nella superficie per lui meno congeniale ha battuto il numero 7 del mondo e solo l’inesperienza gli ha fatto impiegare quell’ora in più che ha poi pagato contro Zverev, che rimane ancora troppo lontano. Non per tanto tempo.

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