[9] P. Kvitova b. V. Kudermetova 6-3 4-6 6-4
È la tennista con più vittorie fin qui nel torneo WTA 1000 di Madrid, e oggi ha voluto rimarcare questo simbolico ruolo di leader. Petra Kvitova c’è, e in un torneo che ha già vinto per tre volte sta tentando di andare all in per un poker di buon valore in un evento che le ha spesso detto bene anche per le caratteristiche della location e di una terra non così dispendiosa rispetto alle condizioni che troverà tra Roma e Parigi.
Oggi è stata probabilmente costretta agli straordinari da un momento negativo patito alla fine del secondo set, ma ha poi cancellato la delusione con un terzo set di grande valore per come ha fatto suoi almeno tre passaggi “pesanti”. L’ombra minacciosa avanzata da Veronika Kudermetova, capace di vincere fin qui 11 partite su 12 giocate sulla terra e con un rendimento da prime 8 della Race nel 2021, è divenuta reale quando nel secondo parziale la russa è cresciuta di livello e non ha concesso mai veramente tanto, reagendo meglio ai momenti delicati e mostrando ben altro carattere rispetto a un primo set dove ha fatto tanta fatica.
Rimaneva il problema, per lei, di trovare qualche soluzione in risposta. Kvitova stava facendo una prestazione molto importante alla battuta, avendo perso solo tre punti fino al 6-3 4-4, punteggio che sembrava ricalcare abbastanza un match maschile dove i servizi sono praticamente inviolabili. La differenza concreta nel punteggio era nata nei primissimi minuti, dove Petra era super aggressiva e approfittava del servizio non efficace della russa per prendere un break, salire 3-0, e di fatto chiudere sistematicamente la porta a ogni genere di replica. Nel secondo parziale lei non aveva ancora crepe, ma era più difficile arrivare alla chance vera in risposta. Importante soprattutto il game che Kudermetova ha vinto sul 2-2, non tanto per come si è sviluppato, ma per la prima reazione vera che la numero 28 del mondo ha espresso dopo essere andata sul 3-2.
A quel punto era partita vera e Kvitova ha tentato l’allungo decisivo sul 4-4, quando si è portata in risposta sul 15-40. Non ha impattato bene le risposte successive, Kudermetova ha tirato su un gran game mantenendo la calma sul dritto deviato dal nastro sul 40-40 e aveva una posizione privilegiata in quel cambio campo. Con la ceca costretta a non sbagliare, poteva prendersi qualche rischio in più. È entrata sempre nello scambio e il dritto della bi-campionessa di Wimbledon ha avuto un calo, mandando la russa sul 15-40 e per la prima volta in tutto il match a palla break.
Kvitova aveva perso solo tre punti al servizio fin lì, e di colpo ne ha lasciati per strada quattro pesantissimi perché hanno rimesso tutto in parità. L’inizio del set decisivo è stato fondamentale, perché la ceca doveva reagire immediatamente anche a causa della palla break concessa sullo 0-1 quando Kudermetova aveva ormai preso le misure in risposta e trovava molta più efficacia con una palla centrale a disunire l’avversaria. Su quel 30-40, però, Petra ha avuto un’ottima reazione alla nuova risposta sui piedi, mandando fuori posizione l’avversaria. Sull’1-1, poi, le due risposte capolavoro che hanno spaccato la partita. La prima, sul 30-30, è stata la più bella per difficoltà del gesto e angolo trovato in allungo estremo di rovescio e verso il diagonale stretto. Meno particolare, ma tremendamente efficace, quella impattata il punto successivo che è andata profondissima e Kudermetova non ha potuto contrastare.
Avanti di un break, Kvitova non poteva tirare il fiato. Sul 3-2 Kudermetova è tornata pericolosa in risposta ma dal 15-40 la numero 9 del seeding ha vinto quattro punti consecutivi: buon attacco verso il rovescio sulla prima chance offerta, strenua difesa sulla seconda e poi altri due punti solidi per andare sul 4-2. L’ultimo pericolo è arrivato sul 5-4, quando una buona risposta della russa l’ha subito mandata sotto 0-15 e un doppio fallo aumentava la pressione, anche perché la prima sullo 0-30 non è stata chiamata “out” ma la sensazione è che poteva essere larga tanto che Kudermetova era abbastanza convinta quando ha chiesto Foxtenn, venendo però smentita per una frazione di millimetro. Dalla possibile seconda a un ace fondamentale, seguito da un’altra prima stampata sulla riga centrale, da un dritto che le ha dato il match point e da un nuovo ace a chiudere un gran match.
Adesso è in pole position per il posto in top-10 lasciato libero da Kiki Bertens, che scivolerà almeno al numero 17 del ranking. L’avversaria più vicina, nel ranking live, è Belinda Bencic che dopo la semifinale raccolta nel 2019 è riuscita a tornare almeno ai quarti dopo due partite non molto brillanti ma da cui è emersa piuttosto bene. Al secondo turno la svizzera aveva avuto bisogno del tie-break decisivo per imporsi contro Bernarda Pera (3-6 6-1 7-6) in un match dove la statunitense era molto ispirata e dove la svizzera ha salvato cinque palle break cruciali sul 3-4 per l’avversaria prima di giocare un tie-break punto a punto e imporsi 7-5. Oggi ha salvato due set point nel primo set contro Ons Jabeur per poi “approfittare” del ritiro della tunisina sul 7-6(2) 4-3 quando l’avversaria dopo un allungo ha sentito tirare il tendine del ginocchio. Ha ricevuto assistenza dal fisioterapista nel cambio campo ma dopo aver provato qualche punto ha sentito che non poteva andare avanti.
Risultati
[1] A. Barty vs [14] I. Swiatek
[9] P. Kvitova b. V. Kudermetova 6-3 4-6 6-4
[WC] P. Badosa vs [Q] A. Sevastova
[8] B. Bencic b. O. Jabeur 7-6(2) 4-3 ritiro
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