di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
La finale che non ti aspetti viene confezionata dalla solita prestazione piena di alti e bassi di Denis Shapovalov, che rischia di vincere molto meno di quanto il suo talento non gli permetterebbe, e dalla quattrodicesima vittoria di fila di Aslan Karatsev, quando non ha trovato un top4. Senza nulla togliere a Lloyd Harris, autore di una settimana da incorniciare, difficilmente il sudafricano sarebbe arrivato alla sua seconda finale in carriera senza la collaborazione del canadese. Shapovalov, dopo che per un’ora e mezza non aveva mai concesso una palla break e fatto arrivare il suo avversario a 40 solo una volta, sul 4-3 del secondo set si è improvvisamente incartato. Non solo ha perso la battuta a zero, ma è riuscito nell’impresa di ripetersi qualche minuto dopo concedendo il set ad Harris che dal canto suo si è limitato a stare attento quando serviva. Nel terzo Shapovalov non ha più corso rischi, ma nemmeno è riuscito ad organizzare una risposta efficace e così si è arrivati al secondo tiebreak. Shapovalov aveva vinto il primo grazie ad una serie di regali di Harris, che stavolta ha tremato solo sul primo match point, tirando lungo un dritto senza pretese, ma sul secondo, servizio Shapo, il canadese si è stufato di uno scambio che si stava allungando e ha tirato largo un dritto abbastanza semplice. Ad Adelaide l’anno scorso Rublev concesse solo tre game ad Harris, buon per lui quindi che stavolta il russo che troverà dall’altra parte è Aslan Karatsev, uno dei protagonisti di questo avvio di stagione che ha superato in tre et proprio Andrei.
Karatsev ha fatto il solito primo set devastante persino con uno come Rublev che è difficilissimo da sorprendere sul piano del ritmo. Ma Karatsev davvero colpisce con enorme disinvoltura, chiedere a Sinner, ed è già stato bravo Rublev a vincere un secondo set in cui ha rischiato varie volte di andare sotto, prima di sorprendere il connazionale nel decimo game. Ma Karatsev non si è scomposto e nel terzo ha continuato a non sbagliare praticamente mai, rifiatando giusto sul 5-2 prima di chiudere 6-4. Trasformazione straordinaria quella di Karatsev, che affronta la sua prima finale ATP da favorito. e che non ha certo finito di sorprendere.
Semifinali
[Q] L Harris b. [3]D. Shapovalov 6-7(5) 6-4 7-6(6)
A. Karatsev b. [2] A. Rublev 6-2 4-6 6-2