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11 Feb 2021 08:36 - Australian Open
Australian Open: Fognini vince il derby ma tra lui e Caruso lite e insulti
di Roberto Salerno
I risultati del singolare maschile
Il super Tie Break di una partita piena di tensione ma decisamente molto brutta sancisce il passaggio del turno di Fabio Fognini, che al quarto match point supera un generoso e sfortunato Caruso, che era riuscito anche a recuperare da una storta alla caviglia che aveva fatto temere per il preseguimento del match. Purtroppo la tensione degli ultimi scambi è sfociata in una discussione a muso duro tra i due italiani con il solito Fognini che non si è certo sottratto al turpiloquio. Come sempre durante il match Fognini ha avuto molte cose da ridire, rendendo la partita, già tesa per via dell’andamento del punteggio, ancora più elettrica. Tra lamentele per la fortuna dell’avversario e surreali proteste per palle vicine alla linea, il quinto set si è trasformato in una gara di nervi, che paradossalmente si è conclusa grazie ad uno splendido passante di rovescio di Fognini che si è così procurato il mini break del 13-12 prima di chiudere con una robusta prima che il siciliano non ha controllato. Caruso ha da rammaricarsi anche perché era andato avanti 5-1 nel tiebreak e soprattutto per come ha giocato il match point sull’11-10, con un Fognini visibilmente preoccupato che si limitava a rimettere la palla dall’altra parte.
In tutta franchezza il resto della partita è stato davvero poca cosa, tanto da non far nutrire troppe speranze per il prossimo match contro un de Minaur che sembra abbastanza in palla. Ma a parte tutto non possiamo non trasmettervi una certa stanchezza per queste continue scenate di Fognini.
Inutile mascherare la delusione provocata dalla sconfitta di Lorenzo Sonego, testa di serie numero 31 e atteso quanto meno alla rivincita contro Andrey Rublev, che lo aveva sconfitto in finale a Vienna, in quello che è stato il torneo della vita del piemontese. Contro Feliciano Lopez, 40 anni a settembre, le cose si erano anche messe per il verso giusto, più che altro stavano seguendo una loro logica, col giovane che in sicurezza game dopo game si avvicina al break per chiudere il set. Così Sonego, molto sicuro al servizio, ha avuto varie occasioni di andare avanti, con palle break in tre turni di servizio su sei dello spagnolo, anche se solo alla fine, al dodicesimo game, chiudeva il set. Poco male naturalmente, anche perché il secondo set si apriva con Sonego che prolungava la striscia di game consecutivi, portandola a cinque e ipotecando anche il secondo parziale. Dopo poco più di un’ora e mezza Sonego era avanti due set a zero, senza che mai si intravedesse un qualche problema. Chissà se non sia stato proprio questo a rilassare Lorenzo, perché qualcosa invece stava impercetibilmente cambiando: sul servizio di Lopez i game scorrevano via lisci, troppo lisci. Poteva sembrare niente, ma quando tutti erano in attesa del break che avrebbe chiuso l’incontro Sonego, subito dopo essere di nuovo arrivato a 40 in risposa ha giocato un brutto ottavo game che gli è costato il break e, va da sè, il set.
Rinfrancato, Lopez ha continuato a tenere il servizio con buona autorità, senza consentire a Sonego di avvicinarsi troppo ed esattamente come nel terzo set, nel momento in cui Sonego ha trovato modo di rispondere con maggiore efficacia Lopez si è prima salvato e poi piazzato la zampata che lo ha portato al quinto. Senza capire troppo bene come, il match si era quindi clamorosamente riequilibrato e il quinto set si sarebbe incaricato di decretare il vincitore. Purtroppo l’andamento del match insinuava enormi dubbi sulla testa del piemontese, che non solo non arrivava più neanche vicino alla palla break, ma sul proprio servizio soffriva come mai nel corso del match. Il break del quinto game, che poteva pure essere replicato nel settimo, sembrava il naturale epilogo di una vicenda in cui, una volta di più nel tennis contemporaneo, l’esperienza di chi ha giocato 78 slam di fila è valsa più del vigore di un ragazzo nel pieno delle sue forze.
Andata decisamente meglio a Berrettini, alle prese con un avversario che lui stesso ha detto di non conoscere, il ceco Tomas Machac, proveniente dalle qualificazioni e che aveva approfittato a primo turno del ritiro di Viella. Contro il numero 199 del mondo Berrettini non poteva incontrare chissà quanti problemi anche e il romano, che ha esordito al servizio con qualche incertezza, è andato sul 3-0 in pochi minuti. Machac ha continuato a rispondere con una certa efficacia costrigendo Berrettini a salvarsi da due palle break nel quinto game, ma appena prese le misure il romano ha infilato un parziale di 5 game che lo ha portato sostanzialmente avanti di due set. Forse Berrettini ha ritenuto troppo presto chiusa la questione, sta di fatto che nel terzo il servizio ha completamente perso efficacia e Machac, ha avuto palle break in tutti i turni di risposta, tranne che nel quarto game. Berrettini si salvava in qualche modo ma alla fine, proprio sul set point cedeva servizio e set. Niente di troppo grave, perché è stato sufficiente recueprare un po’ d’attenzione per partire con un break al quarto e chiudere poi agevolmente. Ma con Khachanov srvirà un’altra – e meno disattenta – prestazione.