OSAKA PARTE BENE
Tanti sorrisi per Naomi Osaka, che dopo quasi otto mesi torna in campo e lo fa con una prestazione quasi sorprendente contro Karolina Muchova. Considerando come tante giocatrici, big comprese, avevano dato segnali poco esaltanti nelle prime uscite, ci si aspettava una giapponese che seguisse questa linea visto anche che il suo era uno degli stop più lunghi tra le protagoniste del circuito WTA. Osaka, invece, ha cominciato con una grande vittoria ai danni della ceca, ottima protagonista per quasi due set prima di cedere il passo alla maggiore forza della numero 10 del mondo e numero 4 del tabellone del Western & Southern Open.
6-7(5) 6-4 6-1 il punteggio finale maturato in quasi due ore e mezza di gioco, dove la qualità è stata mediamente piuttosto alta e ha avuto picchi di grande valore sul finire del primo set. Con uno scambio di break le giocatrici avevano inaugurato la loro prima sfida in carriera, ma dall’1-1 c’è stata molta regolarità e solidità, con zero chance concesse e servizi che si mostravano sicuri sia con la prima che con la seconda palla. Muchova, soprattutto, è stata forse più brava nel gestire i momenti importanti, definiti tali perché in un parziale così hanno fatto la differenza pochissimi dettagli. Il più importante, probabilmente, è stato come la ceca non abbia subito i primi due doppi falli della sua partita serviti in entrambi i casi quando cercava di rimanere nel set: dal 4-5 15-30 ha vinto tre punti consecutivi, dal 5-6 0-15 ne ha conquistati quattro (sette se aggiungiamo il volo sul 3-0 nel tie-break). Soprattutto, i primi punti sono stati vinti con ottimi servizi al centro.
Osaka dal 2-4 nel tie-break ha giocato una serie di ottimi punti: prima un rovescio dal centro del campo a stringere l’angolo, su una palla senza peso e profonda, poi il primo dritto pesante in lungolinea che ha fatto arretrare Muchova e su cui poi ha lasciato andare il rovescio. Sul 4-4, però, la difesa estrema di Karolina ha dato una palla sporca all’avversaria che ha perso un po’ il tempo sul dritto d’attacco e si è trovata fuori posizione a rete, finendo per essere superata da un gran lob. Muchova non ha chiuso subito, ma al secondo set point ha raccolto un nuovo errore di dritto della giapponese per passare avanti nel punteggio. C’era qualcosa da sistemare di dritto, spesso a corrente alternata, ma nel complesso era già una Osaka molto ben preparata e che ha continuato a spingere sull’acceleratore. Il break in apertura di secondo parziale è arrivato con un paio di ottimi vincenti dalla palla dell’1-0 Muchova e la ceca si è per la prima volta disunita, mostrando poi un problema al piede sinistro causato da alcune vesciche poi peggiorate durante la partita.
Preso il comando del set, Osaka si è concentrata molto bene sui propri turni di battuta mentre Muchova non riusciva a farsi largo per provare il riaggancio. Chiuso il set al decimo game, Naomi è partita immediatamente avanti anche nel set decisivo compiendo poi un importante salvataggio da 15-40 con ottima profondità soprattutto sul lato del rovescio. Muchova sul 2-0 ha mollato la presa, subendo il secondo break consecutivo e vedendo definitivamente chiusa la sua chance di fare l’upset che era tranquillamente nelle sue corde, non solo perché c’era l’alta probabilità di una Osaka imballata. Il problema è che la giocatrice di fronte a lei aveva nessuna voglia di tentennare.
SERENA WILLIAMS COSTRETTA AGLI STRAORDINARI
Serena Williams invece ha vissuto quasi tre ore da incubo rischiando l’impossibile anche contro Arantxa Rus. Sono quattro partite dalla sua ripresa e tutte sono finite al terzo set: contro Bernarda Pera, Venus Williams, Shelby Rogers e ora la giocatrice olandese, che ha servito per il match sul 6-5 nel set decisivo e per il primo successo contro una top-10 dopo otto anni da quella volta a Wimbledon 2012 contro Sam Stosur. 7-6(6) 3-6 7-6(0) il punteggio finale di un match incredibilmente duro, reso estremamente fisico e dove Serena ha dovuto quasi strafare per accedere agli ottavi di finale. Fa specie che Rus, come Rogers e Pera, sono giocatrici abituate per lo più a giocare negli International perché il loro background non le ha mai viste avvicinarsi alle prime 45 del mondo e soprattutto Rus è una tennista che ha speso la maggior parte della carriera (classe 1990) nel circuito ITF. Oggi però è stata a due punti dal battere Serena, che ha faticato tantissimo malgrado lei stessa si sia mostrata più che felice alla fine. Forse lei stessa vuole vedere realmente a che livello è per lavorare su quello e provare a colmare il gap per i primi turni dello US Open invece di vincere facilmente e pensare che sia tutto ok e sciogliersi alle prime difficoltà. Intanto, domani sera sarà di nuovo in campo contro Maria Sakkari, impostasi 6-4 7-6(9) contro Yulia Putintseva.
Altri incontri
Esce di scena Petra Kvitova, che passa da un primo set magistrale a un terzo set di grande fatica contro la connazionale Marie Bouzkova, vincitrice 2-6 7-5 6-2. Ha ragione Kvitova quando in conferenza stampa si dice non troppo arrabbiata con sé stessa, perché per quasi due set il livello era abbastanza alto e fattibile per chiudere l’incontro così, ma l’ottima resistenza difensiva di Bouzkova l’ha costretta a poco a poco a forzare e nel terzo è salita tanta fatica per il gran caldo e la forte umidità di oggi a New York City, condizioni queste da sempre poco amiche della ex numero 2 del mondo. Agli ottavi invece ci va Victoria Azarenka, che batte 6-2 7-6(6) Caroline Garcia.
Gli incontri più interessanti della serata, invece, hanno avuto come protagoniste Aryna Sabalenka e Ons Jabeur. Bella prova della bielorussa, che ha cancellato un primo set per lei doloroso contro Catherine ‘Cici’ Bellis con 5 set point sciupati tra decimo e dodicesimo game e ha finito per imporsi in rimonta sgretolando la solidità dell’avversaria che ha dimostrato di valere tranquillamente un posto tra le prime 40 del mondo anche se il ranking la vede fuori dalle prime 200 per il gravissimo infortunio all’avambraccio e successivo calvario di 4 interventi e calvario nella riabilitazione. 6-7(1) 6-4 7-5 il punteggio finale al termine di una durissima partita, e chissà se Aryna avrà modo di recuperare perché erano le 9:30 di sera al momento del match point e oggi è in programma come secondo match dalle 11 del mattino contro Jessica Pegula, impostasi 7-5 6-2 contro Amanda Anisimova.
Infine, Ons Jabeur torna a mostrare un tennis di grande valore e lavora benissimo una Madison Keys imballata e poco “pronta” a dover fronteggiare un’avversaria ora così complicata da gestire, finendo malamente la difesa del titolo vinto nel 2019 con un inappuntabile 6-4 6-1. Jabeur agli ottavi avrà Christina McHale.
Risultati
[14] E. Mertens b. K. Mladenovic 6-1 6-7(4) 6-3
[Q] J. Pegula b. A. Anisimova 6-3 6-3
[5] A. Sabalenka b. [PR] C. Bellis 6-7(1) 6-4 7-5
[4] N. Osaka b. K. Muchova 6-7(5) 6-4 6-2
[15] D. Yastremska b. B. Pera 7-6(5) 4-6 6-3
[12] A. Kontaveit b. [Q] J. Teichmann 6-3 6-4
M. Bouzkova b. [6] P. Kvitova 2-6 7-5 6-2
[8] J. Konta b. [Q] K. Flipkens 6-2 6-0
[Q] V. Zvonareva b. [Q] L. Siegemund 6-1 6-1
[13] M. Sakkari b. Y. Putintseva 6-4 7-6(9)
[3] S. Williams b. [Q] A. Rus 7-6(6) 3-6 7-6(0)
O. Jabeur b. [7] M. Keys 6-4 6-1
[Q] C. McHale b. E. Alexandrova 6-1 7-6(9)
V. Azarenka b. C. Garcia 6-2 7-6(7)
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