Alla fine Naomi Osaka ha deciso che giocherà la sua semifinale al Western & Southern Open di Cincinnati, quest anno spostato a New York City. Finisce così una vicenda complicata, molto spinosa e dove non c’era altro da fare che cercare di mediare per riavere la giapponese in campo, da parte delle varie associazioni tennistiche in ballo.
Nessuno voleva un default, o un walkover di questo livello e per questi motivi, dunque come rivela il The Guardian dopo che la numero 10 del mondo aveva inizialmente comunicato la sua volontà di non giocare la semifinale contro Elise Mertens per protesta nei confronti della violenza della polizia statunitense, USTA e WTA si sono impegnati in una discussione aperta con Osaka e il suo team.
La decisione degli organizzatori del Western & Southern Open di mettere in pausa il torneo nella giornata di giovedì è stata dunque una risposta alla volontà di Osaka di non giocare. Il suo comunicato, apparso sui social, è arrivato dopo aver inoltrato la richiesta di ritiro agli organizzatori che hanno prima creato questo giorno di pausa e poi hanno accennato alla tennista la volontà di rinviare tutto a venerdì, dando così il giusto spazio nella giornata odierna alle ragioni della sua protesta che, di fatto, vengono sottolineate adesso in ogni cronaca.
Osaka, come i giocatori di NBA, ha poi deciso di accettare seppur non troppo contenta la decisione di essere in campo di venerdì. A conti fatti, lei ha ottenuto quello che più voleva dal suo comunicato: che la discussione sul problema razziale divenisse di dominio pubblico e cercare di far riconoscere la questione anche e soprattutto all’interno di uno sport a maggioranza per bianchi. Il torneo invece, da par suo, ha gestito piuttosto bene la vicenda dando la possibilità di concentrarsi, oggi, su un argomento ben più importante e che non esula dal contesto sportivo. Il mondo non cambia in un giorno, purtroppo. Sarebbe bellissimo avere un domani una polizia che nella stessa città non spara sette colpi alla schiena di un afro-americano accusato di violenza domestica mentre non muove un dito verso un ragazzino suprematista bianco di 17 anni, con vari precedenti di odio anti-semita, che viaggia dall’Illinois al Wisconsin e spara con un AR-15 a due manifestanti uccidendoli.
Osaka, nella nota, annuncia: “Come voi sapete, volevo ritirarmi ieri dal torneo per supporto al movimento di protesta contro le ingiustizie razziali e le continue violenze della polizia. Ero (e sono) pronta a concedere la partita alla mia avversaria, comunque dopo il mio annuncio e una lunga discussione con la WTA e la USTA ho accettato l’idea di giocare di venerdì. Mi hanno offerto di posticipare le partite a venerdì e questo penso possa dare comunque risalto al movimento. Ringrazio la WTA e la USTA per il supporto”.
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