Sorpresa? Relativa. Dubbi? Pochi. Non vorremmo dire che “tutto è andato come previsto”, ma il fatto che sia Karolina Pliskova che Sofia Kenin potessero avere un esordio non facile era qualcosa di sommariamente prevedibile.
È vero che entrambe hanno giocato in diversi tornei di esibizione nel periodo in cui il tour è stato fermo, ma una volta di più dimostra che quelle indicazioni sono abbastanza relative quando poi si entra in campo per match ufficiali. Altro ritmo, altra tensione, altra risposta atletica.
L’esordio delle prime due teste di serie del Western & Southern Open è stato un mezzo disastro, perché sconfitte rispettivamente contro Veronica Kudermetova e Alizé Cornet, ma per entrambe c’è stata la sensazione che avevano dato fin qui anche altre big come Simona Halep e Serena Williams durante i primi match della settimana di Praga e Lexington. Poca brillantezza, un focus molto altalenante, qualche difficoltà nei tempi di reazione e un universo di meccanismi da ricostruire. In sei mesi di stop non ci si dimentica come si gioca a tennis, soprattutto se una è tra le più costanti top-10 degli ultimi quattro anni e l’altra è l’ultima campionessa Slam e una delle più interessanti giovani sul panorama mondiale, ma pensare di riavere subito la miglior Pliskova e la miglior Kenin sarebbe stato un grosso errore di valutazione.
Pliskova al termine del 7-5 6-4 che l’ha vista soccombere contro Kudermetova, giocatrice russa classe 1997 e numero 41 del mondo, ha parlato anche di quanto sia stata sorpresa durante il match dalla rapidità del campo. In teoria l’idea che per lei un campo possa essere veloce dovrebbe essere un vantaggio, in realtà però Karolina ha parlato di un “campo così veloce” e Brad Gilbert in telecronaca giorni fa addiceva al fatto che questi fossero i campi più veloci che vedeva qui da una ventina d’anni. Torniamo dunque a tre anni fa, quando dopo lo US Open Pliskova stessa motivava la separazione da David Kotyza con le diverse vedute: lui, spiegava, voleva renderla una giocatrice molto offensiva mentre a lei piace molto di più scambiare seppur con un palleggio sostenuto. Un campo da questo punto di vista molto veloce può prenderla di sorpresa all’inizio perché non sempre è reattiva nell’abbassarsi e colpire, altro punto focale oggi. Concentrazione a sprazzi, diversi errori e un servizio mai completamente incisivo con sì 11 ace ma anche 9 doppi falli.
Non certo il miglior viatico per lo US Open, perché Pliskova aveva grande bisogno di fare almeno un paio di partite e togliere la ruggine che è comune di tante, se non tutte, le tenniste scese in campo e non è dunque strano avere sette giocatrici passate dalle qualificazioni che sono approdate al secondo turno, essendo loro al terzo match in pochi giorni. Palese, questo, nella sfida tra Iga Swiatek e Christina McHale con la polacca, grande favorita sulla carta, che ha giocato molto male perdendo 6-2 6-4. Anche lei, malgrado qualche esibizione, era al primo match ufficiale dal rientro e le sue parole in conferenza stampa sono state chiare: “Penso di aver fatto una buona preparazione, ma oggi poco prima della partita sono diventata molto nervosa. Era da un po’ che non sentivo questa tensione, e non sono riuscita a liberarmene”. Oppure il quasi upset che stava per creare Leylah Fernandez, qualificata canadese in grande ascesa, contro Ons Jabeur, tra le migliori prima della sosta a marzo. 6-0 il primo set in favore della giocatrice classe 2002 ormai prossima alla top-100, ribaltato poi a fatica dalla tunisina per lo 0-6 6-4 6-3 finale.
Kenin ha giocato forse peggio di Pliskova, rimanendo fuori dal match per i primi 50 minuti. Cornet era 6-1 5-2 e servizio quando la campionessa dell’Australian Open ha avuto, finalmente, uno scatto d’orgoglio e ha fatto vedere cose abbastanza buone. Dal 5-2 40-15 ha annullato due match point ed è risalita fino al 6-5, poi di nuovo nel tie-break dove da 4-1 e due mini-break sotto si è portata sul 6-4. C’era finalmente partita, c’era lotta, c’era bel gioco. Si è svegliata tardi, Kenin, e non è riuscita alla fine a portare l’incontro al terzo set cedendo al quarto match point concesso. Lei però è in campo anche in doppio, con Victoria Azarenka: la consolazione è pressoché nulla, ma se non altro avere almeno un match in più può aiutarla sempre nell’ambito dei meccanismi da ritrovare. Non è facile questa ripresa, per tanti motivi. E queste sconfitte sono un monito anche per le altre teste di serie come Naomi Osaka, numero 4 del seeding e attesa lunedì da una sfida potenzialmente molto difficile contro Karolina Muchova, soprattutto considerato che sarà il suo primo match ufficiale dopo quasi otto mesi.
Risultati
V. Kudermetova b. [1] Ka. Pliskova 7-5 6-4
[14] E. Mertens b. R. Peterson 6-0 6-2
[Q] J. Pegula b. J. Brady 7-6(6) 6-4
[Q] C. Bellis b. [Q] O. Dodin 6-2 3-6 7-6(1)
[12] A. Kontaveit b. [LL] D. Kasatkina 6-3 6-1
[Q] J. Teichmann b. D. Collins 6-3 6-3
M. Bouzkova b. [Q] A. Kalinskaya 6-1 6-3
[Q] K. Flipkens b. K. Siniakova 6-3 6-3
[Q] V. Zvonareva b. M. Linette 1-6 6-3 6-1
[Q] L. Siegemund b. [10] M. Vondrousova 6-3 6-7(3) 6-4
Y. Putintseva b. S. Zhang 6-4 6-3
[Q] A. Rus b. A. Van Uytvanck 6-2 6-3
O. Jabeur b. [Q] L. Fernandez 0-6 6-4 6-3
[Q] C. McHale b. I. Swiatek 6-2 6-4
C. Garcia b. [WC] S. Stephens 6-3 7-6(4)
A. Cornet b. [2] S. Kenin 6-1 7-6(7)
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