di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
18 Feb 2020 15:17 - ATP
Statistiche della settimana: Monfils va in doppia cifra, Seppi finalista italiano più anziano
Le statistiche della settimana in campo ATP
di Giancarlo Di Leva
La settimana è stata caratterizzata da un impresa di rilievo di Gael Monfils che, a 33 anni, è riuscito a ripetersi a distanza di una settimana, confermandosi campione all’ATP 500 di Rotterdam subito dopo aver ottenuto il successo a Montpellier. Nella sua lunga carriera è la prima stagione in cui il tennista transalpino mette in bacheca due tornei andando in carriera in doppia cifra:
L’ultimo tennista a cui è riuscita una doppietta in due settimane consecutive a un età superiore a quella di Monfils è stato Roger Federer che nel 2017, a 35 anni e mezzo, vinse di fila Indian Wells e Miami.
L’impresa di Monfils assume ancora più rilievo ove si pensi che il tennista transalpino, in nove match disputati complessivamente nei due eventi, ha vinto consecutivamente 18 set dopo aver lasciato per strada solo il primo, giocato all’esordio a Montpellier contro il connazionale Mannarino.
In finale ha costretto alla resa il giovanissimo Auger Aliassime (classe 2000), unico teenager tra i top 100 insieme all’italiano Sinner (classe 2001). Il tennista canadese è costretto a rimandare ancora una volta l’appuntamento con la vittoria dopo le tre finali perse lo scorso anno (Rio, Lione e Stoccarda).
A proposito di teenagers, per un soffio non abbiamo assistito al primo testa a testa tra i due più giovani top 100 del mondo. Se infatti Jannik Sinner fosse riuscito a trasformare uno dei due match point avuti a disposizione nei quarti di finale contro Carreno Busta, si sarebbe trovato di fronte in semifinale proprio Auger-Aliassime, nell’incontro dal sapore di futuro per eccellenza. Se c’è stato il rammarico per la mancata vittoria contro lo spagnolo , abbiamo comunque avuto la conferma, semmai ce ne fosse stato bisogno, della crescita in corso del nostro tennista che in due giorni, contro Goffin (n.10) e contro Carreno Busta (ex numero 10), ha dimostrato di essere in grado di competere ai massimi livelli, pur facendo emergere chiaramente aree di miglioramento evidenti a cominciare dal gioco di volo. Come sostiene da tempo il coach Riccardo Piatti, è essenziale nel percorso di crescita del suo allievo riuscire ad incontrare senza apprensione (non solo in torneo ma anche in allenamento) avversari di vertice con cui misurarsi e da cui apprendere.
Sta di fatto che Sinner grazie ai punti raccolti per effetto dei quarti di finale di Rotterdam, ha fatto un altro significativo balzo in classifica dove il traguardo prossimo è l’ingresso nei top 50. Di seguito la progressione a partire da gennaio 2019:
Quella appena trascorsa è stata in realtà la prima settimana dall’inizio dell’anno realmente soddisfacente per gli italiani grazie alle prestazioni dei tennisti altoatesini. Oltre alle confortanti prestazioni di Sinner, abbiamo assistito con gioia al colpo di coda che ha avuto l’inossidabile Andreas Seppi il quale ha rintuzzato il rischio di uscire dai top 100, andando a raccogliere gloria e punti oltreoceano. Dopo due apparizioni molto negative nei Challenger di Newport Beach e Dallas in cui era uscito all’esordio per mano di due tennisti modesti (l’americano Aragone n.261 e l’austriaco Rodiovov n.362), nel torneo maggiore di New York, ha ritrovato una forma accettabile e con orgoglio ha superato in sequenza i vari Dzumhur (100), Johnson (75), Thompson (62), il qualificato Jung in semifinale, prima di arrendersi in finale a un ingiocabile Edmund che, a 25 anni, conquista il suo secondo torneo dopo quello di Anversa di due anni fa che lo proiettò al 14simo posto della classifica che è tuttora il suo best ranking.
Per Seppi la soddisfazione di raggiungere, a 35 anni, la doppia cifra nelle finali giocate, quinto di sempre tra gli italiani nell’Era Open:
Altri numeri
2 – I teenagers capaci di raggiungere la finale a Rotterdam. Prima di Auger-Aliassime vi era riuscito Roger Federer nel 2001 alla stessa età di 19 anni. Nati entrambi l’8 agosto, il vincitore più giovane risulta il canadese in quanto la finale del 2001 si disputò il 25 febbraio, con una settimana di ritardo rispetto a quella di quest’anno.
3 – I tornei vinti da tennisti francesi in questo inizio di stagione: oltre ai due successi di Monfils si è registrata la prima vittoria in carriera del giovane Humbert, che nella prima settimana dell’anno si impose a Auckland.
5 – i tennisti che sono riusciti a confermare il titolo al torneo di Rotterdam: 1975-76 Ashe, 1987-88 Edberg, 2001-02 Escudé, 2010-11 Soderling, 2019-2020 Monfils.
31 – I game vinti da Auger-Aliassime nelle quattro finali disputate finora in carriera , senza riuscire a vincere un set:
34 – Il nuovo best ranking del norvegese Ruud che ha vinto il suo primo torneo nel circuito maggiore a Buenos Aires. È il primo tennista norvegese a vincere un torneo ATP e quello con la miglior classifica nell’Era Open, succedendo al padre Christian che si fermò a quota 39 nell’ottobre del 1995.
35 anni 11 mesi – L’età di Andreas Seppi che diventa il finalista italiano più anziano in un torneo maggiore. Il record di anzianità precedente era di Lorenzi che fu finalista a Umago nel 2017 a 35anni e 7 mesi.