Australian Open: Kvitova e Kenin vincono due battaglie, finisce la favola Gauff

Petra Kvitova e Sofia Kenin risalgono da un set di ritardo. Per la statunitense ecco il primo quarto di finale Slam in carriera. Fuori Maria Sakkari e Coco Gauff.

[7] P. Kvitova b. [22] M. Sakkari 6-7(4) 6-3 6-2

Petra Kvitova, oggi quantomai accesa in campo a rimarcare con grande personalità ogni punto, è di nuovo ai quarti di finale dell’Australian Open. Ottimo successo per 6-7(4) 6-3 6-2 contro Maria Sakkari, in una sfida che a tratti sembrava riguardare lei e i tanti greci qui a supportare la loro beniamina. E più loro si facevano sentire (anche se mai veramente sopra le righe), più lei rispondeva a par suo. Esultanze molto concrete anche per momenti all’apparenza insoliti nel corso del game, grandi gesti per lanciare messaggi chiari: “Non vi temo”.

Petra ha vinto una partita dura già in partenza, vista la buona crescita di Sakkari dell’ultimo anno, e complicatasi ancor di più quando ha ceduto un primo parziale molto equilibrato e che poteva avere tutt’altro peso sulla sfida. Maria aveva trovato un break nel primo gioco condotto poi abbastanza bene fino al 5-4. Petra sbagliava parecchio, ma non ha mai perso contatto. Poi, un piccolo capovolgimento di fronte dettato anche dai fastidiosissimi jet che più volte sono passati molto vicini al tetto della Rod Laver Arena. Nel giorno della festa nazionale australiana prima ci sono stati 21 colpi di cannone provenienti dal centro, poi la parata degli aerei che hanno notevolmente disturbato il gioco. Tre break su altrettanti turni di battuta e parziale che si risolveva dunque al tie-break. Tanto equilibrio anche qui, con il passaggio decisivo nel doppio fallo della ceca sul 4-4 che ha dato il minibreak chiave a Sakkari, brava a tenere i due turni di battuta successivi per il 7-4.

A inizio del secondo parziale la numero 7 del seeding ha traballato ancora, scivolando indietro 0-40 sul 2-1 per la greca. Nel momento chiave però si è tirata su alla grande, infilando 9 punti consecutivi e creando lei il primo allungo vero della partita. In quel momento, con qualche vincente in più e in successione arrivato dalla sua racchetta, è sopraggiunta anche maggiore spinta e convinzione, uscendo più facilmente dalla lunga tela di scambi che Sakkari cercava di tessere per portarla a sbagliare. La greca da lì in avanti non ha più avuto scampo, raccogliendo solo 3 game dei successivi 15 giocati. Kvitova aveva trovato le marce più alte del suo gioco, prendendo il comando dell’incontro e la qualificazione ai quarti di finale dove aspetta Alison Riske o Ashleigh Barty.

[14] S. Kenin b. C. Gauff 6-7(5) 6-3 6-0

Finisce la favola di Coco Gauff, eliminata al quarto turno dell’Australian Open per mano di un’ottima Sofia Kenin, che si prende così i primi quarti di finale Slam in carriera. Una partita allungatasi fino al terzo set soprattutto grazie a un momento a fine del primo parziale che ha rimesso in partita la quindicenne Gauff, fin lì senza chance nei turni di risposta.

Kenin aveva trovato un break in apertura, e stava eseguendo alla perfezione il piano tattico: scambiare il più possibile verso il dritto della statunitense, che contro le migliori fa ancora tantissima fatica. Di rovescio sa creare vincenti, di dritto è molto più irregolare. Ha la possibilità di far male, ma alla lunga quel lato diventa una piccola via crucis. Nel primo momento, però, dove Kenin ha sofferto un attimo al servizio la situazione si è riequilibrata. Sul 4-3 è scivolata indietro 15-30 e da lì ha commesso due brutti gratuiti col dritto: il primo un colpo a uscire dal centro del campo verso destra, il secondo un dritto giocato di fretta finito abbondantemente fuori.

Gauff, rientrata in partita, faceva girare bene il proprio servizio senza dare più punti di riferimento. Kenin già sul 5-6, invece, era andata nuovamente in affanno con la battuta. Ha salvato set point, si è portata fino al tie-break, ma di nuovo ha giocato male con due doppi falli nei primi punti che l’hanno spedita indietro 2-6. Si è rifatta sotto fino al 5-6, ma Gauff col servizio si è presa un bel parziale. Soprattutto, la giocatrice classe 2004 oggi stava affrontando una partita completamente diversa rispetto a quella contro Naomi Osaka. Quella volta il 6-3 6-4 maturava soprattutto per demeriti della giapponese, con lei brava se non altro a non tremare nei momenti in cui doveva chiudere i parziali, mentre oggi aveva di fronte una che non tremava. Si è creata lei le chance per girare la prima frazione, ma nel complesso la differenza che c’è tra una alle primissime armi e una già più esperta, e soprattutto da un anno almeno tra le migliori al mondo, è emersa nella capacità di Kenin di reagire e riprendere in mano la situazione.

Il break per il 3-1 in favore della giocatrice classe 1998 è stato abbastanza chiamato dal momento. Kenin aveva il centro del campo, faceva male verso il dritto ballerino di Gauff, e con un ottimo turno di battuta saliva 4-1 e rientrava da 0-30 per il 5-2. Coco, trovatasi un po’ sulle gambe, ha giocato male già il turno di battuta sul 5-2, salvandosi soprattutto col servizio, ma sul 5-3 non ha avuto alcuna chance di riaprire la situazione. Le sue difficoltà sono aumentate minuto dopo minuto, con un terzo set incominciato con tanti errori gratuiti e una Kenin sempre più consapevole che la strada si stava facendo in discesa. Il collega di Ubitennis Luca Baldissera, uscendo dal campo a fine del secondo parziale, aveva annunciato in maniera profetica: “Il terzo set sarà breve, conta quanti gratuiti farà di rovescio”. Preso un primo break, con tre gratuiti di Gauff con quel fondamentale, Kenin ha lottato in tutti i modi per trovarne un secondo e confermarlo per il 4-0 che di fatto ha spento il grandissimo tifo della Melbourne Arena per la sua avversaria. Gauff, ormai piantata a terra, ha giocato gli ultimi game cercando solo di colpire più forte possibile. Kenin ha gestito molto bene ogni possibile insidia, concludendo con un importante 6-0 e la grande gioia per i primi quarti di finale in carriera a livello Slam, che la avvicinano anche alle prime 10 del mondo.

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