Australian Open: Kenin vola in semifinale, finisce la bella favola di Jabeur

Sofia Kenin si è presa la prima semifinale Slam in carriera dopo una bella partita contro Ons Jabeur. Un po' di tensione per entrambe, ma anche tanti scambi e soluzioni di alto livello.

[14] S. Kenin b. O. Jabeur 6-4 6-4

Quando finì la stagione 2019, il nome di Sofia Kenin era quello che forse più di tanti allettava per un possibile exploit in un grande torneo nella stagione successiva. Ed eccola qui, al primo Slam del 2020, raggiungere per la prima volta in carriera la semifinale dopo un percorso di buon valore, finendo per aggiudicarsi una sfida quasi “spareggio” con Ons Jabeur.

Era favorita, Sofia, ma l’occasione era enorme per entrambe. Forse la tunisina si giocava una situazione più da “una volta nella vita”, mentre per il genere di percorso fatto da Kenin fin qui è facile pensare che si sarebbe ritrovata in un quarto di finale Major. Ed è finita dunque così, con la numero 14 del seeding che si è presa il match per 6-4 6-4 con una partita tutt’altro che banale, ma presa grazie a una maggiore intelligenza e sangue freddo nei confronti di una tunisina oggi più fallosa dei giorni precedenti e non sempre lucidissima nelle scelte.

Il fattore C oggi è stato soprattutto nella “Concentrazione” di Kenin nell’arco della partita. Jabeur aveva alti e bassi, ma il suo gioco brillante quando funzionava creava trame molto interessanti. La statunitense rispondeva da par suo, accettando le variazioni e provando a impostare scambi con slice o a cercare la chiusura con le palle corte, ma poteva pesare molto di più, per lei, il fatto di aver sciupato in entrambi i set i suoi challenge con chiamate evitabili. Malgrado questo, Kenin ha seguito molto bene il proprio piano di gioco e l’unico momento dove si è complicata la situazione è stato a fine primo set, quando ha tenuto un po’ il braccio cercando quasi solo di piazzare la palla e senza angolare troppo, regalando il più delle volte l’iniziativa alla tunisina.

Kenin ha avuto un primo break di vantaggio sul 2-1 e servizio, poi ha riallungato sul 3-3. Per chiudere il set, però, ci sono voluti sei set point. I due mancati sul 5-3, da 15-40 in risposta, sono stati perlopiù merito dell’avversaria che ha preso i rischi col dritto. Nel decimo game invece dopo l’ottima apertura di campo col dritto per il 40-15 è tornata a tremare un po’. Jabeur, sentendo il momento, ha continuato ad attaccare e rientrava fino alla parità, annullava un quinto set point e poi colpiva uno schiaffo di dritto che mandava su tutte le furie la sua avversaria: rimasta senza chance di verificare la palla, si è sbracciata a lungo chiedendosi come mai non fosse stata chiamata “out”. La sensazione, confermata in parte anche dai replay, era di un impatto perfettamente sulla linea. Malgrado questo, ha cancellato il momento e si è presa i successivi tre punti giocando molto bene da fondo e portando Jabeur a sbagliare l’ennesimo dritto (gratuito) della sua partita.

I dati non mentivano: Ons faceva gioco, nel bene e nel male (17 vincenti e 18 gratuiti), Sofia invece rimaneva fedele alla sua filosofia regolare e nel tentativo di essere più solida possibile (8 vincenti e 5 gratuiti), spingendo ma con buon margine. Ogni tanto incappava, Kenin, in qualche errore vistoso e banale, ma la linea intrapresa era corretta e nel secondo set, rientrando da 0-30 nel primo turno di battuta, si è rimessa a lavorare. Apriva tanto gli angoli, soprattutto cercando di accorciare e spostare ancor di più Jabeur per aprirsi il campo. La tunisina ha avuto l’enorme chance di allungare nel sesto game, quando Kenin è stata sotto pressione per oltre 10 minuti al servizio. Tra vari gioielli, passanti in slice e tentativi di rovescio lungolinea, però, non è riuscita ad affondare il colpo. Bellissimo, a onor del vero, lo scambio “perso” sulla prima palla break avuta quando Kenin, mossa da un lato all’altro, ha trovato grande profondità col rovescio incrociato e Jabeur ha colpito magnificamente un rovescio a una mano, lungolinea, in controbalzo. La palla è atterrata vicina all’incrocio, ma la statunitense è arrivata molto bene rigiocando il dritto nello spazio di campo lasciato vuoto. Curiosa la reazione: Kenin ha letteralmente lasciato andare a terra la propria racchetta andandosene via, con una faccia come disgustata. È stato uno dei punti più belli del match.

Mancata quella chance Jabeur non ha saputo riproporsi allo stesso modo col servizio, venendo brekkata dopo essere risalita da 0-40, ancora mancando diversi dritti nelle fasi decisive. Kenin, a quel punto, è stata perfetta nell’amministrare il vantaggio. Sul 4-3 non ha mai fatto cominciare lo scambio, mentre sul 5-4 malgrado un doppio fallo iniziale ha raccolto poi 4 punti consecutivi. Jabeur ha sprecato il dritto del potenziale 0-30, e da lì inizio avanti Sofia ha sempre spinto molto bene sugli angoli e mandando l’avversaria a colpire da posizioni molto defilate, raccogliendo altri errori e arrivando al meritato successo dopo una nuova prima di servizio vincente.

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