WTA Pechino: Osaka straordinaria, Andreescu si arrende dopo un bellissimo thriller

Se questa sarà la prima di tante sfide tra Bianca Andreescu e Naomi Osaka non possiamo saperlo, ma dopo oggi siamo molto speranzosi per un "sì". Intanto la giapponese si prende una vittoria clamorosa per approdare in semifinale, con la canadese alla prima "vera" sconfitta dopo 7 mesi.

[4] N. Osaka b. [5] B. Andreescu 5-7 6-3 6-4

Buona la prima, come si suol dire, e se questa deve essere l’apripista per tante altre sfide di questo livello noi ci facciamo delicatamente notare con un grande “sì”. Sono anni che nella WTA si aspetta una nuova rivalità al vertice. Per tanto tempo si sono avvicendate mille dinamiche e lo scenario che abbiamo avuto di fronte, ma che vive ancora oggi, racconta di diverse giocatrici che possono dire la propria ogni settimana senza ormai poter più parlare di vera sorpresa, in base anche a quelli che sono i periodi di forma.

La WTA ha basato la storia degli ultimi anni su questi avvicendamenti in un universo di grande dinamismo e con molto fascino per le evoluzioni che si susseguivano, ma questa nuova generazione sembra avere qualcosa di speciale, qualcosa di più rispetto alle giocatrici nate nei primi anni 90, e facciamo anche fatica a dire se sarà veramente questa a caratterizzare gli anni futuri perché stiamo escludendo un numero piuttosto importante di giocatrici già presenti nelle zone alte del ranking. Eppure, questa prima sfida tra Naomi Osaka e Bianca Andreescu ha detto tanto, e tanto di buono.

La giapponese ha prevalso al termine di oltre due ore serratissime e giocate quasi sempre ad alto livello. Una battaglia in tre set di grande qualità anche a fronte di ribaltamenti in una partita che è andata a strappi, seguendo lo score, per poco più di due set ma che ha visto le due sempre spintesi nel tentativo di fare di più nel tentativo di superarsi a vicenda. Andreescu ha vinto 5 dei primi 6 game, Osaka si è portata sul 5-5 prima di cedere ancora 5 dei successivi 6 game salvo poi infilarne 5 consecutivi fino all’ultimo strappo di Andreescu a inizio del set decisivo, divenuto poi un bellissimo testa a testa.

Osaka ha perso un set, il primo, che è stato probabilmente il più sciocco del suo 2019. È da un po’ di partite che sfrutta i primi game come parte conclusiva del suo warm up, mostrandosi ancora imballata e andando quasi al rallentatore tra un punto e l’altro. In questo ricorda particolarmente Serena Williams, che fa scaldare il braccio al servizio proprio come la giapponese, che però da 40-0 non trovava più la prima e il campo, sbagliando tanto e creando un copione totalmente diverso alla partita, con lei costretta già a rincorrere l’avversaria. Andreescu, molto più centrata, faceva già scorrere bene i propri colpi e malgrado la giapponese raccogliesse almeno due punti gratuiti al servizio si prendeva un secondo break di vantaggio sul 3-1. Stavolta da 30-0, Naomi ha perso prima il dritto in una fase dove quel colpo non funzionava, poi il servizio quando erano nelle fasi di parità.

Sotto 1-5 però ha cominciato a salire di livello, evitando di farsi aggredire e assecondando quasi la grande varietà della canadese con colpi più precisi e perdendo molto meno il controllo dello scambio. Lasciava ad Andreescu libertà di scelta nelle trame, ma sapeva sempre ribattere. Sul 5-2 la canadese ha fatto l’errore di deconcentrarsi, commettendo i primi veri gratuiti tra una brutta discesa a rete e una smorzata approssimativa, e la giapponese ha cominciato a respirare, accorciando sempre più fino al 5-4. Al secondo tentativo di chiusura, Bianca era molto più nervosa e Osaka l’ha spinta a forzare, raccogliendo errori e agganciando il punteggio sul 5-5. Qui ha strappato un dritto come non le capitava da qualche game, e malgrado fosse sul 30-0 Andreescu ha raccolto quel momento per rientrare più carica che mai, portando ora Osaka a forzare il dritto e riprendendosi il break di vantaggio, capitalizzando la terza chance in cui ha servito per chiudere un laborioso 7-5 in suo favore.

A questo punto, forte di 8 vittorie su 8 contro top-10, di 4 su 4 contro top-5, tutto era ancor di più dalla sua parte. E Osaka l’ha vinta, probabilmente, perché non ha fatto come tante altre volte in passato quando si trovava indietro di un set. Non ha forzato le scelte, non ha cercato di sfondare il muro dell’avversaria a testa bassa. Ha provato a far male consapevole di doversi superare, ma lo sguardo era sempre quello dei momenti migliori. Dimenticato il passaggio a vuoto iniziale, anche dopo aver subito un doloroso break sull’1-1 in cui ha speso tanto per rimanere aggrappata, ha continuato ad attaccare e a provare soluzioni, e sul 2-3 la fortuna le ha anche detto bene perché si è spinta fino a palla break e lì Andreescu ha messo a segno un doppio fallo pagato carissimo, perché la giapponese a quel punto era ancora più in gara e le sue prime di servizio tornavano a far male. Sotto 3-4, Andreescu veniva trafitta da un paio di gioielli di rovescio della sua avversaria che scappava sul 5-3 e chiudeva il set alla seconda chance.

Bianca sembrava in debito di energie rispetto a Naomi e nei primi game del terzo aveva calato la sua spinta, ma dopo aver mancato uno 0-30 sul’1-0 (brava Osaka al servizio) si è poi riproposta due game più tardi andando a segno per il 3-1. Nel nuovo momento potenzialmente traballante la numero 4 del seeding ne è uscita con una novità: ha cominciato ad attaccare con molta più frequenza usando il rovescio lungolinea, sorprendendo in più momenti l’avversaria. Riprendeva subito lo svantaggio e grazie sempre al servizio e ai tanti punti gratuiti trovava prima il 3-3 e poi il 4-4. Qui Andreescu ha cominciato ad accelerare nei propri ritmi, sia nello scambio e sia tra un punto e l’altro. Il risultato era quello di un dritto che strappava molto di più nei movimenti e nell’esecuzione, con la pallina che scappava sempre più in lunghezza. Due errori evidenti la costringevano a dover fronteggiare palla break, lì dove Osaka emergeva grazie ancora una volta al rovescio che sorprendeva l’avversaria subito dopo la risposta.

Il game decisivo, sul 5-4, meriterebbe un capitolo a parte. Le emozioni di questi ultimi 5 minuti sono state a picchi altissimi: Osaka si teneva avanti servendo forte la prima da destra, Andreescu rispondeva sempre da sinistra forzando l’errore della giapponese. Sul 30-30 Naomi non metteva la prima e Andreescu rispondeva vincente, sul punto successivo ancora senza prima la numero 4 del seeding veniva graziata e poi, martellando, arrivava al primo match point auto-neutralizzato con un doppio fallo dove però ha cercato la profondità per non farsi aggredire. Forse anche per questo, consapevole che non c’era paura nel proprio modo di aver commesso l’errore, è tornata a colpire forte con la prima per un secondo match point, su cui la canadese si è salvata per due millimetri con la risposta di rovescio. Sulla nuova parità Andreescu faceva cominciare lo scambio, ma l’ultimo pallonetto di dritto rimaneva corto e Osaka si è inventata un rovescio in salto di difficoltà 1000 per il momento e la tensione del punto.

Sul terzo match point, l’undicesimo ace a chiudere una partita indimenticabile, soprattutto se sarà davvero apripista per una rivalità che già ha regalato tanto.

Domani, nel frattempo, Osaka sarà di nuovo in campo per affrontare Caroline Wozniacki, campionessa in carica e giunta a questo punto dopo il 6-3 7-6(5) contro Daria Kasatkina.

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