di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
21 Giu 2019 22:29 - ATP
ATP Halle: Federer passa ancora in apnea, Goffin ribalta Zverev e i suoi fantasmi
di Giovanni Putaro
[1] R. Federer b. R. Bautista Agut 6-3 4-6 6-4
Dopo le fatiche di ieri, contro un redivivo Tsonga, anche i quarti vogliono dire battaglia per Roger Federer che, alla fine, come da prassi ormai, batte Bautista Agut per la nona volta in altrettanti incontri e prenota l’ultimo posto per le semifinali di Halle, in cui affronterà Herbert.
Due break, in apertura e chiusura, condiscono il primo set, a senso unico, lato svizzero. Bautista ci prova, ma il suo tennis non riesce a mettere in difficoltà l’elvetico, che, appena può, prende la rete e, al servizio, si limita a lasciare qua e là due punti, grazie ad una prima che entra spesso (oltre il 70%) e una seconda che lo fa ancora meglio (100% netto).
Nel secondo, situazione inedita per Roger, che deve rimontare un game da 15-30. Lo fa, ha chance di chiudere, ma si complica la vita e, ai vantaggi, lo spagnolo gli strappa la battuta, acquista fiducia e può fare gara di testa, all’interno del parziale. Federer, da questo momento in poi, proprio come ieri dopo aver subito il controbreak, diventa meno preciso, impatta male la palla, si fa trovare spesso nella terra di nessuno, fa il gioco di Bautista, entrando nella sua ragnatela, uscendone in molti scambi perdente e non vedendo l’ombra di una palla break per ri-bilanciare la situazione. Bautista, che intanto continua a stare lì, ribattere e aggredire col dritto, non ha problemi a mantenere l’allungo e portare la partita al terzo.
Il numero uno del seeding parte alla battuta, nel set decisivo, e rischia grosso. Un passante stratosferico e un nastro fortunato portano lo spagnolo a due palle break non consecutive, annullate dal solito servizio e dritto. Ai vantaggi, il falco sbroglia la matassa e consente allo svizzero di piazzare il primo punto sul tabellino e far calare tensione e nervosismo, che già campeggiavano sul suo volto. Nel game successivo, torna a tagliare il campo, a prendere l’iniziativa e il pallino dello scambio, seppur sbagliando ogni tanto. Si procura un break point, cancellato da Bautista col solito dritto vicino all’incrocio delle righe, poi torna in apnea sul suo servizio, salvando baracca nuovamente ai vantaggi.
Sanguinosa la chance divorata da Roger, quando, avanti 4-3, risale da 30-0 con, anche, una risposta e un drittone su colpo interlocutorio di Bautista e si ritaglia una palla break, ma spegne in rete un dritto su una seconda lenta e aggredibile. È solo il preambolo alla conclusione, perché nel decimo gioco si dissolve Bautista e con quattro errori gratuiti consecutivi consegna la vittoria al nove volte campione, che, dal canto suo, continua a non impressionare, ma, col freno a mano tirato e con un ritmo forse ancora da ritrovare, ritorna nei last four.
Goffin b. [2] A. Zverev 3-6 6-1 7-6(3)
Sascha Zverev prosegue le sue lotte intestine, con un fattore psicologico che proprio non riesce ad annichilire, e perde, in rimonta, da David Goffin, che, dopo essere stato preso a pallate per l’intero primo set, alza la testa e gioca con un minimo di raziocinio che gli permette di ottenere un break ad inizio seconda manche e tanto basta per mandare in crisi il tedesco, che, dall’1-1, prende una striscia di cinque game di fila, incluso un game fiume di ben 23 punti, nel quale ha avuto due palle per tenere quantomeno la scia. E invece niente. Terzo set. Che inizia nel migliore dei modi, con un break, anche perché Zverev sembra essere tornato quello di un’ora prima, soprattutto col servizio. La partita sembra aver preso il viale del tramonto, quando ecco l’inspiegabile: Sascha crolla, subisce un controbreak combinando un disastro dopo l’altro, poi, non contento, infarcisce il restante tempo rimasto con ulteriori gratuiti che fanno fuori di metri o si affossano in rete e si vede costretto a fronteggiare due match point. Ritrova la battuta, li sventa, arriva al tiebreak. Perfetto equilibrio, fino al 4-3 Goffin, quando, proprio quest’ultimo, nello scambio, accelera quanto basta per trovare un minibreak che Sascha mai più riuscirà a recuperare, rispondendo male e perdendo le misure del campo (su una seconda tenera è arrivata la steccata). Il belga domani se la vedrà con il nostro Berrettini, Sascha, da stasera, ancora una volta coi suoi fantasmi.
P.H. Herbert b. B. Coric 7-5 ret.
Al termine di un primo set lottato e perso, si ritira il campione uscente Borna Coric per un problema, favorendo l’avanzata del francese Herbert.