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28 Apr 2019 11:24 - Interviste
WTA Stoccarda, Kvitova: “Orgogliosa di aver condiviso il campo con Kontaveit”
Petra Kvitova, in conferenza stampa dopo la vittoria in finale a Stoccarda, spende parole d'elogio Anett Kontaveit: "È una ragazza educata e gentile, e gioca veramente bene. Io un modello per lei? Non lo sapevo, ma mi ha fatto tanto piacere".
di Diego Barbiani
Grande finale, ce l’hai fatta con un tie-break dove sei partita molto forte.
Ho giocato un po’ di tie-break contro di lei, quasi perdendoli tutti. Venivo anche da un set dove avevo salvato due set point, per cui avevo molto da perdere, ma nell’ultimo turno di battuta prima del tie-break ho giocato veramente bene e ho continuato così fino alla fine. Sono rimasta piuttosto pazienze in quei momenti e ho cancellato le difficoltà dei game precedenti.
Ora la striscia di nuove campionesse è finita grazie a te.
Oh mio Dio, sono così felice! Non sentirò più quella storia ora (ride, nda). Sono felice di questo.
Come è stato giocare senza coach, guardando nel coach e vedendo volti nuovi?
Non ho guardato il box, ho pensato di essere da sola e di dover fare tutto da sola. All’inizio è stato difficile quando giocavo le prime partite su terra. Ieri e oggi è stato piuttosto facile ambientarsi, ma fino al match contro Sevastova facevo fatica ad ambientarmi. Quello contro Anastasija è stato il match più difficile della mia settimana. Da lì in avanti ho servito molto meglio, ho fatto tutto al mio massimo e da lì mi sono spinta a giocare più aggressiva e non lasciarla andare col dritto carico verso il mio rovescio e non indietreggiare troppo dalla linea di fondo campo.
Nel secondo set il tuo dritto è sembrato un po’ ballerino, come riesci a superare mentalmente questi momenti?
È molto difficile quando sai che la tua arma migliore non funziona, ma per fortuna ho altre possibili vie per vincere il punto. Però sì quando il dritto è un po’ ballerino faccio più fatica, poi su terra dove non sempre ho il ritmo giusto, dove devo scivolare, e oggi l’ho un po’ perso ma per fortuna l’ho ritrovato nei momenti importanti.
Anett ha detto nel discorso di premiazione che ti considera un po’ un modello a cui ispirarsi. Ti saresti mai aspettata, a 21 anni, di giocare oggi contro una qualcuna che ti ritenesse così?
Non lo sapevo prima di essere un suo modello, ma mi piace tanto Anett perché è una ragazza molto educata e gentile e sa giocare veramente bene. Le nostre partite sono molto interessanti e sentire quelle parole da parte sua mi ha veramente fatto piacere. Sono orgogliosa di aver condiviso il campo con lei oggi.
Vincere per la prima volta a Stoccarda, portare a casa una Porsche, che cosa vuol dire questo per te?
Ero già molto felice di aver raggiunto la finale, sinceramente. Non ce l’avevo mai fatta, sono stata veramente contenta. Ora ovviamente sono ancora più felice, anche perché sono riuscita a interrompere la striscia di finali perse (2, nda). E poi sì, la macchina è veramente bella, posso tornare a casa con quella senza dover pagare il bagaglio extra (indica il trofeo e ride, nda).