Resterà per sempre il primo italiano ad aver vinto un titolo slam, a Parigi, nel 1959. Successo che doppiò l’anno dopo. Ed il capitano della squadra che nel 1976 tornò dal Cile con la Coppa Davis, anche quella una prima volta. Nicola Pietrangeli se n’é andato a 92 anni e con lui si chiude una […]
21 Apr 2019 16:27 - ATP
ATP Monte Carlo: la favola di Fognini, batte Lajovic e conquista il primo 1000 azzurro
Non c'è partita contro Lajovic, e Fognini compie un'impresa incredibile, per come era nata questa settimana. Nessun azzurro era riuscito a vincere un 1000, solo Panatta a Roma nel '76 (ma non era ancora un 1000)
di Lorenzo Di Caprio
Fabio Fognini è nella storia. L’azzurro si regala il successo più bello e importante della sua carriera conquistando il Masters 1000 di Monte Carlo ai danni di Dusan Lajovic. Lo score finale recita 6-3 6-4 e mai potrebbe essere più veritiero: il nostro portacolori ha sempre condotto con maturità ed esperienza ed è giusto che sia lui, l’italiano più forte degli ultimi quarant’anni, a riportare nella nostra nazione un titolo così prestigioso.
L’impressione, da subito, è quella di un Fognini giustamente risoluto. L’azzurro, sceso in campo – da favorito – nel match più importante della sua carriera, è parso lasciarsi subito alle spalle il tennis bello e dannato che lo caratterizza per fare spazio ad un sano pragmatismo. La scelta lo premia tanto che, dal 2-1 e servizio Lajovic, il taggiasco infila una serie di cinque giochi a uno e si porta a casa il primo parziale.
D’altro canto il serbo, che in finale non è stato catapultato per caso ma bensì dopo aver battuto in serie Goffin, Thiem, Sonego e Medvedev, mai si è allontanato dal suo piano di gioco, in diversi frangenti “sporcato” anche da una giustificabile tensione, e di conseguenza raramente è riuscito a disinnescare le più potenti armi di Fognini.
L’unica, vera preoccupazione italica dell’incontro giunge nella seconda frazione, sulla palla break del 3-2 che, poi, verrà ugualmente convertita dal taggiasco: Fognini sente tirare il quadricipite, poi – al cambio campo – si lascia fasciare la caviglia. Il deficit fisico mina le sicurezze del suo tennis ma – chiamato a recitare la parte del protagonista – Lajovic non riesce ad approfittarne: gli errori del serbo danno una grossa mano a Fabio che, ancora una volta, dimostra grande maturità e chiude senza patemi.
Il tennis italiano si gode così il ritorno ad un successo – in campo maschile – davvero prestigioso: congratulazioni, Fabio.