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24 Feb 2019 23:54 - ATP
ATP Rio de Janeiro, Djere “rimanda” Auger-Aliassime: il titolo è del serbo
Laslo Djere è il nuovo campione del Rio Open, Felix Auger-Aliassime si arrende 6-3 7-5 in due ore di gioco
di Piero Vassallo
L. Djere b. [WC] F. Auger-Aliassime 6-3 7-5
La storia può attendere, Laslo Djere no. A 23 anni il tennista di Senta vince il suo primo titolo ATP all’esordio in finale: Felix Auger-Aliassime non diventa, almeno per ora, il primo tennista nato negli anni 2000 a conquistare un trofeo nel circuito maggiore. Ce la farà molto presto, questo è scontato, ma oggi la favola è quella del giocatore serbo.
Non era mai andato oltre la posizione 83 in classifica, da domani sarà 37. Merito dei 500 punti intascati vincendo la sesta edizione del Rio Open, probabilmente la più difficile per il torneo carioca, che quest’anno si è ritrovato privo di grandi nomi e con un parco partecipanti decisamente mediocre rispetto al passato.
C’era spazio davvero per tutti e il più bravo ad approfittarne è stato Djere, fortunato a qualificarsi per la finale senza scendere in campo grazie al forfait di Aljaz Bedene dovuto a un infortunio alla gamba destra. Un sabato intero di riposo a disposizione ha avuto il suo peso, soprattutto se messo al confronto con l’impegno di Auger-Aliassime, che ieri ha dovuto sudarsi la vittoria al terzo contro Pablo Cuevas.
Un po’ di fatica e di comprensibile tensione hanno frenato questa sera il tennis del canadese, contribuendo a rendere la partita poco spettacolare. Sei break su nove giochi nel primo set, 74 errori non forzati (di cui ben 47 commessi da Auger-Aliassime) in totale a fronte di 35 vincenti. Numeri che dicono tanto sulla qualità di un match che per entrambi valeva tanto.
Allo scoccare delle due ore Djere ha evitato di incappare in un possibile dramma: aveva già sprecato 4 match point, il quinto è stato quello buono grazie al nastro benevolo che ha fermato il dritto del suo avversario. Game, set and match e dedica al cielo, a mamma e papà portati via dal cancro. “Voglio solo che siano orgogliosi di me”, aveva detto prima della finale: è bello pensare che una piccola spinta verso il trofeo sia arrivata da lassù.