di SALVATORE SODANO Queste grandi competizioni internazionali a squadre al femminile, la prima fondata nel 1923 come “Wightman Cup”, equivalente della “Coppa Davis”, con nuovi format e denominazioni, si disputano da oltre un secolo. La prima, che prendeva la denominazione dal nome della grande signora del tennis americano Hazel Wightman, fu disputata sin dal 1923 […]
14 Gen 2019 16:30 - Interviste
Sabalenka: “Ero nervosa prima di questo inizio di 2019, non credevo di ripartire così forte”
Aryna Sabalenka racconta le sue sensazioni dopo l'ottimo esordio nell'Australian Open con il successo contro Anna Kalinskaya.
di Diego Barbiani
Aryna, che esordio è stato oggi?
Sono molto felice di aver superato il primo turno. Non è stato facile, noi abbiamo giocato in vari ITF quando avevamo circa 18 anni e mi ricordo bene di lei. Lei non è un’avversaria facile, l’ho gestita fin troppo bene.
L’ultimo periodo come è andato? Pensavi di riuscire subito di riproporre il livello del 2018?
Ero molto nervosa, perché ho cambiato qualcosa nel mio team, nella mia carriera. Non ero affatto sicura che sarei riuscita a ripartire così forte dopo quanto fatto nel 2018 e vincere il titolo a Shenzhen mi ha dato grandissima carica. Mi sento diversa nei movimenti, nella mente, e quando ho vinto il titolo ho pensato che quanto ho fatto nella off season abbia veramente funzionato.
Con tutti questi successi ora sentirai che qualcosa sta cambiando già per esempio nella richiesta di interviste coi media ai tornei.
Posso sentire che qualcosa sta cambiando sì. Ho diversi impegni in più con i media, che mi fa felice visto che così posso migliorare il mio inglese (ride, nda). Non è una cosa a cui ho ancora messo tanta attenzione però, non credo di sentire la pressione ancora.
Sulla ESPN, nel loro studio dedicato al tennis, in 3 ti hanno scelto come la futura campionessa qui. Ti fa effetto?
Non voglio pensare a vincere il titolo. Se faccio così divento matta, perdo la concentrazione, mi metto nei guai da sola. Voglio pensare solo alla prossima avversaria.
Hai esordito con un gran caldo. Ti ha dato fastidio?
Era caldo sì, ma ho fatto la off season in Thailandia. Non l’ho sentita tanto, a dir la verità. Avevo qualcosa che applicavo sulla pelle, una crema, che mi rinfrescava. Dunque durante il match è andata bene, mi aspettavo peggio.
Lo scorso anno Tursunov raccontava di come tu fossi disposta a voler imparare nuove soluzioni di gioco. Oggi hai fatto anche qualche bella difesa, è questo l’aspetto su cui ti stai concentrando ora?
Ci sono tante cose che devo ancora migliorare. Mi fa piacere che posso avere così tante soluzioni durante il match. Non so bene cosa rispondere perché sto veramente lavorando tanto su molti colpi, devo migliorare tantissimo e non voglio dirti “sto lavorando qui, qui” quando sono giovanissima, ho 20 anni ancora.
E dove ti senti maggiormente migliorata?
Nei movimenti in campo, nelle risposte.
Quando dici che devi migliorare tantissimi pensi sia perché sei convinta di aver espresso un 25% piuttosto che un 75% del tuo potenziale?
Non so a che percentuale sono, ma so di avere molte cose in cui posso migliorare e so che non mi sentirò a posto neppure se dovessi vincere il titolo. Sento che c’è tanto che ancora posso tirar fuori, se non fosse così probabilmente non vincerei più nulla e mi fermerei dove sono ora.