di SALVATORE SODANO Queste grandi competizioni internazionali a squadre al femminile, la prima fondata nel 1923 come “Wightman Cup”, equivalente della “Coppa Davis”, con nuovi format e denominazioni, si disputano da oltre un secolo. La prima, che prendeva la denominazione dal nome della grande signora del tennis americano Hazel Wightman, fu disputata sin dal 1923 […]
17 Gen 2019 07:38 - Australian Open
Australian Open, femminile: Osaka avanza, Serena Williams travolge Bouchard. Bene Venus
Naomi Osaka è al terzo turno dell'Australian Open, con lei al momento hanno vinto altre 8 teste di serie più Timea Bacsinszky. Karolina Pliskova affronterà Camila Giorgi.
di Diego Barbiani
[4] N. Osaka b. T. Zidansek 6-2 6-4
“È la prima volta che gioco su questo campo, grazie a tutti per essere venuti a vedere” ha detto, Naomi Osaka, col sorriso come al solito un po’ impacciato.
La giapponese ha fatto il suo, ottenendo la cinquantaseiesima vittoria consecutiva da inizio 2017 dopo aver vinto il primo set in un match, contro Tamara Zidansek, che potrebbe ricalcare uno dei più difficili teatri per la numero 4 del seeding, ovvero quando c’è da avere la pazienza di scambiare, correre e non farsi prendere dalla foga di voler andare per un colpo definitivo quando non è ancora il momento. Tante giocatrici come lei, aggressive, cadono in queste occasioni, quando l’avversaria alza una sorta di muro e riprende tutto sbagliando poco.
La slovena, coetanea della giapponese, ha quelle caratteristiche, ma ancora è molto più indietro in classifica. Il primo set ha rispecchiato in pieno questa dinamica, con Osaka che veleggiava servizio e non subiva questo contraccolpo, comandando gli scambi ed esaltandosi, talvolta, in campi che non le appartengono: una finta di un rovescio lungolinea nel primo game dell’incontro si è trasformata in uno slice corto, poi è andata a riprendere oltre il corridoio uno smash non definitivo della slovena per rimetterlo in campo, vincente. In entrambi i casi era palla break a suo favore.
Dopo un 6-2 abbastanza agevole, è forse mancato il colpo finale nelle prime fasi del parziale successivo. Osaka non era più concentrata come prima, qualche errore in più arrivava, qualche palla break non veniva sfruttata, e sul 2-3 ha pasticciato fino a perdere il turno di battuta. Poteva nascere qualcosa di diverso, ma con grande caparbietà è andata subito a riprendersi lo svantaggio e a pareggiare i conti con 2 ace consecutivi sul 3-4. Zidansek ha sentito la pressione, perdendo per la seconda volta consecutiva la battuta, e successivamente Osaka ha reagito alla grande rientrando da 15-40. Entravano poche prime, ma sul 30-40 ha tirato uno dei 6 ace della sua partita con un 185 chilometri orari apparso sul contachilometri. Successivamente, la chiusura dell’incontro.
Il prossimo turno, potenzialmente, rischia di essere ancora più complicato. Su Wei Hsieh è quella giocatrice che le darà da colpire le palle più complicate che ci siano nel tour, come effetti, potenza della palla, sensazioni e assenza totale di ritmo. Dovrà correre, tanto, per riprendere quegli slice che schizzano via, soprattutto su campi così veloci. Angelique Kerber ha ancora gli incubi a ripensare a quel match di quarto turno vinto proprio per un soffio. La giapponese avrà la potenza dalla sua, ma a maggior ragione le trappole della giocatrice di Taipei potrebbero essere pericolose.
[16] S. Williams b. E. Bouchard 6-2 6-2
La verità? Ci aspettavamo molto di più. Tutti. Serena Williams ha completato in un’ora la pratica Eugenie Bouchard con un punteggio netto, 6-2 6-2, e senza neppure giocare la partita perfetta.
Nell’opinione generale, qui in sala stampa a Melbourne Park, c’era il pensiero che la statunitense avrebbe dovuto essere a un 70, magari anche un 80% di livello medio per evitare di incastrarsi in una scomoda sfida contro una canadese arrembante, tornata in fiducia dopo anni di oblio. Invece, malgrado il punteggio ricalchi un divario netto, quello che ne esce è una Williams che non ha dovuto sporcarsi più di tanto le mani e chiedere un alto livello di gioco a se stessa.
Tutto le è funzionato, più o meno bene, per mettere in luce i difetti di una Bouchard che dopo non aver mai tenuto il servizio in tutto il primo set ha giocato il secondo con lo stesso spirito di quando negli scorsi mesi accumulava sconfitte e sembrava trascinarsi in campo dallo sconforto. È forse il segnale peggiore della serata, perché perdere (male) una partita può capitare, ma sarebbe servito provare a fare qualcosa in più di un gioco impostato quasi solamente sulla botta forte e centrale.
Serena non è mai stata chiamata a dover fare un allungo per andare a prendere una palla più stretta, se non in un paio di situazioni. Sulla prima ha tirato un tracciante vincente incrociato di dritto, sulla seconda ha finito il punto in spaccata e quasi giocava un passante di grande qualità. Forse sarebbe cambiato nulla, ma incastrandosi in quell’idea tattica ha finito per trovarsi senza nulla. La statunitense colpiva più forte, si muoveva probabilmente meglio, soprattutto sfruttava le aperture di campo nel modo migliore. Ha perso il servizio due volte nel primo set, ma ha finito comunque per dominare. Nel secondo era indietro 2-1 e 0-30, da lì ha infilato una seconda angolata, un ace, un rovescio vincente e un servizio vincente. In 40 secondi da una possibile chance Bouchard si è trovata a servire, in altri 40 a essere lei sotto 0-40.
Alla fine Serena ha deciso di accelerare, seppur non sia ancora al livello che vorremmo vedere. Il pensiero è che ce l’abbia, ma finora non ha mai dovuto tirarlo fuori. Al prossimo turno avrà la diciottenne Dayana Yastremska, e forse alla fine il sorteggio pieno di insidie si rivelerà, come già a Wimbledon e allo US Open, abbastanza abbordabile. Più che dalla giovanissima ucraina, a cui non si potrà chiedere la luna, sarà difficile avere test attendibili anche contro Venus Williams o Simona Halep, una costretta finora a grandi fatiche pur stando bene fisicamente e l’altra in difficoltà.
Altri incontri
Lascia un set per strada ma poi la reazione è ottima. Questa, in sintesi, la sfida vinta da Karolina Pliskova contro Madison Brengle. La ceca ha poi fatto i complimenti alla statunitense, in sala stampa, per il livello di gioco che ha avuto nel corso del primo parziale, quando piazzava molto bene i propri colpi e la costringeva a tanti errori “anche perché ero indecisa tutte le volte se cercare di contenere o di spingere a mia volta”. 4-6 6-1 6-0 il punteggio finale in favore della ceca, che adesso avrà davanti a se Camila Giorgi.
Avanza in due set Elina Svitolina, che dopo i 5 game lasciati a Viktorija Golubic ne concede altrettanti a Viktoria Kuzmova. E dire che la slovacca nel primo set l’aveva parecchio impensierita, prima rientrando da 0-40 sul 2-3 e poi conquistandosi a sua volta 3 chance di break sul 4-4, che l’avrebbero mandata a servire per il set. L’ucraina ha gestito bene le fasi finali, tirando fuori alcuni ottimi punti in fase difensiva che hanno portato l’avversaria a commettere degli errori. Per lei ora la vincente di Shuai Zhang contro Kristyna Pliskova.
Tornano al terzo turno rispettivamente Su Wei Hsieh, agli ottavi qui nel 2018, ed Elise Mertens, spintasi lo scorso anno fino alla semifinale. Bene anche Anastasija Sevastova e Qiang Wang, che si affronteranno al terzo turno, mentre Madison Keys ha sconfitto la giovanissima Anastasia Potapova.