20 anni di successi: il video tributo del mondo del tennis a Rafa Nadal
25 Gen 2019 11:09 - Australian Open
Australian Open, Djokovic passeggia contro Pouille: sarà l’ottava finale slam contro Nadal
Novak Djokovic vola alla settima finale in Australia lasciando solo quattro game a Lucas Pouille in una partita veramente senza alcun senso
di Luigi Ansaloni
Imbarazzante, veramente imbarazzante, sotto ogni punto di vista. Per il pubblico presente alla Rod Laver Arena, per gli spettatori a casa, per gli addetti ai lavori, e probabilmente ad un certo punto persino per chi stava in campo.
Una semifinale di un torneo dello slam dove chi vince lascia quattro game soltanto all’avversario e il tutto duri poco più di un’ora e venti minuti, non è un brutto spettacolo, è demoralizzante. Per tutti.
Dispiace essere duro ancora una volta, ma da queste due partite quello che dovrebbe essere “il futuro del tennis” ne è uscito veramente a pezzi. Ieri Stefanos Tsitsipas ha “conquistato” sei game contro Rafael Nadal, oggi Lucas Pouille ne ha vinti quattro contro Novak Djokovic.
La seconda semifinale alla Rod Laver Arena si è conclusa 6-0 6-2 6-2 per il numero uno del mondo, che domenica sfiderà, in quella che finalmente sarà una partita vera, il numero due spagnolo. Sarà l’ottava finale slam tra i due, per ora Rafa conduce la serie per 4 a 3.
Detto questo, ormai appare chiara a tutti una cosa, e se non è chiara è forse perchè ci si ostina a chiudere gli occhi, e non va bene. La next generation inizierà con ogni probabilità a vincere qualcosa quando quella vecchia tirerà definitivamente le cuoia, tennisticamente parlando. Non parliamo ovviamente dei tornei “minori”, nemmeno dei 1000, ma di roba seria, cioè gli slam.
Non è un caso che il “più giovane” vincitore di un major in campo maschile sia nato nel 1988, Marin Cilic, mentre nel femminile si è già al 1997, con la Osaka, ma molte altre nate negli anni 90 hanno conquistato i maggiori titoli. Nel maschile no. E a questo punto è troppo facile dire che i vari Nadal e Djokovic sono troppo forti. Quello senza dubbio, ma è il livello dei giovani che è drammaticamente basso rispetto alle premesse, rispetto alle aspettative e soprattutto rispetto ad una realtà che molto spesso ci è sbandierata dagli addetti ai lavori che non corrisponde alla realtà. E francamente vedere spettacoli come quello di oggi e quelli di ieri, fa rivalutare persino altri sport.