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02 Gen 2019 08:25 - ATP
ATP Brisbane: Kyrgios abdica, Murray eliminato. Dimitrov e Nishikori ok
Pur salendo di livello rispetto al primo turno, il campione in carica di Brisbane Nick Kyrgios esce di scena per mano di Jeremy Chardy. Grigor Dimitrov avanza e affronterà Kei Nishikori nei quarti di finale.
di Diego Barbiani
Dal nostro inviato a Brisbane
J. Chardy b. N. Kyrgios 6-7(5) 6-2 6-3
Finisce contro Jeremy Chardy il cammino di Nick Kyrgios a Brisbane. L’australiano, vincitore dell’edizione 2018, è stato sconfitto 6-7(5) 6-2 6-3 pur avendo mostrato passi in avanti rispetto al primo match contro Ryan Harrison.
Se contro lo statunitense era sembrato quasi incomprensibile il suo atteggiamento dove, al di là degli ace, non sembrava intenzionato a voler scambiare rifugiandosi o nei suoi giochi di prestigio o sparando la palla a occhi chiusi per liberarsi del punto. Oggi l’australiano per un set e mezzo ha giocato piuttosto bene, scambiando e facendo suo un bel primo parziale. A metà del secondo però il primo momento di crollo, culminato con un set un po’ lasciato andare.
Le emozioni, positive o negative, hanno spesso il sopravvento nel suo animo turbato e neppure il pubblico, oggi molto più partecipe, è riuscito a riportarlo in carreggiata. Il terzo set si è giocato con la netta sensazione che la partita fosse ormai irreparabilmente segnata a favore del transalpino. La lucidità di Kyrgios era calata, mentre Chardy raccoglieva e si manteneva più solido. Ha alzato il livello, ha gestito meglio le proprie accelerazioni, e sul 5-3 e servizio ha impedito di dare la minima chance al suo avversario per rientrare nel match. Per lui adesso Yatsutaka Uchiyama, impostosi a sorpresa contro Kyle Edmund 7-6(3) 6-4.
[6] G. Dimitrov b. J. Millman 6-3 6-4
Grigor Dimitrov, campione dalle parti di Brisbane nel 2017, torna ai quarti di finale dell’ATP 250 del Queensland dopo il 6-3 6-4 ai danni di John Millman. All’interno di una partita condotta nel complesso con buon agio, però, c’è stato anche un momento dove il bulgaro ha arretrato troppo la profondità dei propri colpi e il beniamino del pubblico di casa, cresciuto su questi campi, ha quasi dato la sensazione di potersi regalare un terzo set in cui probabilmente sarebbe partito coi favori del pronostico.
Il Dimitrov del primo set e mezzo era una versione molto dignitosa del giocatore che soltanto quattordici mesi fa si imponeva alla 02 Arena di Londra. È alla ricerca di solidità, forse tranquillità, nel tentativo di ricostruirsi una classifica da top-10, e fino al 6-3 4-1 e servizio il copione lo vedeva saldamente avanti. Punti spesso costruiti con grande bravura, alice di rovescio radente lungolinea che faceva tanto male a un Millman senza grandi contromisure, costretto a inventarsi qualcosa che fin lì sembrava non trovare.
Eppure, in un giocatore comunque da considerarsi in convalescenza, anche i minimi dettagli alle volte possono bastare per cambiare tutto. Il game perso sul 4-1 e servizio nel secondo set, dove la pressione era un po’ calata, lo ha portato a sbagliare tanto e ad accorciare, tirando meno forte, prendendo meno rischi perché inconsciamente si stava facendo prendere dal momento negativo. Malgrado il punteggio fortemente a sfavore, invece, Millman ha avuto il merito di continuare a provarci. Malgrado fosse indietro 3-6 1-4, il pubblico era ancora tutto per lui tra grandi applausi, urla e qualche tifoso scatenato vicino al campo. Non si vuole necessariamente creare un paragone con il match di ieri vinto da Nick Kyrgios, ma la differenza era tangibile. Quando poi Millman ha cominciato a trovare diversi vincenti in serie, soprattutto dal rovescio, e a portarsi fino alla doppia chance di 5-4 (avrebbe comunque dovuto rispondere per chiudere il set) l’elettricità all’interno della Pat Rafter Arena era elevatissima.
Millman, probabilmente, piace molto come personaggio. Oltre a essere di queste zone, nell’ultimo periodo le sue vicende hanno portato ancor di più la sua gente dalla sua parte. Non c’è soltanto la grande, grandissima e indimenticabile, vittoria contro Roger Federer allo US Open, ma c’è il carattere buono di un ragazzo che ha una storia sportiva alle spalle travagliata, lontano dal clamore mediatico fino a pochi mesi fa, vittima di infortuni e ricadute, ma che sa porsi nei confronti dell’altro con molta gentilezza e professionalità. Anche oggi, indietro 3-4 nel secondo set, aveva appena mancato un 15-40 ma un suo dritto, pizzicato dal nastro, è poi morto appena dopo, nel campo di Dimitrov. In mezzo al boato dei tantissimi sugli spalti, lui ha subito chiesto scusa all’avversario ma soprattutto al team del bulgaro. Son dettagli, forse, ma offrono un quadro umano di una persona che sa farsi voler bene. Non c’è stata casualità nel gesto, per quanto minimo. Anche Dimitrov, alla fine, gli ha reso l’onore delle armi con un bel discorso a rete.
Sul 4-4 40-15 Millman ha forse sentito troppo l’occasione di portarsi per la prima volta avanti nel corso del match, commettendo qualche leggerezza (mentre i meriti di Dimitrov stanno soprattutto in un paio di accelerazioni lungolinea, tra cui quella sul 40-40) e vanificando così tutto lo sforzo profuso. Al servizio per chiudere il bulgaro non ha tremato e si prepara, ora, ad affrontare Kei Nishikori che ha impiegato quasi un set per staccarsi dalla bella resistenza messa in campo da Denis Kudla, che sul 5-4 15-30, in risposta, ha assaporato l’occasione ghiotta quando il nipponico ha avuto un paio di seconde da dover servire. Commessi due errori abbastanza banali, lo statunitense non è riuscito a ripartire al servizio con la stessa facilità di tutti i game precedenti, commettendo 3 errori gratuiti e dandosi una mazzata sullo 0-40 quando ha fermato il gioco per un occhio di falco dove aveva subito capito che la palla di Nishikori seppur di poco (pochissimo) aveva toccato. Dal 5-4 in suo favore, vincerà soltanto 2 dei successivi 11 game per il 7-5 6-2 in favore del giapponese.
Altri incontri
La giornata nera della Gran Bretagna si è completata con la sconfitta di Andy Murray per 7-5 6-2 contro Daniil Medvedev. Il giovane russo, in grande crescita da ormai qualche mese, poteva avere anche vita più facile se non avesse buttato nel primo set il vantaggio di 4-3 e 40-15 tra qualche sciocchezza e un doppio fallo sulla palla del controbreak.
Lo scozzese è sembrato ancora impreparato a livello fisico per il ritmo e lo sforzo di un giocatore che vale ormai tranquillamente i primi 20 del mondo, con l’ottimo balzo al numero 14 del ranking ATP nelle ultime settimane della scorsa stagione. Preso il break sul 5-5, il giovane russo ha poi finito per dilagare salendo subito 4-0 nel secondo set e chiudendo senza problemi.
Infine, Alex de Minaur si è imposto 6-4 6-2 contro Jordan Thompson.
Risultati
[7] A. de Minaur b. J. Thompson 6-4 6-2
[4] D. Medvedev b. A. Murray 7-5 6-2
M. Raonic b. M. Kecmanovic 6-3 7-6(2)
J. Chardy b. N. Kyrgios 6-7(5) 6-2 6-3
[Q] Y. Uchiyama b. [3] K. Edmund 7-6(5) 6-4
[6] G. Dimitrov b. J. Millman 6-3 6-4
[2] K. Nishikori b. D. Kudla 7-5 6-2