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24 Ott 2018 19:57 - Interviste
WTA Finals, Kerber: “Ho vinto una vera battaglia, Osaka è stata grande”
Parola alle protagoniste del day-4 a Singapore - Angelique Kerber: "Partita decisa da uno o due punti". Naomi Osaka: "Non ho servito bene, ma sono molto orgogliosa di me stessa per aver reso la partita così combattuta".
di Diego Barbiani
ANGELIQUE KERBER
Oggi hai fatto tante cose molto buone, che partita ti è sembrata?
Penso di aver vinto una vera battaglia, Osaka è stata grande. Partita bellissima da parte per entrambe. Il primo set è stato buono da parte mia e poi lei è tornata molto forte alla fine del secondo. Ho avuto chance, ma lei è stata veramente brava. Nel terzo set forse un po’ di alti e bassi, tante emozioni. Penso che uno o due punti alla fine possano aver deciso la partita, io ho provato soprattutto a muovermi bene nelle fasi finali. Non è stato per nulla facile e ora sono felicissima di aver vinto questa battaglia.
Naomi è venuta spesso a rete. La cosa ti ha messo pressione o sapevi a che cosa saresti andata incontro e sapevi che hai armi per fare male?
Sapevo cosa aspettarmi. Ho giocato tante volte contro di lei e so che prova a colpire la palla molto forte e provare a chiudere il punto fin dalla risposta o col servizio. Quando so che devo passarla cerco per prima cosa di muovermi bene, poi di prendere la palla e mirare, ma non sai mai se sarà buono o no perché dall’altra parte c’è Naomi.
Rispetto al primo match cosa hai cambiato?
Penso che anche il primo match fosse stato buono. Ho giocato un buon primo set, ma non sono riuscita a tenere quel livello per due set. Oggi nel secondo ho avuto chance ma l’ho perso, ho cercato di non preoccuparmi ma di stare lì concentrata, pensare solo punto dopo punto, non mi importava lo score. Così fino alla fine.
Due partite dure al terzo, come ti senti fisicamente?
Siamo a fine stagione, ho avuto due partite molto dure ma domani posso riposare e cercherò di recuperare il più presto possibile. Non mi sento male, questo mi potrebbe aiutare per essere pronta al meglio possibile.
NAOMI OSAKA
Puoi dirci come ti senti? Ti abbiamo visto toccarti il tendine del ginocchio.
Non è nulla di preoccupante, mi pare. È l’ultimo torneo della stagione, quindi è abbastanza normale che senta un po’ di fatica. Non mi fa benissimo, ma non dirò di più.
Il match di oggi è stato molto lungo e ricco di bei momenti, come ti è sembrato?
Questo match per me è stato un po’ la continuazione di quello precedente. Non penso di aver servito bene, ma sono molto orgogliosa di me stessa per aver reso la partita così combattuta. Non sono molto sicura del perché abbia questo problema, e vorrei allenarlo per risolverlo. Sto giocando contro le migliori del mondo e vorrei essere al top della forma, ma in questo momento non mi sento dove vorrei.
Pensi sia questione di stanchezza?
Non penso. A Tokyo ho servito molto bene, prima allo US Open ho servito bene. Poi sono andata a Pechino e lì qualcosa si è fermato. Mi sembra che ci sia un ritmo che devo ritrovare.
Al di là del tennis che stai giocando, che significato ha per te questo torneo?
È molto bello, soprattutto il fatto che ci siano solo 8 giocatrici e queste siano le migliori al mondo.
Parlando del ritmo, è qualcosa che hai notato a Pechino in allenamento o più avanti?
Non mi sono sentita male a Pechino, soltanto il servizio non mi piaceva. Però non sentivo timing sulla palla, è qualcosa di strano.
In queste ultime 2 partite ti abbiamo visto spesso lanciare la racchetta, è a causa delle tue alte aspettative che hai e che non rispetti o perché mentalmente tutto ciò è stressante?
Sì, penso forse sia una combinazione di queste cose. Sono una perfezionista e voglio sempre tanto da me stessa. Mi sembra che quando le persone si aspettano molto da me, comincia una situazione doppia. Non so, mi sembra di tenere dentro tante cose che poi esplodono e poi parlo a me stessa in campo. A proposito dello stress non so bene, non posso controllarlo più di tanto. Normalmente quando vinco è perché riesco a controllarlo. Devo migliorare tanto.