Djokovic shock: “Dopo Miami avevo deciso di smettere”

Nel corso della trasmissione croata Da Mozda Ne, Djokovic confessa: "Dopo Miami avevo deciso di smettere e avevo già comunicato la decisione alla mia famiglia e al mio team". Poi una vacanza in montagna con la moglie lo ha fatto rinascere.

“Dopo Miami avevo deciso di smettere e avevo già comunicato la decisione alla mia famiglia e al mio team”. È la rivelazione shock che Novak Djokovic ha fatto nel corso della trasmissione croata Da Mozda Ne.

Nella seconda metà del 2018 Djokovic è tornato più forte che mai, raddrizzando una stagione storta con la conquista di Wimbledon e degli US Open, e sembra essere trascorsa una vita da inizio anno, coinciso con il periodo più basso della sua carriera arrivato solo pochi mesi fa, nel corso dell’accoppiata Indian Wells Miami. Il serbo era reduce da un’operazione al braccio destro per un problema che lo aveva tormentato nei mesi precedenti e lo aveva tenuto fermo dal Wimbledon 2017 fino al gennaio scorso. Aveva tentato in tutti i modi di rimandare l’intervento, fino al post Australia Open, durante il quale si era accorto che quei mesi di riposo forzato non erano bastati per risolvere il problema.

A sole tre settimane dall’operazione, l’ex numero 1 del mondo aveva deciso arbitrariamente di rientrare durante il Master 1000 di Indian Wells, affrettando decisamente i tempi. Ma il serbo in campo sembrava svuotato. Nessuna reazione ad un brutto errore, ogni punto giocato con la stessa apatia. Le corse affannose dopo poco più di un’ora di gioco contro il giapponese Taro Daniel, e la resa finale, erano un campanello d’allarme troppo grande per poter essere ignorato. Il copione si è ripetuto due settimane dopo in Florida.

Ed è qui che Note ha maturato l’idea di dire basta: “Quest’anno, nei primi mesi dopo l’intervento, attraversato emozioni e pensieri brutti”, ha confessato davanti alle telecamere. “Ho anche detto che non avrei più giocato a tennis, chi era attorno a me era scioccato. In quei momenti non ero sicuro di quello di cui stavo parlando. Il peggio è quando ti vengono i dubbi sulla convinzione che di potercela fare. Non mi vergogno di questi momenti. Una parte di me sapeva che ci sarebbe stato un momento per tornare al successo, per un Grande Slam e per essere il numero uno al mondo”.

Il momento della svolta è arrivato dopo una vacanza in montagna in una piccola località della Provenza con la moglie Jelena. Da lì è partita la risalta di Nole sia sul piano fisico sia su quello mentale.

“Andare in montagna è stato eccellente” ha ammesso il serbo. “Mia moglie dopo la gravidanza non ha avuto il tempo di dedicarsi a se stessa e non era in allenamento, ma ha comunque camminato con me per quattro ore, e quello è stato il momento in cui ci siamo avvicinati e il nostro legame è diventato ancora più saldo. Questo viaggio di cinque giorni ha portato una sorta di adempimento di orgoglio e forza, e questo viaggio ci ha avvicinato di più, cosa che non avevamo avuto da quando siamo diventati genitori. Quello è stato il più grande punto di svolta, in cui tutto è tornato al suo posto”. Da lì è arrivata anche la decisione di riaffidarsi al suo vecchio team, con coach Marian Vajda in testa.

“Ad aprile di quest’anno mi sono seduto con il mio team e ho sviluppato una strategia: volevo che il mio gioco tornasse dagli US Open. Ma il momento clou è arrivato presto sull’erba, ho giocato la finale del torneo più importante”. Il torneo che ha ridato al tennis Novak Djokovic.

 

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