Com’era facile profetizzare Fabio Fognini si è sbarazzato di Taylor Fritz, uno di quelli che devono crescere e che forse non cresceranno più, penando giusto un set, il primo, prima di dilagare. Come al solito l’italiano è partito abbastanza contratto, rischiando di perdere la battuta già nel quarto game, per poi crescere durante il match. Poteva anche chiuderla prima, se nell’undicesimo game il ligure – che comunque vada domani rimarrà numero 13 del mondo – fosse riuscito a trasformare una delle due palle break. Invece al tiebreak la situazione si è complicata, Fognini è riuscito due volte a recuperare ma alla terza non aveva più tempo e ha ceduto per 7 punti a 5. A questo punto, canovaccio visto tante volte, Fognini ha messo un briciolo d’attenzione in più e Fritz non ha più visto palla. Sette punti appena conquistati dallo statunitense per il bagel del secondo set, un po’ meglio il delirante terzo set, con Fritz che perdeva completamente la misura del servizio e cedeva tre volte la battuta, salvando due match point nella quarta occasione. Per quanto Fognini ci provasse a tenere nel match il rivale, perdendo a sua volta il servizio un paio di volte, il divario rimaneva troppo alto e ala fine il ligure non poteva proprio esimersi dal chiudere sul 6-3. Come si evince, partita così così, siamo generosi, e chissà se il redivivo Tomic domani riuscirà a fare meglio.

Intanto Fognini festeggia la sua quarta finale in stagione, la seconda sul cemento dove ha vinto appena un paio di mesi fa a Los Cabos, quando l’avversario era del Potro. Non dovrebbe essere complicato allungare la serie e arrivare al nono successo in carriera. Non male, ma l’abbiamo detto tante volte: è un 250.

Semifinali

[1] F. Fognini b. T. Fritz 6-7(5) 6-0 6-3
[Q] B. Tomic b. [7] J. Sousa 6-4 6-4