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WTA Montreal: Sharapova travolge anche Kasatkina, attesa per Halep e Wozniacki

M. Sharapova b. [12] D. Kasatkina 6-0 6-2

Non stavolta, non è ancora ora di fermare una striscia record, un po’ particolare, che Maria Sharapova sta portando avanti dal 2004. Risale infatti al torneo di Memphis di febbraio, di 14 anni fa, l’ultima sconfitta al primo confronto contro una connazionale. Allora ci fu, dall’altra parte della rete, Vera Zvonareva che la fermò in semifinale con il punteggio di 7-6(5) 6-2. Da quel momento ha vinto le 17 (simboliche) successive prime sfide contro una connazionale, ultima delle quali Daria Kasatkina che da numero 1 della propria nazione si è trovata schiacciata dalla potenza della sua avversaria e dalla difficoltà nello sbloccarsi per impostare un’idea di gioco che potesse dar fastidio.

6-0 6-2 piuttosto rapido, che segnano l’approdo della ex numero 1 del mondo agli ottavi dove avrà Caroline Garcia e mettono in mostra la miglior versione sul cemento da tantissimo tempo a questa parte di chi non viveva una partenza così da Brisbane 2015 quando cedette (anche lì) 5 game nelle prime 2 partite. È un dato, questo, che vuol dire il giusto visto che già dalla prossima partita il livello sarà ancora più alto contro quella francese che la sconfisse a Stoccarda lo scorso fine aprile ma il livello messo in campo oggi non può che aiutarla nel costruire qualcosa di importante: l’ultima top-10 battuta, sul cemento, fu Simona Halep allo US Open dello scorso anno, partita che segnò anche la fine del suo torneo perché da quel momento non seppe più riproporre lo stesso livello e appena si trovò di fronte un’avversaria in forma (Anastasija Sevastova) dovette dire addio allo Slam di New York.

Domani il giorno della verità.

A. Cornet b. [4] A. Kerber 6-4 6-1

Dovrà probabilmente passare un po’ di tempo prima che Angelique Kerber possa ripetere le prestazioni incredibili dell’ultimo torneo di Wimbledon, dove si è laureata campionessa Slam battendo in finale Serena Williams. In quel torneo, al di là delle vittorie, fece impressione la sua forma fisica e una capacità di trasformare il suo tennis e a far giocare male tutte le avversarie probabilmente più adatte di lei sull’era come le grandi colpitrici Naomi Osaka, Jelena Ostapenko e la stessa Williams, o giocatrici dal gioco vario (e per lei fastidioso) come Daria Kasatkina.

Oggi la tedesca, al primo match da quella trionfale cavalcata, ha ceduto nettamente ad Alizé Cornet nel secondo turno del torneo WTA Premier 5 di Montreal. Un 6-4 6-1 che poteva essere anche più grave se non fosse per una reazione non necessariamente supportata nella fase finale del primo set. I primi 6 game sono stati emblematici: le due viaggiavano a velocità opposte. La francese scattante, in pressione; l’altra quasi piantata coi piedi, lenta e imprecisa. I 20 errori gratuiti a fine set rappresentano probabilmente tutti quelli commessi dal terzo turno di Wimbledon fino alla finale. La numero 34 del mondo ha allungato sul 4-1 e ha avuto la chance per andare a servire sul 5-1, e qui Kerber ha cominciato a scuotersi. Non c’erano ancora segnali di vera ripresa, ma una reazione era forse quello che ci voleva per provare a imbastire una rimonta. Premendo piuttosto bene con il dritto, nel nono game, ha ripreso il break di ritardo ed è salita sul 30-0 nel game successivo prima però di vanificare tutto mancando una palla del 5-5 decidendo di andare troppo velocemente per un rovescio dal centro del campo verso l’angolo del dritto della sua avversaria, snaturando un po’ quella che è la sua idea di gioco.

Netto il contrasto a fine parziale tra le due panchine. Cornet e il fratello, allenatore, stavano ripassando i punti chiave della loro strategia: Sebastien era molto carico nell’incitamento e lei faceva continuamente “sì” con la testa. Wim Fissette, dall’altro lato del campo, stava parlando a una giocatrice che non ci credeva più di tanto, scuotendo la testa e non abbozzando il minimo cenno positivo. Ripartiti, la numero 4 del mondo ha disputato un primo game completamente all’attacco, decidendo di chiudere il punto al secondo colpo che giocava. Stava quasi per funzionare, non fosse che la sua avversaria ha ben annullato la palla break che poteva forse regalare un po’ più di incertezza al secondo parziale. Sarebbe servito molto di più, qualcosa che la Kerber di oggi non poteva offrire.

Sarà una fase, questa, probabilmente un po’ delicata per la tedesca. Per i primi 7 mesi del 2018 è stata lei la giocatrice più costante, malgrado nella Race Simona Halep la sopravanzasse di 500 punti (che potrebbero, logicamente aumentare), grazie ai 10 quarti di finale (4 semifinali, 2 finali) raggiunti su 12 tornei a cui ha preso parte. Adesso, sopratutto dopo il grande sforzo profuso a Londra, ci vorrà forse un po’ per ritrovarla a buon livello. A livello di prestazioni, il rischio di ripetere quanto avvenuto nel 2016 c’è. Ma come poi ha dimostrato più volte in carriera, è sempre stata in grado di riemergere. Non sarà per Montreal, difficile immaginarla molto diversa a Cincinnati, sarà interessante vederla allo US Open. È abbastanza fortunata, a livello di ranking, che non ha grandi punti in uscita in queste 5 settimane, così da provare a recuperare il terreno che ora la separa dalle altre. In uno sport come questo, dove si è in campo ogni settimana, cali fisici così possono essere piuttosto fastidiosi.

Risultati

[1] S. Halep vs A. Pavlyuchenkova
S. Cirstea vs [13] V. Williams
M. Sharapova b. [12] D. Kasatkina 6-0 6-2
A. Cornet b. [4] A. Kerber 6-4 6-1
[15] A. Barty b. A. Van Uytvanck 7-6(7) 6-1
K. Bertens b. [9] Ka. Pliskova 6-2 6-2
A. Sevastova [LL] M. Puig 4-6 7-6(9) 6-1
[Q] C. Suarez Navarro b. L. Tsurenko 6-4 3-2 rit.
[3] S. Stephens b. [WC] F. Abanda 6-0 6-2
[5] E. Svitolina b. M. Buzarnescu 6-3 6-7(5) 4-3 rit.
V. Azarenka vs J. Konta
[14] E. Mertens b. S. Zhang 6-2 6-7(5) 6-0
A. Sabalenka vs [2] C. Wozniacki

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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