Federer: “Credo che su erba io riesca ad adattarmi meglio rispetto ad altri”

Dopo l'agevole secondo turno vinto contro Lacko, Roger Federer si lascia andare su considerazioni relative al proprio gioco, il proprio servizio che sta funzionando molto bene e ha anche tempo per imparare qualcosa che non sapeva sull'etichetta di Wimbledon.

Hai servito in modo sensazionale oggi, ad un certo punto ti sei reso conto di tenere i tuoi turni di battuta in 70 secondi o meno?
Credo che certi giorni vada meglio di altri. Alcune volte il tuo servizio funziona meglio contro certi avversari, non ho dubbi. È importante quando cerchi di servire bene stare concentrato punto per punto, sia sul primo punto del game che su un’eventuale palla break. Non ho bisogno di molto tempo specie dopo uno scambio corto. Servo e subito col primo colpo prendo la decisione giusta e lo scambio andrà bene.

Quali pensi sia il fattore più decisivo del tuo successo su questa superficie?
Non so, forse mi aiuta molto lo slice. Forse il gioco di piedi su questa superficie mi riesce meglio rispetto ad altri. Poi ho una buona velocità col servizio, posso variare tra kick e slice. Forse anche l’erba mi aiuta ad avere qualche punto gratis in più rispetto ad altre superfici. Ma non sono sicuro.

Quando tu vinci un gioco si sente “gioco Federer” se è una donna a vincere la apostrofano prima con Miss. Preferiresti sentire “Mr. Federer”, qualcosa di più formale?
Perché c’è questa precisazione?
È la tradizione. Loro lo fanno per distinguere correttamente chi è sposato da chi no.
Quindi se qualcuno è sposato cosa dicono?
Mrs.
E se non lo è?
Miss.
Oh, non lo sapevo. Per me non cambia, possono dire ciò che vogliono, gioco aggiungendo il mio nome in qualunque modo.

Qual è la chiave per mantenere alto il livello per tanti anni nella tua carriera?
Credo stare a buoni livelli fisicamente. Specialmente negli ultimi 5 anni lo è stato. Migliorarsi con i coach, specie i preparatori atletici. Ovviamente nel corso degli anni devi affrontare de cambiamenti, non sei più un ragazzo, non ho dubbi che ci siano stati tanti cambiamenti da fare negli ultimi 15 anni, ma credo che io e il mio team li abbiamo attraversati bene.

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