Resterà per sempre il primo italiano ad aver vinto un titolo slam, a Parigi, nel 1959. Successo che doppiò l’anno dopo. Ed il capitano della squadra che nel 1976 tornò dal Cile con la Coppa Davis, anche quella una prima volta. Nicola Pietrangeli se n’é andato a 92 anni e con lui si chiude una […]
28 Mag 2018 23:32 - Interviste
Trungelliti: “Ho detto a mia nonna che partivamo per Parigi, lei ha cominciato a urlare”
Marco Trungelliti ha raccontato come è nata la decisione di tornare a Parigi: "Mia nonna, 88 anni, era sotto la doccia. Le ho detto che partivamo per Parigi tutti insieme e lei ha cominciato a urlare dalla gioia".
di Diego Barbiani
Marco Trungelliti e la storia incredibile di quel viaggio della speranza di oltre 1000 chilometri stanno avendo, soprattutto ora che è riuscito a battere Bernard Tomic, un risalto enorme da parte di tutta la stampa internazionale. L’argentino è partito nel primo pomeriggio di domenica, in macchina, assieme al fratello, la mamma e la nonna. Nove ore più tardi arrivava a Parigi, quando ormai era quasi mezzanotte.
“Il viaggio è andato molto bene – ha raccontato – non abbiamo mai trovato traffico. All’inizio ho guidato un po’ io, poi ho fatto cambio con mio fratello, infine le ultime 2 o 3 ore sono tornato alla guida perché mi stavo un po’ annoiando e ho sfruttato il momento come preparazione mentale alla partita”. La decisione è nata al volo, appena è venuta fuori la paradossale situazione per cui nessun giocatore si era firmato con nono lucky loser: sarebbe toccato a lui, se solo avesse raggiunto la capitale francese entro le 10:30 del mattino dopo. “Mi ha chiamato il mio allenatore, io mi stavo preparando per andare in spiaggia: ‘cambio di programma’ ho detto”.
“Mia nonna, 88 anni, era sotto la doccia – ha continuato – le ho detto che partivamo per Parigi e lei ha cominciato a urlare: “Andiamo! Andiamo!”. Probabilmente era più contenta per mia mamma e mio fratello, queste situazioni di solito non ci capitano mai. Lei era già stata qui una volta, ormai 20 anni fa, ma in 5 minuti era pronta: ha preso qualcosa al volo ed è salita in macchina”.
Il viaggio è stato documentato tutto con foto e video finiti sul profilo Instagram: “È stato divertente, devo dire. Sentivamo l’affetto delle persone, c’era mia moglie che faceva vedere a tutti cosa succedeva. Io non ho canali social, non ho Instagram, niente. Faceva tutto lei, ma non pensavo potessimo avere questo seguito. Avevamo da bere e da mangiare, ascoltavamo musica e ci rilassavamo. Per noi argentini fare 1000 chilometri non è nulla”.
Poi la vittoria, incredibile, contro Bernard Tomic. “Mia nonna non sapeva che avessi vinto. Lei a dir la verità non ha mai visto una mia partita, né una dell’Argentina in Coppa Davis, e non ha idea di come funzionasse tutto. Ha capito che ho vinto quando tutti intorno hanno cominciato ad applaudire”. Tantissima gioia, alla fine, e una richiesta: “Adesso quello che vorrei è riposare. Ne abbiamo bisogno un po’ tutti, ma è stato qualcosa di incredibile”.