ATP Roma: Djokovic rimonta Nishikori e si guadagna Nadal, Zverev non molla e batte Goffin

dai nostri inviati al Foro Italico

[11] N. Djokovic b. K. Nishikori 2-6 6-1 6-3 (Fabrizio Fidecaro)

Novak Djokovic conferma il feeling inesauribile con Roma, batte in rimonta Kei Nishikori e si guadagna una semifinale di lusso con Rafael Nadal. La sfida tra il serbo e il giapponese, entrambi in convalescenza dai rispettivi infortuni, ha appassionato gli spettatori del Foro Italico, rimanendo in bilico fin quasi alla conclusione.
I tre set di Nadal-Fognini e soprattutto quelli interminabili di Sharapova-Ostapenko avevano fatto slittare l’inizio del match dalle 16 stimate nel programma alle effettive 18:30. Nole ha impiegato un set a ingranare, incassando in avvio un pesante 6-2 dinanzi a un Nishikori pressoché impeccabile, sui livelli palesati a Monte-Carlo. Ben diverso l’andamento del secondo parziale, con l’ex numero uno, divenuto ben più aggressivo per contrastare la tenace regolarità dell’avversario, che, salvata una palla break in apertura (con uno smash), è volato sul 4-0, si è distratto un attimo cedendo un servizio per poi riallungare sul 6-1.

Logico che, dopo due set a senso unico, prima per l’uno e poi per l’altro, nel terzo fosse battaglia vera. Una lotta contraddistinta, a ogni modo, dalla sportività: esemplare, nel secondo game, il comportamento del giapponese. Sul 40-0 Djoko ha servito un ace, il giudice di sedia ha corretto giudicando il servizio out, al che il serbo, tutt’altro che persuaso, ha cominciato a protestare con una certa veemenza. Ebbene, Kei, impassibile, non ha avuto alcun problema nel concedere al rivale direttamente il punto e, di conseguenza, il game, meritandosi i prolungati applausi di un centrale che, in generale, era senz’altro più schierato dalla parte a lui avversa.

Con la qualità media degli scambi decisamente innalzata, Djokovic ha ottenuto il break nel terzo game ma lo ha immediatamente restituito, commettendo quello che poteva risultare un doloroso doppio fallo sulla palla per andare 3-1. È stato Nishikori, invece, a operare il sorpasso e a guadagnarsi, nel sesto gioco, la chance del break che lo avrebbe portato sul 4-2. Qui un punto rocambolesco, con Nole graziato da un nastro durante lo scambio e il rovescio lungolinea di Kei fermato infine proprio dalla parte superiore della rete, ha fatto girare l’incontro. Da quel momento il tre volte campione di Wimbledon non ha più perso un game, annullando nell’ottavo game la possibilità del controbreak (con un nuovo smash!) e finendo per imporsi con il punteggio di 2-6 6-1 6-3.

Per Djokovic è la dodicesima affermazione consecutiva contro Nishikori, la seconda in due settimane dopo quella colta a Madrid, la tredicesima complessiva in quindici confronti diretti (il nipponico si era aggiudicato due dei primi tre, nelle semifinali di Basilea 2011 e degli US Open 2014).

Domani la semi di lusso con Nadal, capitolo numero 51 di una rivalità entrata nella leggenda. Nole conduce il bilancio degli head to head per 26 a 24, ma ha perso l’ultima sfida, disputata l’anno scorso a Madrid, sempre nel penultimo atto. Rafa partirà favorito anche stavolta, ma dovrà stare ben attento nel tenere a distanza un rivale che pare finalmente avere imboccato la strada giusta per tornare ai livelli che gli competono.

[4] M. Cilic vs [10] Carreno Busta 6-3 6-3

Sarà la quarta semifinale 1000 per Marin Cilic, la prima sulla terra e una sola vinta a Cincinnnati nel 2016. Il numero quattro del seeding non ha faticato contro Carreno Busta, già i precedenti lo vedevano in vantaggio, ma stavolta non c’è stato equilibrio. Sia all’Australian Open quest’anno che a Basilea nel 2016 i due si erano giocati almeno un tie-break, qui invece netto il punteggio in favore del croato supportato da una grande prestazione al servizio.

Nel primo set il break al sesto gioco, subito confermato da Marin per l’allungo sul 5-2archiviava il parziale. Nel secondo il break in apertura condannava un falloso e leggermente nervoso Carreno Busta mai in partita. Nel finale di partita lo spagnolo cedeva ancora il servizio, uno in apertura e uno in chiusura di set, e in un’ora e sei minuti di gioco la pratica era archiviata.

[2] A. Zverev b. [10] D. Goffin 6-4 3-6 6-3 (Cristina Pozzoli)

Grandissima prova di carattere di Alexander Zverev che, poco prima dell’una di notte e con i piedi sull’orlo del baratro, reagisce da campione vero, scuote il Centrale e rimonta un break di svantaggio a Goffin nel terzo set ribaltando una partita ormai compromessa come pochi giocatori possono fare.
Zverev è subito molto aggressivo, risponde da lontano ma gioca palle cariche e profonde con l’obiettivo di prendere il campo con il colpo successivo. Spesso ci riesce anche perché non si accontenta di piazzare la palla ma cerca l’angolo mettendo Goffin in condizione di non poter essere offensivo. Dalla parte sinistra Zverev gioca con gran fluidità smistando incrociati e lungo linea con precisione. Il belga gioca d’incontro ma la palla di Zverev è veloce e pesante all’impatto e lo spinge sempre più indietro. Sascha invece è in fiducia e sale d’intensità colpo dopo colpo. Così va il primo parziale. Zverev mette a segno il break nel terzo game, blinda il servizio (solo tre punti persi con la prima e altrettanti con la seconda in cinque turni di battuta e zero palle break concesse) e non si ha mai la sensazione che Goffin possa fare qualcosa per destabilizzarlo. Anzi, a parziale chiuso è lecito pensare che se il tedesco fosse stato un po’ più cinico avrebbe impiegato molto meno di 41 minuti per farlo suo.
Nel secondo set Goffin alza il livello del servizio e, anche se non tocca lontanamente la velocità di Zverev, trova traiettorie che il tedesco non riesce più ad attaccare e non ha più difficoltà a tenere la battuta. Si procede con grande equilibrio scandito dai servitori. La palla di Zverev sembra meno potente e via via che gli scambi si allungano inizia ad andare in difficoltà mentre Goffin senza strafare e dare troppo nell’occhio comincia ad imporre il suo ritmo. Ormai è mezzanotte ed entrano in gioco altri fattori. Zverev cala, forse esce tutta insieme la stanchezza accumulata nelle ultime due settimane che gli hanno portato le vittorie a Monaco di Baviera e Madrid e adesso chiedono il conto. Goffin invece è ben presente e nell’ottavo game strappa il servizio a Zverev, va a servire per il set e pone fine alla striscia positiva di 23 set vinti consecutivamente dal tedesco.
Nel terzo parziale si comincia con i giocatori aggrappati ai propri turni di battuta ma negli scambi è Goffin a dettare il ritmo. Zverev non spinge più, non ottiene più punti diretti con il servizio e lo cede nel quinto game. Sembra finita ma arriva la reazione della belva ferita, e che reazione. Zverev si scatena, alza il livello del gioco e mette subito a segno il contro break di prepotenza. Il tedesco è una furia, si prende altri dodici punti lasciandone solo due a Goffin, infila tre game consecutivi in un batter d’occhio e conquista la seconda semifinale a Roma pronto a difendere con le unghie e con i denti il titolo.

 

Risultati quarti di finale

[1] R. Nadal b. F. Fognini 4-6 6-1 6-2
[11] N. Djokovic b. K. Nishikori 2-6 6-1 6-3
[4] M. Cilic vs [10] Carreno Busta 6-3 6-3
[2] A. Zverev vs [9] D. Goffin 6-4 3-6 6-3

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